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FAQ (Frequent Asked Questions)
Risposta
alle
vostre domande e obiezioni più frequenti.
5.Quanti (e chi) testimoni di Geova ITALIANI sono stati rinchiusi nei campi di concentramento nazisti?
7.Perchè la storia di 'queste' vittime del nazismo
dovrebbe interessarmi?
8.I Testimoni di
Geova hanno tentato d'ingraziarsi come altre chiese il favore di
Hitler e dei Nazionalsocialisti poco dopo il loro avvento al
potere?
9.Perché per tanto
tempo non si è parlato di questa storia? In sostanza come mai solo
oggi, a distanza di tanti anni, si parla di persecuzione nazista
delle minoranze e in particolare dei testimoni di Geova?
10.Quante furono i testimoni di Geova vittime del nazismo?
11.Chi fu il primo obiettore di coscienza della storia italiana e del dopoguerra?
vedi
anche I Bibelforscher erano una "sètta"?
Perchè alcuni usano dire 'geovisti'? ed altre domande.. [link
esterno]
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Triangolo Viola inviala alla redazione Redazione@triangoloviola.it
Riceverai una risposta personale. Se la domanda è di di interesse
generale inseriremo la tua domanda con la risposta in questa sezione.
Sulle domande
generiche sull'olocausto invece consulta il
documento "36 domande sull'olocausto"
preparate dal Simon Wiesenthal Center.
1. Ho letto che l'olocausto è un invenzione degli ebrei? E' successo realmente? I nazisti hanno davvero ucciso delle persone nelle camere a gas dei campi di concentramento?
Dal 1977 qualche storico ha avanzato delle tesi "revisioniste" della storia che affermano cose del genere. La realtà è che la stragrande maggioranza degli studiosi considera queste tesi un offesa sia alla storia che alle vittime delle atrocità naziste. Per ovvie ragioni non abbiamo la testimonianza dei milioni di vittime dei campi di sterminio, rimane però la testimonianza di migliaia di sopravissuti e anche di alcuni militari tedeschi che parteciparono agli eccidi. Anche in questo caso i "revisionisti" affermano che si tratta di testimonianze false o estorte, ma possiamo dire che è impossibile costruire una menzogna di questa portata mentre sono viventi migliaia di testimoni oculari. Inoltre, è interessante notare che al processo di Norimberga la linea di difesa dei gerarchi nazisti non era negazionista, ma si difendevano dicendo "abbiamo solo obbedito agli ordini". . . A quel tempo nessuno, neppure i diretti accusati, si sognavano di negare le gravissime accuse di stermino che erano rivolte loro. Ecco cosa confessarono alcuni ufficiali nazisti in merito:
Rudolf Höss, ex comandante del campo di Auschwitz, si lamentò: ‘Credetemi, non era sempre un piacere vedere quelle montagne di cadaveri, sentire continuamente l’odore di bruciato’. Egli disse pure con "stupita disapprovazione che i Sonderkommandos [reparti speciali] composti da ebrei erano pronti, per ottenere un prolungamento della loro vita, a prestare il loro aiuto nell’uccisione con il gas dei propri compagni". (Il volto del Terzo Reich, di Joachim C. Fest, Mursia, 1970, trad. dal tedesco di L. Berlot, p. 445). Per vedere brani dall'autobiografia di Höss.
"Inconsapevolmente, ero diventato un ingranaggio nella grande macchina di sterminio del Terzo Reich". "Il Reichsführer delle SS [Himmler] inviava spesso alti funzionari del Partito e delle SS ad Auschwitz, affinché assistessero alle operazioni di sterminio degli ebrei. Alcuni di costoro . . . diventavano molto silenziosi e pensosi". — Comandante ad Auschwitz, Einaudi, 1985, trad. dal tedesco di G. Panzieri Saija, pp. 137, 166.
"Continuavano ad arrivarne altri e altri ancora, e non avevamo i mezzi per ucciderli. . . . Le camere a gas non ce la facevano a smaltire il carico". — Franz Suchomel, ufficiale delle SS
Queste testimonianze, e molte altre ancora, potrebbero non essere credute, ma ci sono. Ognuno è libero e responsabile di dar credito alle opinioni di chi più gli aggrada ma crediamo che la mole di testimonianze dirette da parte di migliaia di persone meriti maggior rispetto.
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2. Ho sentito dire su una radio cattolica di un antisemitismo dei testimoni di Geova e di una collaborazione da parte loro con Hitler. Ci sarebbero dei documenti che lo provano. Quali sono? Dove sta la verità?
La posizione dei Testimoni di Geova durante il nazismo è stata unica nel suo genere ed è tuttora una forte lezione per tutti gli amanti della pace e dei valori civili. Esiste una ricca bibliografia che testimonia la decisa contrapposizione dei Testimoni di Geova nei confronti del regime nazional-socialista. Era una contrapposizione diversa da quella dei comunisti, non aveva una radice politica e non si esprimeva in azioni volte a rovesciare il regime. Consisteva piuttosto in una resistenza passiva all'ideologia totalitaria del nazismo, sopratutto in campo militare, e in un'attività di denuncia pubblica dei crimini che venivano commessi. Un presunto antisemitismo e collaborazionismo dei Testimoni di Geova avrebbe bisogno di un contorno storico ben diverso da quello esposto sopra e che ha una infinita documentazione.
Di solito per sostenere che i Testimoni di Geova erano antisemiti e che si volevano ingraziare il regime alcuni presentano una "Dichiarazione dei fatti" del 1933 e la lettera di un responsabile dei Testimoni in Germania.Questi documenti sono stati tradotti in italiano da copie di testi originali in buone condizioni e messe a disposizione a i nostri lettori. Bisogna dire che la documentazione dovrebbe essere più apprezzabile per l'accusa che si vuole sostenere. Ad ogni modo, nella "Dichiarazione" vengono sottolineate espressioni come:
"Siamo stati accusati falsamente dai nostri nemici di aver ricevuto aiuti finanziari per la nostra opera dagli ebrei. Niente è più lontano dalla verità. Fino ad ora gli ebrei non hanno dato nemmeno un centesimo per la nostra opera".
"Sono stati gli affaristi ebrei dell’impero britannico-americano che hanno creato e sostenuto il mondo dell’alta finanza per sfruttare e opprimere i popoli di molte nazioni".
"Un attento esame dei nostri libri e delle nostre pubblicazioni dimostrerà chiaramente che questi espongono, difendono e evidenziano con vigore gli stessi elevati ideali sostenuti e promulgati dall’attuale governo nazionale, e mostrano che sarà Geova Dio a far sì che al tempo opportuno questi siano conseguiti da tutti coloro che amano la giustizia".
Per dare il giusto valore a queste dichiarazioni e non rischiare di farne un uso strumentale bisogna tener conto dell' ambiente storico e politico. I Testimoni di Geova venivano dipinti dalla propaganda nazista come degli emissari del sionismo ebraico, come diffusori di idee comuniste ebraiche e cose simili. Queste accuse erano completamente false e con questa "Dichiarazione" i Testimoni di Geova volevano informare il Governo su come stavano realmente i fatti, ovvero i fatti sul loro presunto "sionismo". Evidentemente il linguaggio usato era volto principalmente a liberarsi dell'etichetta di "sionisti" ed assicurare il regime che non erano in nessun modo implicati con le ideologie ad esso legate, il che era la verità. Forse pensavano che questo avrebbe sortito un allentamento delle minacce naziste, che comunque poi non si è verificato. Se si vuol presentare questa Dichiarazione come un "tentativo" di compromesso crediamo che si voglia fare un processo alle intenzioni dei Testimoni di Geova di allora, una scelta di dubbio gusto dopo quello che è successo e che non interessa al nostro sito.
Non desideriamo neppure prestare le nostre pagine a simili tesi che, crediamo, non rispettino la storia così come nei siti dell A.N.E.D. ( Associazione Nazionale Ex Deportati) e del C.D.E.C. (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) non viene dato spazio ai cosiddetti revisionisti dell'Olocausto. Per avvalorare un'accusa così grave come quella di "antisemiti" crediamo che sia necessario presentare ben oltre alcune frasi di una sola Dichiarazione. Viceversa, numerose prese di posizione e denunce dei testimoni di Geova in relazione all'antisemitismo nazista smontano definitivamente l'accusa. Ne riportiamo due a titolo di esempio:"Il Diavolo ha messo al potere il suo rappresentante Hitler, un individuo di mente perversa, crudele, iniqua e spietata . . . Egli perseguita spietatamente i Giudei perché essi furono il popolo che aveva stretto un patto con Geova del quale portavano il nome, e perché Cristo Gesù era un Giudeo". — Fascismo o libertà, pubblicato nel 1939 dalla Watch Tower Bible and Tract Society, pagina 11.
"Quando la Germania iniziò la Blitzkrieg [guerra-lampo] in Polonia c’erano 3.500.000 ebrei . . . , e se le notizie che raggiungono il mondo occidentale sono esatte la loro distruzione sembra in corso".
Consolazione pubblicato nel Giugno 1940 dalla Watch Tower Bible and Tract SocietyPer quanto riguarda il "collaborazionismo" con l'ideologia nazista il discorso è pressoché identico. I Testimoni di Geova qualificarono fin da subito l'ideologia nazista come "diabolica". Nel 1929, più di tre anni prima che Hitler salisse al potere, l’edizione tedesca dell’Età d’Oro affermava con coraggio: "Il nazionalsocialismo è . . . un movimento che sta agendo . . . direttamente al servizio del nemico dell’uomo, il Diavolo". L’Età d’Oro del 4 gennaio 1933, alla vigilia dell'insediamento di Hitler, diceva: "Incombe la minacciosa ombra del movimento nazionalsocialista. . .". E' difficile presentare una faccia "collaborazionista" ad un regime che aveva sotto gli occhi queste chiare prese di posizione. Oltre alle dichiarazioni esplicite sul nazismo, nelle pubblicazioni dei Testimoni di Geova era spesso rimarcata la loro totale neutralità in politica e la convinzione che tutti i regimi totalitari erano espressione del demonio. Pertanto, anche le espressioni della "Dichiarazione" del 1933 inerenti alla "comunanza degli ideali" con il programma di governo vanno lette alla luce del peculiare momento storico in atto e della minaccia che incombeva sui Testimoni. Alcuni "ideali comuni" ad esempio potevano essere la famiglia e la libertà religiosa, presenti anche nel programma nazional-socialista. Crediamo sia del tutto comprensibile questo estremo tentativo di mostrare al regime che i Testimoni di Geova non erano affatto una "minaccia" per lo Stato. Tramutare questo atto come un tentativo di "collaborazionismo" è indice di un'intelligenza che non vorremmo avere. Crediamo che gli argomenti per sostenere un presunto compromesso morale dei Testimoni siano del tutto strumentali e di fonte non molto imparziale.
Documenti disponibili on-line sul tema della Dichiarazione:
- "Annuario dei testimoni di Geova del 1934". Questo testo spiegava già nel 1934 i motivi storici della 'Dichiarazione dei Fatti' del 1933.
- Testo italiano della "Dichiarazione dei Fatti". "Erklärung", volantino contente il testo della petizione indirizzata al Reichsregierung (governo tedesco) adottata ad una speciale assemblea dei Testimoni di Geova a Berlino il 25 Giugno 1933.
- Lettera d'accompagnamento tradotta in italiano che accompagnava la Dichiarazione dei Fatti, adottata alla speciale assemblea dei Testimoni di Geova a Berlino in data 25 Giugno, 1933. Scritta dall'ufficio filiale tedesco.
- Punto 24 del Programma del Partito Nazista. Questo documento permette una maggiore comprensione storica della dichiarazione di Berlino del 1933.
- Articolo della stampa nazista contro i Testimoni di Geova: Zelanti Studenti Biblici? Religiosi Bolscevichi?
Articoli disponibili on-line sul tema della Dichiarazione:
- Articolo "I testimoni di Geova: Coraggiosi di fronte al pericolo nazista" pubblicato da Svegliatevi! [un periodico dei testimoni di Geova] che analizza nel dettaglio questa dichiarazione. [La versione proposta on-line dal nostro sito ha anche una bibliografia ]
- FAQ: Ho sentito dire su una radio cattolica di un antisemitismo dei testimoni di Geova e di una collaborazione da parte loro con Hitler. Ci sarebbero dei documenti che lo provano. Quali sono? Dove sta la verità?
- I Testimoni di Geova "hanno tentato d'Ingraziarsi", come altre chiese, "il Favore" di Hitler e dei Nazionalsocialisti poco dopo il loro "Avvento al Potere"? Parere di Storici.
- Nuovo! {Punti Controversi della} LETTERA D'ACCOMPAGNAMENTO ALLA DICHIARAZIONE DI BERLINO DEL
1933 DEI TESTIMONI DI GEOVA
- E' possibile accedere al lungo studio sui Testimoni di Geova sotto il nazismo della Prof. Cristine King nel libro "LO STATO NAZISTA E LE NUOVE RELIGIONI: CINQUE STUDI DI CASI DI NON-CONFORMITA’" [THE NAZI STATE AND THE NEW RELIGIONS: FIVE CASE STUDIES IN NON-CONFORMITY] di Christine E. King tradotto in italiano Autorizzazione dell'autrice - Capitolo 6 - Capitolo 7 - oltre alle note e alle appendici.
- RESISTENZA SPIRITUALE DELLA CONVINZIONE CRISTIANA NELLA GERMANIA NAZISTA. IL CASO DEI TESTIMONI DI GEOVA. Rivista: Journal of Church and State, Spring 1999. Contiene una analisi testuale della dichiarazione.
- Nuovo! Massimo Introvigne, noto studioso di religioni, affronta il problema della dichiarazione e dell'antisemitismo. Estratti dal suo libro "I testimoni di Geova. Già e non ancora".
- Una docente risponde alle accuse sul tema compromesso tra testimoni e nazisti. in un newsgroup sull'olocausto. Luglio 2001
- Dichiarazione dei fatti: Fu un tentativo di compromesso? Articolo inviato da un collaboratore
- LA DENUNCIA! - In questa pagina sono riportate alcune citazioni di pubblicazioni diffuse dai testimoni di Geova che provano come sin dal 1933 coraggiosamente essi denunciassero la barbarie nazista
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3.Prego aggiungere almeno dopo zingari la voce CRISTIANI PROTESTANTI e CATTOLICI tra i quali si possono segnalare vittime illustri come BONHOEFFER, EDIT STEIN (proprio perché Ebrea convertita), padre KOLBE. Cordialissimamente Don #####.
Non si è voluto tacere in nessun modo la coraggiosa testimonianza dei vari Stein, Kolbe ecc. Nomi che tutti conoscono in quanto se ne parla ampiamente già nei libri di testo delle scuole dell'obbligo. Il sito affronta principalmente il martirio dei Testimoni di Geova per la caratteristica unica che questo movimento ha mostrato in quegli anni bui della storia europea recente, pagine ingiustamente ignote alla maggioranza. In un elenco delle "categorie" perseguitate dal nazismo non possono essere inclusi "singoli" che si comportarono per lo più come "eccezioni" della categoria religiosa alla quale appartenevano. E' noto che le categorie degli internati erano sette o otto, tutte contrassegnate da questi specifici simboli sull'uniforme:
I Testimoni di Geova (o Bibelforscher) avevano il triangolo viola, gli omosessuali quello rosa, i comunisti quello rosso ecc.
E' storicamente impossibile menzionare i cattolici e i protestanti fra le "categorie" dei perseguitati in quanto questi erano prevalentemente sostenitori del nazismo e gli stessi carnefici professavano principalmente queste fedi religiose con l'appoggio delle loro gerarchie ecclesiastiche.
4.Sono una studentessa di un liceo scientifico. Nel mio libro di storia viene indicato che il triangolo viola contraddistingueva i preti nei lager e non i testimoni di Geova. Chi ha ragione?
Come documentato dai tabelloni ancora esposti in molti musei degli ex-campi di concentramento in essi (visibili in tutti i musei degli ex lager) sono riportati i colori dei triangoli di stoffa che servivano per classificare i prigionieri. Se avrete modo di visitare in un museo del genere noterete che i triangoli sono rosso per i prigionieri politici, verde per i criminali, rosa per gli omosessuali, giallo per gli ebrei (stella di Davide), etc. Affianco al triangolo di colore viola è scritto Testimoni di Geova o Bibelforscher ù. Non noterete alcun triangolo atto a indicare gli appartenenti ad altre confessioni.
Ogni tanto qualcuno fa confusione su questo argomento pensando che Bibelforscher sia un riferimento a generici studenti biblici [traduzione dal tedesco] che potrebbero includere anche il clero Cattolico o protestante. In realtà Bibelforscher indica il nome con cui l'associazione religiosa dei testimoni di Geova era registrata in Germania. "Internationale Vereinigung der Ernsten Bibelforscher". Nel 1 Aprile 1935 fu varata in Germania una legge nazionale che metteva al bando gli Ernste Bibelforscher. Il nome 'Testimoni di Geova" è un nome adottato da tale gruppo religioso solo negli anni 30, e questo spiega perché il governo tedesco non scrisse Testimoni di Geova ma Studenti Biblici sui pannelli ancora esistenti nei lager..
Per questi motivi storici possiamo dire che il triangolo viola era il segno caratteristico riservato solamente ai testimoni di Geova.
Vedi solo ad esempio i seguenti articoli in inglese da siti di musei, di matrice ebraica o di altre minoranze perseguitati :
JEVISH VIRTUAL LIBRARY: http://www.us-israel.org/jsource/Holocaust/markings.htmlUNITED STATES HOLOCAUST MEMORIAL MUSEUM http://www.ushmm.org
HOLOCAUST FORGOTTEN http://www.holocaustforgotten.com/Jehovah.shtmAUSCHWITZ.ORG https://www.auschwitz.org/en/history/prisoner-classification/system-of-triangles/
CONTEMPORARY JEWISH MUSEUM https://www.thecjm.org/learn_resources/305
Un esempio di una tabella con tutti i colori caratteristici dei prigionieri è visibile in originale in queste pagine di siti esterni oppure ad alta definizione nel nostro sito a questa pagina.
Immagine ad alta risoluzione dal DACHAU dal sito US Holocaust Memorial Museum
5.Quanti (e chi) testimoni di Geova ITALIANI sono stati rinchiusi nei campi di concentramento?
Dalle nostre ricerche risultano tre Testimoni di Geova italiani deportati nei campi di concentramento nazisti.
E precisamente:
- Salvatore Doria, di Cerignola. Deportato prima a Dachau e poi nel campo di Mauthausen.
- Hochrainer Luigi, di Campo di Trens. Imprigionato nel lager di Munchen Steidlheim. La moglie, una testimone austriaca venne condannata a morte e ghigliottinata.
- Narciso Riet, di Cernobbio. Deportato prima a Dachau e poi a Berlin-Plotzensee. Processato e condannato a morte del 1944, venne giustiziato poco prima della liberazione. Vedi la Sentenza di condanna a morte di Narciso Riet. Dicembre 1944
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E' sicuramente un numero esiguo di fronte al numero dei testimoni deportati dalla Germania, dall'Olanda, dall'Austria o dalla Polonia, ma bisogna ricordare che i testimoni di Geova in Italia erano un numero esiguo, e molti erano stati mandati al confino dalla polizia fascista.
Per altre informazioni sulla posizione dei testimoni di Geova in Italia, consultare anche I Testimoni di Geova durante il regime fascista ed anche il Compendio storiografico sui testimoni di Geova dal 1891 al 1945.
7.Perchè la storia di 'queste' vittime del nazismo dovrebbe interessarmi?
Proponiamo due testi, che evidenziano l'importanza di interessarsi a quest' argomento e lasciamo che sia il lettore, dopo un'attenta analisi dei testi che seguono, a darsi una soddisfacente risposta.
John Donne, poeta inglese del XVII secolo. |
Martin
Niemöller 1945 (1892-1984) |
8.I Testimoni di Geova hanno tentato d'ingraziarsi come altre chiese il favore di Hitler e dei Nazionalsocialisti poco dopo il loro avvento al potere?
Abbiamo scelto di rispondere a questa domanda, citando il parere di eminenti storici non testimoni di Geova, che hanno scritto nero su bianco nei loro libri cosa pensavano dell'argomento dopo aver soppesato con attenzione tutti i fatti. Clicca qui per leggere questi commenti.
9.
Perché per tanto tempo non si è parlato di questa storia? In
sostanza come mai solo oggi, a distanza di tanti anni, si
parla di persecuzione nazista delle minoranze e in particolare
dei testimoni di Geova?
Risponde a questa domanda lo storico Claudio Vercelli dell'istituto storici Salvemini di Torino. Clicca qui .
10. Quanti furono i testimoni di Geova vittime del nazismo?
E' difficile dare risposte complete. Questi valori sono calcolati secondo le prove documentarie, quindi sono per difetto.
Vittime del nazismo secondo il paese di provenienza. |
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Nazione |
Numero di Testimoni e dei loro figli prima
dell'inizio della persecuzione |
Numero di coloro che persero il posto di
lavoro, che furono multati o internati o i cui figli furono
loro tolti |
Numero di Testimoni internati nei campi di
concentramento o nelle prigioni naziste |
Numero di bambini vittime del regime |
Numero di Testimoni giustiziati (o deceduti) |
Numero di Testimoni giustiziati come obiettori |
AUSTRIA | 600 | 541 | 60 | 155 | 54 | |
BELGIO | 375 | 10 | 3 | |||
FRANCIA | 1510 | 143 | 60 | 11 | ||
GERMANIA | 25000 | 10000 | 6262 | 397 | 2000 | |
ITALIA | 120 | 3 | 1 | |||
LUSSEMBURGO | 23 | 22 | ||||
OLANDA | 450 | 456 | 131 | |||
POLONIA | 1039 | 487 | 200 | |||
REP. CECA | 600 | 62 | 14 | |||
SLOVACCHIA | 570 | 184 | 3 | |||
UCRAINA | non noto | 126 | 7 | |||
UNGHERIA | 1100 | 300 | 42 |
11.
Chi fu il primo obiettore di coscienza della storia italiana e
del dopoguerra?
Questa domanda trae spunto dall'articolo comparso su Il Manifesto del 18 maggio 2004 nel quale si riferisce che Pietro Pinna rappresenta il primo obiettore di coscienza del dopoguerra, indicando la data del 1948 come l'anno il cui lo stesso rifiutò di indossare la divisa.
Oltre a precisare che la data fu il 1949 e non il 1948 l'anno in cui Pinna presa questa coraggiosa decisione, c'è da rilevare che non fu nemmeno il primo obiettore di coscienza del secondo dopoguerra.
Prima però di dar corso a questa precisazione è opportuno ricordare che il primo obiettore di coscienza di cui si ha ricca documentazione della storia italiana fu il testimone di Geova Remigio Caminetti, il quale nel lontano 1916, nel pieno della prima guerra mondiale, rifiutò di indossare la divisa. ( si rimanda il lettore per l'approfondimento a questa pagina )
Altri pionieri dell'obiezione di coscienza furono Vittorio Giosuè Paschetto condannato a 11 anni di reclusione dal Tribunale Speciale e Aldo Fornerone inviato al confino, entrambi condannati nel 1939.
Tornando al Pinna, come già detto, non fu egli il primo signorNò del dopoguerra, ma come riportato nel libro Minoranze Coscienza e dovere della memoria (Jovene Editore Napoli 2001) nel capitolo dal tema Obiettori: ieri e oggi curato da Bruno Segre, avvocato e direttore del periodico L'Incontro di Torino, fu certo Rodrigo Castello di Pietralcina, pentecostale, che nel 1947 fu condannato e successivamente prosciolto dal Tribunale Militare per amnistia.
Fa seguito nel 1948 il testimone di Geova Enrico Ceroni, che dopo essere stato sottoposto a perizia psichiatrica fu condannato a una pena mite: 5 mesi e 20 giorni di reclusione con il beneficio della sospensione condizionale della pena.
Fu solo dopo il Castello e il Ceroni, e quindi terzo in ordine di tempo, che ne 1949 si affaccia nella scena del nostro paese Pietro Pinna che per il suo rifiuto fu condannato a 10 mesi con la condizionale.
Se pur terzo in ordine di tempo tra gli obiettori del secondo dopoguerra ,c'è da dire che fu certamente il primo per la risonanza che il suo caso ebbe tra l'opinione pubblica italiana e internazionale contrariamente agli altri casi che passarono sotto silenzio.
Per commenti od ulteriori domande di interesse storico ci puoi contattare via e-mail a redazione@triangoloviola.it
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