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I testimoni di Geova Coraggiosi di fronte al pericolo nazista.
Fonte: Svegliatevi 8 Luglio 1998.
Un collaboratore ci ha inviato questa versione distribuita dai
testimoni di Geova che rispetto all'edizione stampata sul periodico
"Svegliatevi" ha anche una bibliografica completa.
La versione stampata on-line originale è accessibile nel sito http://www.watchtower.org/i/19980708/article_01.htm
(numero dell'8 luglio 1998, pagine 10-14) ©1998 Watch
Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania.
Tutti i diritti sono riservati.
I testimoni di Geova
Coraggiosi di fronte
al pericolo nazista
I
TESTIMONI DI GEOVA sono ben noti per l'incrollabile fedeltà alla Parola di
Dio, la Bibbia. Questo spesso richiede coraggio e certo influisce sulla loro
vita e sui loro rapporti con gli altri.
Per esempio, i Testimoni hanno profonda stima per persone di qualsiasi
gruppo etnico e cultura. Amano Dio e il prossimo. (Matteo 22:35:40)
Sono pienamente d'accordo con l'apostolo Pietro, che dichiarò: "Per
certo comprendo che Dio non è parziale, ma in ogni nazione l'uomo che lo
teme e opera giustizia gli è accetto". Atti 10:34, 35.
I testimoni di Geova sono pure conosciuti in tutto il mondo per il rispetto
che hanno per la legge, l'ordine e l'autorità governativa. Non sono mai
stati un focolaio di insurrezione e non lo saranno mai.1
Questo è vero anche quando in certi paesi sono perseguitati perché
assumono lo stesso atteggiamento degli apostoli: "Dobbiamo ubbidire a
Dio come governante anziché agli uomini". (Atti 5:29; Matteo 24:9) A1
tempo stesso i Testimoni riconoscono agli altri il diritto di adorare in
armonia con i dettami della propria coscienza.
La coraggiosa presa di posizione dei testimoni di Geova in Germania e in altri paesi sotto il regime di Adolf Hitler è un fatto provato. Un notevole evento verificatosi a Berlino nel 1933 illustra il loro coraggio, il loro amore per Dio e per il prossimo e il loro rispetto per la legge, l'ordine e la libertà religiosa.
Nessun compromesso con Hitler
Più di 50 anni fa ebbe termine il mostruoso potere
di Hitler contrassegnato da razzismo e assassinio, durato 12 anni. Ma
tuttora l'umanità soffre per le ferite inflitte dal regime nazista.
La storia riconosce che solo pochi gruppi si
opposero con coraggio al terrore nazista e fecero sentire la loro voce. Fra
questi c'erano i testimoni di Geova, definiti “una minuscola isola di
instancabile resistenza [morale] in seno a una nazione terrorizzata”.2
La loro coraggiosa presa di posizione è ben
documentata da storici stimati.3
Qualche oppositore, però, inclusi alcuni che un
tempo si associavano con i testimoni di Geova, sostiene che i Testimoni
inizialmente cercarono di arrivare a un compromesso con il regime di Hitler.
Qualcuno afferma che rappresentanti della Watch Tower Society cercarono
senza successo di ingraziarsi il nuovo governo e che, almeno per un periodo
di tempo, approvarono l'ideologia razzista dei nazisti, che alla fine portò
allo sterminio di sei milioni di ebrei.
Queste gravi asserzioni sono assolutamente false.
Quello che segue è un esame obiettivo degli avvenimenti in questione,
basato sulla documentazione disponibile e il contesto storico.
Riandando
al passato
I testimoni di Geova sono attivi in Germania da più di 100 anni. Nel 1933 c'erano circa 25.000 Testimoni che adoravano Geova Dio e distribuivano pubblicazioni bibliche in tutta la Germania.4
Nonostante le libertà garantite dalla costituzione tedesca dell'epoca,
erano spesso il bersaglio di campagne diffamatorie, lanciate principalmente
da oppositori religiosi. Già nel 1921 i Testimoni, chiamati allora Ernste
Biblerfoscher (Zelanti
Studenti Biblici), furono accusati di far parte insieme agli ebrei di
movimenti politici sovversivi. Gli Studenti Biblici furono definiti
pericolosi "vermi ebrei" bolscevichi, benché non sia mai stata
prodotta alcuna prova delle accuse.5 In seguito il teologo svizzero Karl Barth scrisse:
“L'accusa che i testimoni di Geova abbiano legami con i comunisti può
solo essere dovuta a un malinteso involontario o persino premeditato”.6
Un bollettino parrocchiale accusò i Testimoni e gli ebrei di cospirare
insieme dando vita a movimenti rivoluzionari. In risposta l'edizione tedesca
dell' Età D'Oro
(ora Svegliatevi!)
del 15 aprile 1930 dichiarava:
“Non abbiamo nessuna ragione di considerare questa falsa accusa un
insulto, poiché siamo convinti che un ebreo sia perlomeno una persona che
vale quanto un cristiano nominale; ma respingiamo la suddetta falsità del
giornalino della chiesa perché vuole denigrare la nostra opera, come se non
venisse svolta per amore del Vangelo ma per gli ebrei”.7
Infatti lo storico John Weiss scrisse:
“I Testimoni non avevano niente a che fare con il nazionalismo
razziale tedesco e non avevano rimuginato per secoli sulla mancata
conversione degli ebrei. I Testimoni si attenevano ancora, se pur con delle
riserve, alla credenza cristiana originale della necessità di convincere
tutti i potenziali convertiti a Cristo”.8
Cosa accadde quando Hitler salì al potere?
Il
30 gennaio 1933 Adolf Hitler fu nominato nuovo cancelliere della Germania.
All'inizio il governo di Hitler cercò di nascondere la sua natura
estremista e violenta.9 Perciò i Testimoni, insieme a milioni di altri tedeschi,
nei primi mesi del 1933 consideravano il partito nazionalsocialista la
legittima autorità sovrana di quel tempo. I Testimoni speravano che il
governo nazionalsocialista (nazista) si rendesse conto che questo gruppo di
cristiani pacifici e ligi alla legge non costituiva affatto una minaccia
per lo Stato. Questo non voleva dire che avrebbero fatto compromesso sui
princìpi biblici. Come è avvenuto in altri paesi, i Testimoni volevano
informare il governo tedesco della vera natura non politica della loro
religione.10
Ben presto fu evidente che i testimoni di Geova sarebbero stati uno dei
primi bersagli della brutale repressione nazista.11
Furono nuovamente tacciati di complicità in una presunta cospirazione
ebreo-bolscevica. Iniziò una campagna di persecuzione.12
Perché
una comunità religiosa così piccola doveva attirare il furore del nuovo
regime? Lo storico Brian Dunn identifica tre ragioni fondamentali: (1)
l'internazionalità dei Testimoni, (2) la loro opposizione al razzismo e (3)
la loro neutralità nei confronti dello Stato.13
A motivo delle loro convinzioni basate sulle Scritture, i Testimoni tedeschi
rifiutavano di fare il saluto nazista, di iscriversi al partito
nazionalsocialista e in seguito di partecipare ad attività militari. -Esodo 20:4, 5; Isaia 2:4; Giovanni 17:16.
Di conseguenza subirono minacce, interrogatori,
perquisizioni domiciliari e altre angherie da parte della polizia e delle SA
(le Sturmabteilungen di Hitler, reparti d'assalto o
camicie brune). Il 24 aprile 1933 alcuni funzionari sequestrarono e chiusero
l'ufficio della Watch Tower a Magdeburgo. Dopo che una perquisizione
minuziosa non produsse alcuna prova incriminante, e dietro l'insistenza del
Dipartimento di Stato americano, la polizia restituì la proprietà. Entro
il maggio 1933, però, i Testimoni erano al bando in diversi stati regionali
della Germania.14
I Testimoni compiono un'azione coraggiosa
In quel periodo iniziale Hitler coltivava con sollecitudine la sua immagine
pubblica di campione del cristianesimo. Proclamò il suo impegno a favore
della libertà religiosa, promettendo di trattare le denominazioni cristiane
“con giustizia obiettiva”.15
Per
migliorare la sua immagine, il nuovo cancelliere si faceva vedere in chiesa.16
In quel tempo molti dei paesi che in seguito sarebbero entrati in guerra con
la Germania esprimevano ammirazione per le imprese di Hitler.
Preoccupato
per la crescente tensione in Germania, Joseph E Rutherford, l'allora
presidente della Watch Tower Society, insieme al responsabile della filiale
tedesca, Paul Balzereit, decise di preparare una campagna per informare il
cancelliere Hitler, le autorità governative e il pubblico che i testimoni
di Geova non costituivano affatto una minaccia per il popolo e lo Stato
tedesco. Evidentemente Rutherford credeva che Hitler non fosse al corrente
degli attacchi contro i testimoni di Geova o che fosse stato malinformato su
di loro da elementi religiosi.17
Perciò
l'ufficio di Magdeburgo indisse un'assemblea valendosi del diritto, di cui
godevano i cittadini tedeschi, di presentare una petizione.18
Con breve preavviso
19 i testimoni di Geova di tutta la Germania furono
invitati alle Wilmersdorfer Tennishallen di Berlino per il 25 giugno 1933.20
Erano previsti circa 5.000 presenti.21 Nonostante l'atmosfera ostile, più di 7.000
ebbero il coraggio di assistervi.22
I presenti adottarono una risoluzione, una “Dichiarazione” con cui
protestavano contro le restrizioni imposte all'opera dei Testimoni. Veniva
esposta con chiarezza la loro posizione e veniva negata l'accusa di legami
sediziosi con cause politiche di qualsiasi specie.
La “Dichiarazione”
diceva:
"Siamo ingiustamente accusati davanti alle
autorità governative . . . Noi chiediamo rispettosamente ai capi della
nazione e al popolo di ascoltare con obiettività e senza preconcetti ciò
che qui esponiamo".
"Non abbiamo nulla contro
alcuna persona né contro gli insegnanti religiosi, ma dobbiamo richiamare
l'attenzione sul fatto che di solito sono quelli che asseriscono di
rappresentare Dio e Cristo Gesù che si dimostrano in effetti nostri
persecutori e che ci mettono in cattiva lacce dinanzi ai governi".23
Coraggio o compromesso?
Alcuni adesso sostengono che l'assemblea e la “Dichiarazione” di Berlino
del 1933 fossero tentativi compiuti da Testimoni preminenti per dimostrare
di appoggiare il governo nazista e il suo odio per gli ebrei. Male loro
asserzioni non sono vere. Sono basate su informazioni sbagliate e su
travisamento dei fatti.
Per esempio gli oppositori sostengono che i Testimoni ornarono le
Wilmersdorfer Tennishallen di bandiere con la svastica.24
Fotografie dell'assemblea del 1933 mostrano chiaramente che non esposero
nessuna svastica dentro la sala. Testimoni oculari confermano che non
c'erano bandiere all'interno.25
È possibile, però, che ci fossero bandiere all'esterno dell'edificio.26
Un plotone d'assalto nazista aveva usato la sala il 21 giugno, il mercoledì
prima dell'assemblea. Poi proprio il giorno prima dell'assemblea folle di
giovani insieme a unità delle SS (Schutz-Staffeln,
in origine guardie del corpo di Hitler in camicia nera), delle SA e
altri celebrarono il solstizio d'estate nelle vicinanze.27
Perciò i Testimoni che arrivarono all'assemblea la domenica poterono
trovarsi davanti un edificio ornato di bandiere con la svastica.
Se
ci fossero state bandiere con la svastica esposte all'esterno, nei corridoi
o anche all'interno della sala, i Testimoni le avrebbero lasciate dove
erano. Tuttora, quando i testimoni di Geova affittano edifici pubblici per
adunanze o assemblee, non rimuovono gli emblemi nazionali.28
Ma
non c'è alcuna prova che i Testimoni stessi abbiano esposto bandiere o
abbiano fatto il saluto alla bandiera.
Gli oppositori
affermano inoltre che i Testimoni iniziarono l'assemblea cantando l'inno
nazionale.29
In realtà l'assemblea iniziò con il cantico 64, “La gloriosa speranza di
Sion”,del libretto di cantici religiosi dei Testimoni. Le parole di questo
cantico erano state adattate a un brano musicale composto da Franz Joseph
Haydn nel 1797. Il cantico 64 era nel libretto dei cantici degli Studenti
Biblici almeno dal 1905.30
Nel 1922 il governo tedesco adottò la melodia di Haydn con le parole di
Hoffmann von Fallersleben come inno nazionale.31
Nondimeno in Germania gli Studenti Biblici ogni tanto cantavano ancora il
loro cantico 64, come facevano gli Studenti Biblici in altri paesi.32
Il fatto di cantare un cantico su Sion non poteva certo essere considerato
un tentativo di placare i nazisti. Cedendo alla pressione di nazisti
antisemiti, altre chiese eliminarono termini quali “Giuda”, “Geova”
e “Sion” dai loro libri di inni religiosi e dalla liturgia. I testimoni
di Geova no.33
Gli organizzatori del raduno quindi non si aspettavano certo di ingraziarsi
il governo cantando un cantico che esaltava Sion. Forse alcuni dei presenti
saranno stati riluttanti a cantare “La gloriosa speranza di Sion”, visto
che la melodia di questa composizione di Haydn era la stessa dell'inno
nazionale.
Foto
dell'assemblea tenuta dai testimoni di Geova nel 1933 alle "Tennishallen".
[fonte
sito WatchTower]
"Dichiarazione"
A
motivo del cambiamento di governo e dei disordini che travagliavano il
paese, i Testimoni volevano esporre con chiarezza la loro posizione. Con la
"Dichiarazione" i Testimoni smentirono recisamente le accuse di
interessi finanziari o legami politici con gli ebrei. Infatti il documento
affermava:
"Siamo stati accusati
falsamente dai nostri nemici di aver ricevuto aiuti finanziari per la nostra
opera dagli ebrei. Niente è più lontano dalla verità. Fino ad ora gli
ebrei non hanno dato nemmeno un centesimo per la nostra opera ".
Avendo accennato alla situazione finanziaria, la “Dichiarazione”
proseguiva denunciando le pratiche disoneste dell'alta finanza. Diceva: `Sono
stati
gli affaristi ebrei dell'impero
britannico
americano che hanno creato e
sostenuto il mondo dell'alta finanza per sfruttare e opprimere i popoli di
molte nazioni".34
Queste parole chiaramente non si riferivano agli ebrei in generale, e ci
dispiace che siano state fraintese e considerate offensive. Qualcuno ha
sostentato che i testimoni di Geova condividevano i sentimenti di ostilità
nei confronti degli ebrei comunemente espressi all'epoca nelle chiese
tedesche. Questo è assolutamente falso. Nelle loro pubblicazioni e con la
condotta tenuta durante il periodo nazista, i Testimoni rigettarono
l'antisemitismo e condannarono il maltrattamento degli ebrei da parte dei
nazisti. La benignità mostrata agli ebrei che subirono la stessa sorte nei
campi di concentramento è una clamorosa smentita di questa falsa accusa.35
La “Dichiarazione” definiva il carattere religioso dell'opera dei
Testimoni, affermando: "La nostra
organizzazione è a tutti gli effetti apolitica. Vogliamo soltanto insegnare
la Parola di Geova Dio alla gente".36
La "Dichiarazione" inoltre ricordava al governo le sue stesse
promesse. I Testimoni sostenevano certi ideali
elevati, e questi erano affermati pubblicamente anche dal governo
tedesco. Fra questi c'erano i valori della famiglia e la libertà religiosa.37
Quindi
i Testimoni non si espressero mai a
favore del partito nazista. Inoltre, nell'esercizio della libertà
religiosa, non intendevano smettere la loro predicazione pubblica. - Matteo
24:14; 28:19, 20.
Secondo l'Annuario dei testimoni di
Geova del 1975, alcuni Testimoni tedeschi rimasero delusi che il
linguaggio della “Dichiarazione” non fosse più esplicito. Il
responsabile della filiale, Paul Balzereit, aveva mitigato il testo del
documento?39
No, perché confrontando il testo inglese e quello tedesco risulta che ciò
non avvenne. Evidentemente un'impressione diversa era basata sulle
osservazioni soggettive di alcuni non direttamente implicati nella
preparazione della “Dichiarazione”. Forse le loro conclusioni sono state
pure influenzate dal fatto che solo due anni più tardi Balzereit rinnegò
la sua fede.40
Adesso si sa che sabato 24 giugno 1933, proprio il giorno prima
dell'assemblea di Berlino, i testimoni di Geova erano stati messi al bando
in Germania. Gli organizzatori dell'assemblea e la polizia ne furono
informati dopo qualche giorno.41
Dati il clima di tensione e l'evidente ostilità
dei funzionari nazisti, è straordinario che si sia potuta tenere
l'assemblea. Non è un'esagerazione dire che assistendo al raduno i 7.000
Testimoni rischiarono con coraggio la loro libertà.
Dopo l'assemblea i Testimoni distribuirono 2.100.000 copie della
“Dichiarazione”. Alcuni furono arrestati immediatamente e inviati in
campi di lavoro.42
Così il governo nazista rivelò pienamente la sua
natura violenta, oppressiva, e ben presto lanciò un attacco a oltranza
contro quel piccolo gruppo di cristiani.
La
professoressa Christine King ha scritto: “I nazisti avrebbero imparato che
la forza bruta non poteva sopprimere i Testimoni”.43
Proprio come diceva la “Dichiarazione”, “il potere di Geova Dio è
supremo e non esiste alcuna potenza in grado di opporvisi con successo”.* 44
*Potrete
trovare interessante vedere il documentario su videocassetta intitolato I
Testimoni di Geova, saldi di fronte all'attacco nazista.
BIBLIOGRAFIA
1. I Testimoni di Geova,
proclamatori del Regno di Dio, Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Roma, 1993, pp.
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Auschwitz-A Sociological Analysis, trad. di Catherine S. Leach, University of California Press,
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3. Detlef Garbe, "Jehovah's Witnesses", in Encyclopedia of German Resistance to the Nazi
Movement, a cura di Wolfgang Benz e Walter H. Pehle, trad. di Lance W.
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Detlef Garbe, Zwischen Widerstand und Martyrium-Die Zeugen Jehovas im
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6. Der Aufbau-Sozialistische Wochenzeitung, Zurigo, n. 33, 19 agosto 1938.
7. The Golden Age (L'Età d'Oro), edizione tedesca, 15 aprile 1930, p. 124.
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9. J. S. Conway, The Nazi Persecution of the Churches
-1933-45, Basic Books, Inc., New York, 1968, pp. 14-15.
Fritz Fischer, Hitler war kein Betriebsunfall, Verlag C. H. Beck, Monaco, 1992, 1993, pp.
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10. La Torre di Guardia, 1° ottobre 1995, p. 30. La Torre di Guardia, 1 ° febbraio 1967, p. 80. Annuario dei testimoni di Geova del 1979, pp.
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11. The Nazi State and the New Religions, cit., p. 19.
Eugen Kogon, The Theory and Practice of Hell, trad. di 20. Heinz
Norden, Fourth Printing, Octagon Books, New York, 1950, 1981, p. 41.
The Nazi Persecution of the Churches 1933-45, cit., p. 197.
Zwischen Widerstand und Martyrium-Die Zeugen Jehovas im
"Dritten Reich", cit., pp. 11, 87-102.
12 The Golden Age (L'Età d'Oro), edizione inglese, 25 aprile 1934, p. 451.
The Nazi Persecution of the Churches 1933-45, cit., p. 197.
13. Brian Dunn, "Jehovah's Witnesses in the Holocaust
Kingdom", in Holocaust Studies Annual, The Penkevill Publishing Co.,
Greenwood, 1986, vol. 2, pp. 158-9.
14. Foreign Relations of the United States-Diplomatic
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William L. Shirer, Storia del Terzo Reich, trad. di G.
Glaesser, Einaudi, Torino, 1962, 1990, pp. 60-1.
15. Nazism-1919-1945, a cura di J. Noakes e G.
Pridham, University of Exeter, Exeter, 1983, vol. 1, p. 157. (La citazione è tratta dal discorso di Hitler al Reichstag del 23 marzo 1933. Rudolf
Morsey, Das "Ermächtigungsgesetz^ vom 24. März 1933, Droste Verlag, Düsseldorf, 1992, p. 52).
Friedrich Zipfel, Kirchenkampf in Deutschland-19331945-Religionsverfolgung und Selbstbehauptung der Kirchen in der nationalsozialistischen
Zeit, Walter de Gruyter & Co., Berlino, 1965, pp. 1-3.
16. The Nazi Persecution of the Churches-1933-45,
cit.,,p. 14.
The German Churches Under Hitler, cit., p. 129.
17. Annuario dei testimoni di Geova del
1934, edizione inglese p. 140.
18. Rudolf Schuster, Deutsche Verfassungen, Goldmann
Verlag, Monaco, 1985, 1992, p. 195. (L'articolo 126 della Costituzione tedesca diceva: "Ogni tedesco ha il diritto di presentare per iscritto le sue istanze e rimostranze alle competenti autorità". L'articolo 126 era ancora valido nel 1933, secondo Bonner Kommentar zum
Grundgesetz, di Rudolf Dolzer, 1995 [C. F. Müller Juristischer Verlag,
Heidelberg], pp. 7-8.)
I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio, p. 693.
19. Annuario dei Testimoni di Geova del 1975,
cit., p. 111.
20. Udo Christoffel, Berlin Wilmersdorf-Die Jahre 1920 bis 1945, Wilhelm Möller, Berlino, 1985, p. 225, 20 dicembre 1930, e p. 237, 3 luglio 1931.
(II libro contiene delle cronache degli anni '30, basate sul giornale berlinese Der
Westen).
21. Lettera di accompagnamento della "Dichiarazione" indirizzata al cancelliere del
Reich. (La lettera, scritta evidentemente da Paul Balzereit per spiegare i motivi della petizione e del congresso del 25 giugno, 1933, fu stampata prima del congresso e indicava pertanto il numero di presenti previsto. La lettera, insieme a una copia della "Dichiarazione", fu consegnata al cancelliere e ad altri alti funzionari del governo tedesco).
22. Annuario dei Testimoni di Geova del 1975,
cit., p. 111.
23. Annuario dei Testimoni di Geova del
1934, edizione inglese,
cit., pp. 131-133.
24. Francis L. Carsten, The German Workers and the
Nazis, Scolar Press, Aldershot, 1995, p. 115.
25. Johannes Neubacher, dichiarazione (Berlino), 8 marzo 1990 e 27 luglio 1994.
Walter Jurisch, dichiarazione (Augusta), 4 marzo 1990, Archivio storico della Watch Tower
(Selters/Taunus).
Si veda anche il documentario in videocassetta intitolato I Testimoni di Geova, saldi di fronte all'attacco nazista, Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, 1997.
26. "The Berlin Convention on June 25, 1933" (II congresso di Berlino del 25 giugno 1933), monografia, Archivio storico della Watch
Tower, p. 3.
27. Berlin Wilmersdorf-Die Jahre 1920 bis 1945, cit., p. 269.
28. La Torre di Guardia, 1° luglio 1977, p. 415.
29. The German Workers and the Nazis, cit., p. 115.
30. Gesänge zum Preise Jehovas, Watch Tower Bible and Tract Society, Magdeburgo, 1928, cantico 64,
"Zions herrliche Hoffnung", p. 49.
Songs of Praise to Jehovah, Watch Tower Bible and Tract Society,
Brooklyn, 1928, cantico 64, "Zion's Glorious Hope", p. 49.
Hymns of the Millennial Dawn, International Bible Students
Association, Brooklyn, 1905, edizione 1918, cantico 58, "Zion's Glorious
Hope", p. 58.
31. II brano di Haydn si trova nel cosiddetto Kaiserquartett (Quartetto op. 76, n. 3).
Brockhaus Enzyklopädie, F. A. Brockhaus, Wiesbaden, 1971, vol. 13,
"Nationalhymne I", p. 218.
Brockhaus Enzyklopädie, F. A. Brockhaus, Mannheim,1988, vol. 5,
"Deutschlandlied", p. 423.
32. Cantico nel programma dell'assemblea di Lipsia del 20 maggio 1929.
Programmfolge, Text- und Merkbuch für den Kongress der Internationalen
Bibelforscher-Vereinigung, Leipzig 1929, vom 18. Bis 21. Mai einschliesslich,p. 12. (La dichiarazione dì un testimone oculare conservata presso l'Archivio storico della Watch Tower conferma che fu cantato il cantico 64).
33. Susannah Heschel, "Nazifying
ChristianTheology: Walter Grundmann and the Institute for the Study and Eradication of Jewish Influence on German Church Life," in Church
History, dicembre 1994, p. 595.
The Nazi State and the New
Religions, cit., p. 190.
34. Annuario dei Testimoni di Geova del
1934, edizione inglese,
cir., p. 134.
35. Consolation, 26 gennaio 1938, p. 21.
Consolation, 12 giugno
1940, p. 26.
Consolation, 4 maggio 1938, pp. 7-8.
Bruno Bettelheim, Il cuore vigile -Autonomia individuale e società di massa, trad. di P.
Bertolucci, Adelphi, 2ª edizione, Milano, 1988, pp. 140-1.
Anton Gill, An Honourable Defeat -A History of German Resistance to Hitler,
1933-1945, Henry Holt and Co., New York,1994, p.106.
The Nazi State and the New Religions, cit., p. 102.
36. Annuario dei testimoni di Geova del
1934, edizione inglese,
cit., p. 136.
37. Hitler's Officiai Programme and Its Fundamental
Ideas, George Allen & Unwin Ltd., Londra, 1934, 1938, p. 42.
The Speeches of Adolf Hitler April 1922 August 1939, a cura di Norman H.
Baynes, Howard Fertig, 1942, edizione 1969, vol. 1, pp. 369-70.
The German Churches Under Hitler, cit., p. 392.
38. Annuario dei testimoni di Geova del
1934, edizione inglese,
cit., pp. 137-8.
39. Annuario dei Testimoni di Geova del 1975,
cit., p. 111.
40. Annuario dei Testimoni di Geova del 1975,
cit., pp. 148-150.
41. Annuario dei Testimoni di Geova del 1975,
cit., pp.11-112.
The Golden Age (L’età d’oro), 25 aprile 1934, cit., p. 451.
42. Annuario dei Testimoni di Geova del 1975,
cit., pp. 11-2.
The Golden Age (L’età d’oro), 25 aprile 1934, cit., pp.
451-2.
43. The Nazi State and the New
Religions, cit., p. 198.
44. Annuario dei Testimoni di Geova del
1934, edizione inglese,
cit., p. 142.
45. Erklärung, Magdeburgo, 25 giugno 1933.
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