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PACE EMANUELE I DIRITTI DI MEMORIZZAZIONE ELETTRONICA, DI RIPRODUZIONE E DI ADATTAMENTO |
CAPITOLO IV : "1925, ANNO DI SPECIALE ATTIVITA' E L'INIZIO DELLA REPRESSIONE FASCISTA" |
L' anno 1924, non si chiuderà, per gli Studenti Biblici in Italia, se non verrà registrato l'importante “giro” di visite della durata di 41 giorni, lungo tutta la penisola e fino alla Sicilia, compiuto dal 22 dicembre 1924 al 31 gennaio 1925 dal responsabile, allora chiamato “rappresentante”, del ”Ramo” italiano, Remigio Cuminetti e dal colpoltore Marcello Martinelli.
L'intera cronaca e rapporto del viaggio, la PRIMA “visita pastorale”, teocratico-spirituale, compiuta in Italia, da componenti italiani degli allora Studenti Biblici, è riferito per grandi linee, alcuni passaggi con dovizie di particolari, notevoli per la ricerca e lo studio riproposta ne' “La Torre di Guardia”, edizione italiana, del maggio 1925, alle pagine 74 e 78, cronaca che nel presente “compendio” sarà quasi interamente, nella sua totalità, registrata. Verrà anche integrata da particolari, quando ve ne sarà occasione e possibilità per l'approfondimento e la ricerca fin dove questo è possibile fare, con e da documenti chiarificatori e ulteriore notizie che cercano di rendere più analitico, chiaro gli eventi la citazione fatta e vissuta nello specifico momento storico esaminato.
Il rapporto è scritto dallo stesso Cuminetti, senz'altro coadiuvato nei ricordi dal Martinelli, quindi fu inviato nel febbraio 1925 alla sede dell'Ufficio Centrale Europeo a Berna dove a dirigerlo c'era ancora il C.C. Binkele, che a sua volta lo invierà alla sede Centrale degli Studenti Biblici a Brooklyn per la pubblicazione sulla Torre di Guardia. Dall'articolo pubblicato si evince subito che il redattore, il Cuminetti, motiva, la visita pastorale, come prioritaria per l'esigenza della fede, quindi come un'occasione tutta speciale ed unica per il momento, per quel contatto e rafforzamento dei suoi conservi e interessati alla verità, sparsi nella penisola, tant'è che, su queste basi, il Cuminetti così apre la sua relazione : “Da tempo si desiderava rinforzare i legami fraterni che ci uniscono tutti intorno ad un solo capo, cioè a Cristo, fra noi italiani, col visitarci e conoscerci l'un l'altro, ma questo mai era stato possibile in passato, fino ad ora che il Signore ci ha aperta una porta mediante il consenso e l'appoggio dell' Ufficio Centrale Europeo, dal quale questa rappresentanza dipende. Secondo le esperienze fatte e le testimonianze avute, crediamo che questo viaggio sia stato per la gloria del nostro Dio, e per la benedizione e rinforzo di molti fratelli”.
Il viaggio, secondo il rapporto fatto, avrà inizio il 22 dicembre dalla città di Milano, anche se il Cuminetti e il Martinelli partirono da Pinerolo. Le città e i paesi che visiteranno nelle varie regioni italiane, furono in tutto 21 località, in alcuni d'essi vi erano esclusivamente associati agli Studenti Biblici, abbonati e lettori della rivista “La Torre di Guardia”, mentre in altri centri visitati vi erano prevalentemente comunità di Valdesi, dove alcuni d'essi leggevano già da tempo la stampa Watch Tower Soc..
Le città e i paesi, in calendario per la visita, elencati nella relazione, sono in ordine successivo alla visita stessa, dove si registreranno anche delle variazione e cambiamenti al programma di marcia, come avverrà in Sicilia (sarà il caso di Alimena, PA), variante, motivata parzialmente e genericamente, al programma prefissatosi. Tolta questa eccezione tutti i contatti e gli incontri avuti, avvennero a : Milano, Vicenza, Udine, Porto S. Elpidio, Ofena (AQ), Pratola Peligna (AQ), Ortona (CH), Lentella (CH), Cerignola (FG), Bernalda (MT), Messina, Floridia (SR), Canicattini Bagni (SR), Siculiana (AG), Alimena (PA), Napoli, Roma, Marradi (FI), Firenze, Savona e per ultimo Torino.
Le visite, di un certo rilievo, quelle più interessanti che resteranno notevoli per il periodo e per la cronaca, saranno quelle operate a Porto S.Elpidio, Ofena, Cerignola e Messina. Sarà proprio da Porto S.Elpidio che saranno espletate le prime indagini “approfondite” sugli Studenti Biblici nella nazione sul Mazzoni prima e sul Cuminetti poi, da parte delle Autorità di Regime di Ascoli Piceno, proprio ed in virtù alla visita avuta in loco dal Cuminetti. Solo alcuni mesi più tardi l'indagine evolverà, proprio sul finire dell'anno 1925, e gli inizi del 1926 quando dietro una denuncia al Mazzoni, da parte dell' Autorità locale di Rosburgo (Roseto degli Abruzzi) e dietro pressioni di elementi clerico-fascisti dell'allora “contrada marinara” rosetana, luogo dove spesso il Mazzoni Domenico si recava per curare l'opera pastorale con alcuni interessati dell'allora frazione e borgo marino, fu denunciato insieme alla Studente Biblica Di Marco Caterina (in casa della quale solitamente ci si riuniva per leggere e commentare la Bibbia e le pubblicazioni Watch Tower Soc.) ed altri ancora che furono accusati di “propagatori evangelici,… sedicenti antifascisti”, quasi una razza da eliminare per la loro fede.
In altri paesi la visita del Cuminetti e del Martinelli, curiosamente invece, sarà, che le stesse Autorità Fasciste locali, contribuiranno e favoriranno in ogni modo il Cuminetti e il Martinelli, facendo persino pubblicità ai loro incontri e concedendo anche luoghi per pubblici discorsi, ma questo rimane sporadico caso, raro evento, per i due “missionari”.
MILANO 22.12.1924
Il 22 dicembre,incomincia da questa città il "giro" pastorale, così inizierà anche la narrazione :” …fu la nostra prima tappa a Milano e le prime benedizioni a visitare madre e figlia che tante si interessano alla verità e godevano sia ad ascoltare il messaggio che Iddio metteva nella nostra bocca, sia col farci domande molto appropriate. Dopo poche ore di santo intrattenimento partimmo alla volta di Vicenza”. L' appuntamento milanese qui solamente accennato, riguardava l'incontro con la Pizzato Maria Maddalena e la madre Predebon Maria, uniche studenti bibliche nella città lombarda, le quali da poco vi si erano trasferite, prendendo alloggio in via S.Siro 20, provenienti da Venezia dove esse precedentemente risedevano.
Pizzato Maria Maddalena |
Pizzato Maria Maddalena, già conosciuta nel capitolo primo, conobbe gli Studenti Biblici divenendone un' associata nel 1915, sino all'anno 1932 essa rimarrà nell'ombra, non assumendo un ruolo di rilievo nella storia dei Testimoni italiani. Ciò lo sarà, partire dal 1932, infatti da quest'anno essa avrà un ruolo importante nel coordinamento e per contatti con fratelli e sorelle in quelle attività promosse dalla W.T.S. in Italia, in particolar modo l'invio della stampa e la direzione di un deposito stampa che aprirà, per breve tempo, a Milano. Per tale motivo e per altre accuse mosse perchè Testimone di Geova, nel 1939 sarà arrestata e nel 1940 condannata dal Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato ad 11 anni di reclusione.
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Nel 1924, ella da poco approdata a Milano, non poteva mai immaginare il suo futuro così “nero”, solo perché lettrice e studiosa della S. Bibbia. Mentre ora, in occasione di questa insolita visita pastorale, insieme alla madre e ai due “speciali missionari”, il Cuminetti e il Martinelli, rimanevano ed erano “…in santo intrattenimento” nel ricercare la gioia della fede.
L'incontro, fra i quattro Studenti Biblici, fu di breve durata, solo “poche ore”, come il racconto accennerà, il Cuminuetti e il Martinelli partirono nello stesso giorno in cui arrivarono a Milano, e niente sarà detto su cosa verté la discussione fra le quattro persone. Importante, comunque resterà per gli anni, l'evento spirituale dell'incontro, ricordato più volte dalla Pizzato nel corso del tempo nei suoi innumerevoli interrogatori avuti dalla Autorità del Regime.
VICENZA 1924
A Vicenza “…ove il Signore ci aveva preparata un'altra benedizione veramente preziosa nell'incontrare il fratello Bortolotto Giuseppe, con qualche interessato fra i quali uno che si chiama Scuro.”
Arrivati che furono in questa città, ebbero piacere di incontrare il Bortolotto, vecchio amico del Martinelli e suo “discepolo” in America, avendo ricevuto la fede proprio da quest'ultimo. L'incontro tra d'essi dovette risvegliare particolari impressioni, vive emozioni, commozioni pieni d'eccitazione per la visita insolita, tant'è che il racconto riferirà anche sui sentimenti profondi, veri, singolari, proprii del Bortolotto espressi in tale modo : “…questo fratello piangeva dalla consolazione, e non finiva di benedire il Signore per avergli concessa una tale benedizione”.
L'incontro avvenne a Monte di Malo, paese a circa 20 chilometri da Vicenza, dove risiedeva appunto il Bortolotto, tant'è che i due visitatori così furono spinti a scrivere, da ciò che videro e dai loro sentimenti personali verso la fede sincera di questi Studenti Biblici: “Qui cominciammo a rallegrarcene tanto nel vedere che questi cari figlioli di Dio quantunque isolati e fra mezzo a montagne di opposizione e di oscurità, pure non lasciano spegnere la fiaccola della loro fede, ma la fanno rilucere continuamente affrontando qualunque sofferenza alla loro carne”.
Sconosciuto e quindi non identificabile allo studio sarà “quello chiamato lo Scuro”, del quale il Cuminetti ci darà notizia “Così costui che si chiama Scuro il Signore sta facendone luce…”.
A Malo, un' uomo convertito dal Bortolotto appena dopo il suo ritorno dall'America intorno agli anni 1920-1921, fu Sbalchiero Girolamo, un falegname, che divenne poi uno zelante Studente Biblico, qui potrebbe il Cuminetti, parlando dello Scuro, anche riferirsi a lui, ma questo resterà solo un'ipotesi non documentata.
Anche qui, “…l'intrattenimento fu breve ma tanto più dolce…” nell'aver incontrato questi Studenti Biblici in un luogo “isolato” restare fermi e fedeli nella dottrina.
Partiti che furono da Vicenza, i due visitatori puntarono su Udine.
Il 25 dicembre, furono ad Udine, ma non ebbero alcun appuntamento nella città. Il racconto ci farà sapere che essi incontrarono “ … due fratelli residenti poco lontano da questa città …” e anche se il paese non è menzionato, risulterà da vari riscontri documentali e storiografici, essere quello di Coseano.
Oltre ad omettere il paese, nel racconto non verrà detto neanche chi erano le persone incontrate, con le quali ci si “…intrattenne in sante conversazioni e meditazioni, sulla conoscenza che il Padre ci ha data riguardante il suo Piano, il Suo carattere…”. Ma in differenti documenti se ne sono trovate tracce, così da far luce sui due individui citati nel racconto. Chi erano allora questi “due cari fratelli”? Essi erono il Mattiussi P. e il Codutti C. il quale nel 1922 ricevé varia stampa della W.T.S. dallo stesso Mattiussi, che doveva conoscere da tempo gli Studenti Biblici, mentre solo nel 1924 quest'ultimo si mise in diretta corrispondenza con il Cuminetti, a Pinerolo, come lo era già da tempo il Mattiussi.
Mentre per il Codutti, di cui si sono trovate notizie in vari documenti, ad un certo momento abbandonerà la fede degli Studenti Biblici; per il Mattiussi da una lettura di tali documenti, si ha l'impressione che doveva essere ben propenso e favorevole alla dottrina degli Studenti Biblici più che il Codutti, anche se non sapremo mai se egli fu veramente uno Studente Biblico, o appartenesse a gruppi favorevoli alla dottrina ma riconducibili ad altre chiese del protestantesimo generale. Sarà, che, il Mattiussi, ancor giovane nell'ottobre 1933, all'età di 57 anni, morirà, per cui se ne perderà completamente ogni notizia.
Il rapporto del Cuminetti sulle attività avute a Coseano, si concluderà evidenziando che “Una dolce impressione ci lasciarono questi cari fratelli della loro fede e pazienza nella sofferenza e l'intima compagnia di tutti quelli che cercano di camminare con Cristo. Abbiamo riscontrato anche un grande zelo e progresso nello studio in questi cari”.
Coseano, in realtà solo due persone più che un gruppetto, comparirà nel 1926, nel rapporto sulla “cena Memoranda” (commemorazione), celebrata il 27 marzo 1926, dove furono presenti 2 persone, il Mattiussi P. e il Codutti C. (La Torre di Guardia, settembre 1926, ed. italiana, pag. 141).
Così, conclusasi la visita “udinese”, i due viaggiatori puntarono verso il centro Italia, arrivando a Porto S. Elpidio, dove risiedeva il Mazzoni Domenico.
PORTO S. ELPIDIO (AP) 1924
Il racconto espostoci dal Cuminetti, avvenuta in questa località marchigiana, è notevole, sia sul versante documentale, che su quello spirituale e dottrinale ivi promosso dai due Studenti Biblici. Egli inizierà così, scrivendo : “Piacque al Signore di mettere i suoi cari gioielli per essergli testimoni delle grande meraviglie che ha fatte e che sta per fare. Così anche in questo piccolo ma incantevole paesello dell'Adriatico, trovammo cuori e soprattutto di un fratello, ben disposto per seminare la buona semenza (testimonianza nda) del veggente Regno di Dio”.
Il fratello “ben disposto”, era il Mazzoni Domenico (di lui già si è detto nel terzo capitolo), che solo, nel luogo di residenza, operava per gli interessi spirituali. Egli nel tempo divenne un ottimo referente ed intimo del Cuminetti, raccomandato più volte da quest'ultimo, presso i vertici Watch Tower Soc., per possibili e onerosi incarichi pastorali da affidare al Mazzoni, il legame intimo tra i due, è anche attestata nell'importante foto della prima assemblea italiana degli Studenti della Bibbia avuta nell' Aprile del 1925 ( riproposta più avanti in questo stesso capitolo e rintracciabile anche tra i documenti del sito Triangoloviola ), solo pochi mesi dopo la visita a Porto S. Elpidio, dove si vede il Mazzoni essere a fianco e alla destra di Cuminetti, come a voler testimoniare una importante e significativa amicizia di intenti e spirituali, tra i due.
A Porto S. Elpidio, per quella visita, furono organizzate attività, mai prima fatte,narrate e scritte nelle pubblicazioni della W.T.S., almeno per l'opera iniziata nel Centro Italia. Fu stabilito, dal Cuminetti dal Martinelli e dal Mazzoni, che venisse data una “grande testimonianza” nella zona”.
Tant' è che il racconto di seguito, dirà che : “… all'occasione del nostro passaggio si desse una testimonianza pubblica nel paese, e si prestarono molti per la buona riuscita di essa. Senza perdere tempo si iniziarono subito le pratiche per ottenere il permesso e la sala, e quantunque le autorità masticavano un po' per darci questo permesso, pure c'è lo dovettero dare per la nostra insistenza”. Per tutti i gruppi di culto acattolici presenti nella nazione, dove mancava un ministro di Culto riconosciuto nel Regno (non sarà qui il caso dei pastori Valdesi o altri ministri di gruppi religiosi presenti in Italia, i quali erano riconosciuti tali nel Regno), tutte quelle attività religiose promosse, in special modo i raduni pubblici dove vi erano diverse persone, ricadevano sotto le Leggi di Pubblica Sicurezza, perciò si aveva bisogno di una particolare autorizzazione dal Prefetto della provincia, con un preavviso scritto di almeno 3 giorni e da richiedersi di volta in volta, per eventuali raduni religiosi o di altro tipo.
La richiesta poteva e veniva spesso, troppo spesso, negata, con la una decisione prefettizia per lo più soggettiva e discutibile, ma purtroppo inappellabile per il richiedente, motivato sempre da mere ‘ ragioni di ordine pubblico ', qui però non sarà il caso per il Cuminetti, il quale attesterà nel suo rapporto, che : “ In meno di 24 ore tutto è stato organizzato, permesso, salone, pubblicità ecc. ed all'ora fissata più di 200 uditori vennero a sentire svolgere il soggetto “Il Ritorno dei nostri morti è vicino” , che ascoltarono con grande interesse“.
Comunque, farà osservare il Cuminetti nel suo rapporto, che il tema del discorso, non poté essere cambiato, evidentemente si aveva in mente di fare un discorso su un soggetto diverso, poiché egli osserverà che “Non fu possibile e non è ancora possibile in Italia, per effetto di un decreto ministeriale, di ottenere il permesso di parlare sopra altri soggetti che potrebbero toccare un po' la politica, come : “un Governo Desiderabile”, “Il mondo in distretta” ecc.”. Evidentemente si riferiva, ad un particolare Decreto Legge, dei vari e tanti decreti, che a partire dalla seconda metà dell'anno 1924 ci furono a raffica, circa la soppressione della libertà di stampa, ed altri decreti limitativi in tal senso, come lo scioglimento di organizzazioni, divieto di radunamenti, ecc., emanati dal Ministro dell' Interno Luigi Federzoni gia a partire dal 1923.
Dal soggiorno santelpidiese i due viaggiatori, trassero positive conclusioni, sia in ordine alla fede e allo zelo del Mazzoni, sia anche per la buona impressione che si ebbe nel pubblico presente a quel discorso, pubblico vivamente interessato a ciò che il Cuminetti andò loro a spiegare.
Il Cuminetti, concludendo il suo rapporto, ci darà una notizia particolarmente interessante, cioè “ Una buona impressione ci lasciarono questi cari, e soprattutto il fratello (Mazzoni) per la sua fede e conoscenza potrebbe essere capace di servire come fratello pellegrino dove la necessità si presentasse, ed anche ne avrebbe buona volontà”, qui la raccomandazione del Mazzoni, da parte del Cuminetti ai responsabili della W. T. S. è evidente e palese, come è altrettanto evidente la disponibilità di servire nell'opera pastorale dello stesso Mazzoni.
Il Mazzoni sarà proposto , quindi, dal Cuminetti, all'Ufficio Centrale Europeo per curare l'opera in una zona dell'Abruzzo (di cui in seguito si parlerà), ma il Direttore dell'Ufficio Centrale, C.C. Binkele, risponderà picche, così da non ottemperare tale richiesta e dissolvere un importante “gruppo” di possibili Studenti Biblici che poteva nascere, infatti non si diede seguito alla richiesta più che legittima fatta dall'amministratore italiano che ben conosceva il territorio che stava visitando.
Per varie ragioni, non ultimo le continue emigrazioni per lavoro, all'estero del Mazzoni, delle piccole inizative degli Studenti Biblici a Porto S. Elpidio non si parlerà più nel tempo, ne si troveranno documenti nella sua ‘storia', né eventuali riscontri di persone che vi aderiranno.
Il Mazzoni fu uno di quei Studenti Biblici italiani, a non essere colpito tra il 1935 e il 1942 dalla feroce repressione fascista, perché emigrato in Colonie dell' ” Impero italiano ” in Africa, per motivi di lavoro, egli comunque rimase un Testimone di Geova fino alla sua morte.
I due viaggiatori, terminata la loro visita a Porto S. Elpidio, punteranno su due paesi nell'immediato entroterra delle montagne abruzzesi, a circa 40, 50 chilometri dalla costa adriatica. Inoltre essi non faranno sosta a Rosburgo (Roseto degli Abruzzi) dalla Di Marco Caterina, perché quest'ultima era da poco rientrata dagli Usa e non aveva ancora preso contatto con l'Ufficio italiano e con il Cuminetti.
Il primo paesino che essi visitarono, dopo Porto S. Elpidio, fu Ofena nella provincia aquilana.
OFENA (AQ) 1924-1925
Il Cuminetti e il Martinelli, ebbero di che meravigliarsi e sorprendersi, in questo piccolo centro pedemontano a 531 mt. sul livello del mare, situato sotto il monte Serra, nell'alta valle del Tirino, tra gli Appennini abruzzesi, infatti i due visitatori, furono e rimasero affascinati, stupefatti dalle fede dimostrata da molte persone che nel piccolo paese vivevano, egli scrisse:
“Una gradevole sorpresa ci attendeva in questo piccolo paesetto degli Abruzzi, mai più credevamo di trovare un risveglio come l'abbiamo trovato, una vera fame e sete di verità ”.
Come mai i due viaggiatori Studenti Biblici, si erano recati ad Ofena, mettendo quell' anonimo e sconosciuto paesino tra gli appuntamenti più importanti delle loro visite ?
Il Cuminetti ci farà sapere : “Fummo diretti colà per la conoscenza assai scarsa ancora di due fratelli che ci scrivevano, e ci credevamo di trovare questi due o pochi di più invece trovammo tutto un gregge “.
I due fratelli che scrivevano all'Ufficio del ramo italiano a Pinerolo, erano il Di Benedetto N. e il Vitole G., quest'ultimo rientrato dall'America intorno agli anni 1920, dove presumibilmente venne in contatto con gli Studenti Biblici negli USA, anche se non sappiamo se egli allora vi aderì o meno, tuttavia è certo e documentato, che uno studente biblico residente negli USA, ma originario del vicino paese di S. Pio Delle Camere, tale Di Cesare G., (componente della classe-gruppo italiano degli Studenti Biblici di Westerly, R.I.) rientrando più volte per permanenze medio brevi in Italia, visiterà sovente il Vitole G. appunto perché considerato da lui Studente Biblico al quale interessava tali verità dottrinali.
Ma perché ad Ofena vi era un ‘importante RISVEGLIO religioso, come lo definisce in modo specifico e chiaro il Cuminetti ?
Egli ci dirà illustrandoci ancora sull'argomento: “Anni fa questo paesello e dintorni fu risvegliato mediante un'opera evangelica condotta da un pastore”, era infatti avvenuto anni prima che, dei missionari “wesleyani” evangelizzassero intorno al 1900, in alcuni paesi della provincia aquilana, tra cui Ofena, avevano creato una decina di nuclei, con centinaia di aderenti e simpatizzanti” (Spini Giorgio, Studi sull'Evangelismo italiano tra otto e novecento, ed. Claudiana, To, 1994, pag. 139).
Il risveglio evangelico fece si che, nel tempo, alcune persone, o a motivo della conoscenza diretta degli Studenti Biblici, come per il Vitole G. negli USA, o indiretta, quindi per la sola lettura della stampa W.T.S. che loro potevano in qualche modo ottenere e ricevere, o perché come attesterà anche il Cuminetti, dall'America uno Studente Biblico vi evangelizzò, alcune persone di Ofena aderirono agli Studenti Biblici.
Il Cuminetti sarà chiaro al riguardo quando affermerà che “Uno del paese (forse il Vitole G., o il Di Benedetto N., ma quest'ultimo è più probabile), che ora per grazia di Dio è un nostro fratello, si offerse di dare la sala per le riunioni e queste continuarono per parecchio tempo a frequentare da un discreto numero, finché venne dall'America uno Studente della Bibbia (qui non si è certi, dato che non se ne fa il nome, se lo Studente Biblico, fosse il Di Cesare G. di cui abbiamo detto circa le sue visite ad Ofena, o il Pizzoferrato Vincenzo che operava nel non lontano paese di Pratola Peligna, nda). Costui cominciò subito nel dare testimonianza, spargendo foglietti e trattati il quale portarono miglior cibo, “quello adatto al proprio tempo” e parecchi di quelli che frequentavano l'adunanza evangelica (wesleyana, nda) non tardavano a convincersi che quest'ultima era la verità, e interpellarono il pastore al riguardo. Finché una sera l'adunanza invitò il pastore a sostenere una discussione con lo Studente Biblico. Accettò la discussione che ebbe inizio in presenza di tutti. Come si trovò il pastore di fronte a questa verità, lo si può ben immaginare, fatto sta che ad un certo punto prese il cappello e uscì per mai rientrare, e di fatto non si è fatto più vedere”. Ma il Cuminetti, da buon cristiano, cederà l'onore delle armi all'innominato pastore quando dichiarerà “Quantunque non possiamo approvare le teorie avanzate da quel pastore evangelico, pure non possiamo fare a meno di apprezzare la sua opera riconoscendo che è stato un mezzo per metterne parecchi nella strada per trovare la verità,…ci fu riportato che in Ofena non c'è una famiglia senza la Sacra Bibbia”.
Il soggiorno di Cuminetti e Martinelli ad Ofena durò complessivamente 5 giorni. Cosa avvenne in questi giorni e tutto riassunto in una frenetica attività pastorale. Ebbero ben 5 adunanze, di media uno al giorno, con presenti che variavano dai 40 alle 100 persone, alcuni d'essi erano definiti “fratelli”, altri e in maggioranza “amici o interessati”. In questi particolari raduni, si unirono loro anche “ due cari fratelli di Pratola Peligna, che avendo sentito che noi eravamo ad Ofena, subito accorsero anche loro per rallegrarsi della nostra presenza, e quello fu un dolcissimo incontro”.
L'adunanza più interessante e notevole alla quale il rapporto del Cuminetti farà menzione è quella avuta la sera del 31 dicembre, che sarà così descritta: “Dopo circa due ore di canto e preghiera, si licenziò quelli che per necessità dovevano recarsi a casa, gli altri (una ventina) siamo rimasti e per occupare meglio il tempo ad edificazione di tutti…, si è proposto che ognuno desse testimonianza della sua fede ed esperienza. Oh! che momenti di gioia furon quelli ….Il 1° gennaio fummo invitati a parlare in casa di una numerosa famiglia, abitante ad un chilometro da Ofena, quella famiglia…, tutti attaccati alla verità, Una quarantina tra tutti eravamo riuniti anche lì”.
Ma l'opera di visita, di evangelizzazione e “rafforzamento spirituale”, non si limitò alla sola Ofena, furono interessate anche persone che vivevano nel piccolo paesino, vecchio borgo medievale, di Villa S. Lucia, situato a 850 mt. s.l.m. “…ove risiedono anche dei cari amici della verità”, venendo accompagnati da alcuni interessati di Ofena. Notevole è ancora il racconto del Cuminetti sulle vicende di quest'ultimo paesino, dirà : “Arrivati a Villa S. Lucia sull'imbrunire improvvisamente e ciò in meno di mezz'ora, un centinaio di persone invasero la casa dove era stato annunciato il discorso. Si parlò per più di un'ora, sulla fine del mondo, e sulle chiare evidenze che il regno di Dio è venuto, e l'interesse era generale”.
Altro interessante momento fu la visita nella frazione di Carrufo, del Comune di Ofena dove delle persone presenti alla conferenza fu detto loro che, avevano : “molto zelo nei loro cuori”.
Alla fine del quinto giorno, i due viaggiatori, decisero di partire, e quando si cantò l'ultimo cantico per accomiatarsi da loro, la narrazione evidenzierà che “…si vedevano molti piangere e principalmente il fratello e la sorella che ci avevano albergati per 5 giorni. Per tutta ricompensa avrebbero voluto che ci fossimo fermati per altri 10 giorni. Un altro caro fratello, molto zelante, tanto lui che la moglie,sebbene che è da tanto tempo inferma, non ci poteva lasciare e ci vennero ad accompagnare fino a Pratola Peligna “.
Se il racconto storico, sulla visita ad Ofena, finisce qui, vi sono purtroppo singolari considerazioni del tutto negative, da registrare, circa l'utilità ultima della “visita pastorale” sortita, dal Cuminetti e dal Martinelli, in relazione ad una particolare richiesta, unica riportata nei 19 appuntamenti della visita italiana, proprio e solo per il gruppo di Ofena, e cioè quello che il Cuminetti indicherà come prioritario, fondamentale e primario scrivendo si dall'inizio del suo rapporto che : “ Ora molte pecorelle di Ofena e frazioni circonvicine sentirebbero il bisogno di avere una guida, un fratello che sia capace di pascerli nei paschi erbosi di vita e di verità, e per questo che abbiamo già presentata la domanda di stabilire quel caro fratello di Porto S. Elpidio (si riferiva, qui, al Mazzoni Domenico, nda) per quest'ufficio di raccogliere una volta o due a settimana e nutrire queste care pecorelle, all'Ufficio Centrale Europeo. Questo è un fatto da stabilirsi subito, e speriamo che la nostra proposta verrà accettata”.
Come è stato già accennato, precedentemente nel terzo capitolo, nell' Ufficio Centrale Europeo, l' allora responsabile C.C. Binkele, era, e fu per questa particolare richiesta del Cuminetti, “in tutt'altre faccende affaccendato”, infatti egli non ritenne opportuno dar seguito alla chiarissima richiesta di aiuto “pastorale”, fatta in modo si semplice, schietto e determinato, dal Cuminetti, distinto e risoluto per tempra e carattere.
Perché non fu mandato nessuno ad Ofena per aiutare il singolare gruppo trovatovi ?!
Oggi tante ipotesi si possono fare sulla mancata evasione alla richiesta fatta, ed è oltremodo difficile ancora, capire, il rifiuto opposto alla sollecitazione data sulla richiesta di un “missionario” in loco o “pendolare”, persino, quando vi era disponibile uno Studente Biblico alla cura del gruppo, il Mazzoni, appunto, che non era neanche troppo distante, geograficamente, da Ofena.
Già nel terzo capitolo, è stato accennato al carattere particolarmente caparbio, volitivo e apatico del Binkele, ma NON fu solo il suo carattere a determinare quell' inadempienza alla richiesta fatta dal Cuminetti e poi non evasa. No ! Il problema fu molto più vasto, che riguardò poi tanti Studenti Biblici negli anni (sul problema sorto in Svizzera, per il Binkele e per altri, si veda l' Annuario dei Testimoni di Geova 1987, ed. italiana, alle pagine 280-281). A capire come andarono le cose, qui di riflesso, per il “caso Ofena” ci viene in soccorso la Protti Adele in Brun, che in questi anni (1924-1925, nda), operava ancora nel nord Italia come colpoltrice, e ben sapeva e conosceva le circostanze del tempo vissuto per l'Associazione degli studenti Biblici, essa infatti ci tramanderà nel suo “testamento spirituale” ciò : “ Poi il fratello che aveva l'incarico di dirigere l'opera di colpoltoraggio (nella sede Svizzera dell'Ufficio Centrale Europeo), credeva fermamente che nell'anno 1925 veniva la fine. Così ci faceva correre il territorio in velocità affinché il messaggio potesse giungere a più persone possibili. Non ci si poteva fermare a lungo nel territorio, non potendo quindi coltivare la persona interessata con visite, studio biblico a domicilio come si usa fare attualmente. Quanto questo fratello vide che non venne la fine nel 1925, si stancò e si allontanò dalla verità…. Si era dedicato per così dire fino solo fino al 1925”. (Bibl. Priv. E. Pace DS/Mem scritta [1], Protti Adele in Brun pag. 8)
Tuttavia il personaggio descritto nel “testamento spirituale” dalla Protti, può anche non riferirsi direttamente e necessariamente al Binkele, tant'è che i suoi reali problemi con il Rutherford verteranno sulla data in questione, anche se, si accennerà in un primo momento, alle non chiare sue “condizioni fisiche” (La Torre di Guardia febbraio 1926, ed. italiana, pag. 25,26; inoltre per il problema Binkele, tra l'altro anche “sostenuto per un accomodamento” dallo stesso Rutherford, si veda le importantissime dichiarazioni di quest'ultimo in La Torre di Guardia, novembre 1926, ed. italiana, pag. 163 ), ma quello che interessa qui ora, è il momento vissuto in quegli anni, che per alcuni amministratori e direttori della W.T.S., ben descritto dalla Protti, come per tanti altri Studenti Biblici, per i quali curare, aiutare spiritualmente a crescere nella fede, rivisitare l'interessata persona, ecc., NON era tanto importante…, vista l'avvicinarsi di una data e vivere solo egoisticamente, demotivati, per la data.
Nulla si fece, quindi, per la richiesta del Cuminetti.
In sostanza si delinearono in quel particolare momento storico, due “personalità, forti, contrastanti e distanti ideologicamente” : alcuni erano quelli che “ vivevano per una data ”, per un evento, portati troppo spesso a concepire facili e sfuggenti realtà vissute quotidianamente; per contro altri, come il Cuminetti, erano quelli a cui interessavano nelle logica delle cose, accrescere un servizio pastorale, aiutare sinceramente altri, sviluppare l'opera ancora misera, nella nazione, pur ” aspettando una data ”…. Forse, questa seconda realtà, una veduta senza dubbio più terrena e pratica, che non i primi, restava alla lunga, impregnata anch'essa di zelo e ricca di fede viva.
Ciò non di meno, il Cuminetti, non demorde sulla circostanza circa l'utilità di avere “un fratello pellegrino” in una zona che ben prometteva e dove vi erano sincere persone amanti della verità ben disposte a riceverla. Egli con il suo rapporto pubblicato su “La Torre di Guardia”, surclassò l'inoperosità negativa adottata dall'Ufficio Centrale Europeo, dal Binkele quindi, (in effetti il Cuminetti NON SCAVALCHERA' di sua iniziativa L'Ufficio Centrale Europeo, una circolare del Rutherford invitava tutti i responsabili dei RAMI ESTRERI posti sotto la giurisdizione dell'Uff. Centr. Europeo, visto il problema Binkele, a comportarsi così : “… comunicare direttamente con l'Ufficio Centrale del Sede Centrale di Brooklyn ”; vedi La Torre di Guardia, febbraio 1926, ed. italiana, pag. 26), scrisse direttamente al Rutherford sul presente problema, dove cercherà di evidenziarne le magagne e rinnoverà al Presidente W.T.S. la richiesta che era messa ancora su questi termini : “ Un provvedimento che si rende sempre necessario è la nomina di un fratello pellegrino per lavorare principalmente nell'Italia Centrale dove c'è un grande campo pronto e speriamo che il Signore ci vorrà dare anche questo” (La Torre di Guardia, novembre 1925, ed. italiana, pag. 175).
La richiesta, fu considerata oltre oceano (da chi ?), forse, in modo tenue ed evanescente anche dall' Ufficio Centrale della Sede di Brooklyn e da chi (?) ne prese visione , essa rimarrà completamente e del tutto inevasa per gli anni a seguire.
Resta tacito e concreto che ad Ofena NON sarà mandato nessuno, né nel 1925, né per gli anni successivi, ad aiutare quei pochi simpatizzanti e amanti di verità bibliche.
C'è da rilevare, che il Governo Fascista stava lavorando, soprattutto nell'anno 1925, all'affermazione e alla stabilizzazione sin dalle fondamenta, di tutto ciò che andrà poi a formare lo Stato Totalitario e di Polizia nella nazione. Gli eventi negativi, soprattutto repressivi,che colpiranno (con la carcerazione), due Studenti Biblici in Italia, a partire dal 22 settembre 1925 e poi gradualmente altri Studenti Biblici, con sempre maggiore intensità e durezza, dal 1926 al 1929, NON permetteranno più ai futuri Testimoni di Geova, di operare con un a certa libertà, come era avvenuto dall' ottobre del 1923 e fino alla prima metà dell'anno 1925. Ecco, quindi, anche un motivo da valutare e considerare, in ordine al mancato aiuto spirituale non dato ai tanti interessati del paese di Ofena. Anche se ciò non sarà una giustificazione, una scusante capitale e determinante, per il mancato adempimento alla più che legittima e ripetuta richiesta fatta dal Cuminetti, essa va comunque evidenziata e sottolineata, come una possibile probabilità coercitiva, forzata, scelta operata dall' ufficio preposto della W.T.S., valutazione intrinseca e obbligata, per il volgere repentino e il susseguirsi veloce degli eventi politici nella nazione, soprattutto degli atti repressivi del Regime, che in Italia NON stava e non garantiva la più minima libertà socio-intellettuale di pensiero, anche nel campo religioso (qui soprattutto per quello acattolico), libertà ed espressione prerogativa ora, solo di fascistizzazione, riconducibile all'unica volontà e al desiderio della "religiosità" e della "logica" fascista.
Così, mancando del necessario aiuto spirituale, il loco, avverrà che nel 1931, rientra nella frazione di Carrufo, (a pochi chilometri da Ofena, visitato già dal Cuminetti), proveniente dal Canada un emigrato, tale C. A., chiamato dai famigliarmente E. (la madre era una Studente Biblica, nel 1925 riceveva la stampa W.T.S. da Pinerolo), che in America si era convertito alla fede Pentecostale.
Accadrà quindi, che quasi tutte, quelle persone “amanti di verità bibliche”, le quali sorpresero e meravigliarono il Cuminetti, aderirono nel tempo alla Chiesa Pentecostale locale (“fondata” da C.A.), che conobbe un notevole sviluppo, sia in loco, che in altre zone dell'Abruzzo, rimanendo dal 1931 al 1945, una delle prime realtà di fede Pentecostale, e unica presenza veramente apprezzabile nella regione.
Ma la fede degli Studenti Biblici, aveva anche messo delle radici (non annaffiate e curate ” ma pur sempre radici inselvatichite” rimanevano), a partire da quella prima visita del Cuninetti. Infatti inizialmente solo uno sparuto gruppetto di persone non aderì alla fede Pentecostale; infine, intorno agli anni 1968 si contarono rimaste, solo 3 persone, che non aderiranno mai ai numerosi Pentecostali presenti nella zona, essi furono: Cherubini V., Vitole G, Di Benedetto N..
Questi per distinguersi dal gruppo pentecostale più numeroso di loro, dal quale rimarranno sempre equidistanti e in antitesi, erano e sono conosciuti (vengono ricordati nel paese di Ofena,) ancor oggi (2004), come: “ i BIBLICI ”, vecchio retaggio di un nome, Studenti Biblici, ormai in disuso e scomparso. Essi, "i Biblici", non aderiranno mai, per vari motivi, ai Testimoni di Geova, si sentiranno solo e soltanto " biblici", Studiosi della Bibbia e ricorderanno sempre nella loro ancor vivida memoria, di canuti vegliardi (nel 1968), con affetto, amore e un forte senso d'orgoglio nostalgico, esclusiva prerogativa ancora di pochi "vecchi saggi": “i due 'biblici' che vennero da Pinerolo intorno al 1924, 1925 a insegnarci la Sacra Parola di Dio la Bibbia”.
Solo un giovane, discendente di uno dei tre, è oggi, un Testimone di Geova.
PRATOLA PELIGNA (AQ) 1925
Cuminetti e Martinelli, furono invitati insistentemente, da “…due cari fratelli di Pratola, sebbene ci avessero raggiunti a Ofena, ci pregarono di passare ugualmente nel loro paese per confermare la testimonianza, cosa che facemmo molto volentieri”. Chi furono questi due fratelli di Pratola che invitarono i due missionari ? Certo è, uno era il Pizzoferrato Vincenzo, dell'altro diverse sono le ipotesi, ma certezze non se ne possono dare, su chi, in realtà fosse. Potrebbe trattarsi di Silvestri Lauro, che ritroveremo in questo anno (1925, nda) a Pinerolo, insieme al Pizzoferrato appunto, in occasione della prima Assemblea italiana degli Studenti della Bibbia.
Comunque sarà stato, sia il Cuminetti che il Martinelli, accompagnati da “alcuni fratelli” di Ofena, percorsero circa 35 chilometri per raggiungere Pratola Peligna, distanza che separa i due piccoli paesi.
La realtà religiosa quotidiana, vissuta per la fede, dai pochi Studenti Biblici di Pratola, era diversa dal modo concepito e vissuto ad Ofena, dove pare molti residenti si interessavano allo studio della S. Bibbia.
A Pratola, paese più grande di Ofena, il Cuminetti registrerà : “Molte tenebre sono in questo paese, come quasi dappertutto; questi nostri cari fratelli non erano ascoltati, anzi fatti segni a calunnie e molti disprezzi. Questi fratelli sono delle vere perle nascoste; è confortante vedere il loro amore, il loro zelo e la testimonianza che rendono e in quali condizioni”.
Già nel capitolo precedente, abbiamo detto circa i componenti del “gruppo di Pratola” i quali erano, qui lo riproponiamo, il : Pizzoferrato Vincenzo e moglie, Silvestri Lauro e moglie, Silvestri Agostino, D'Angelo Vincenzo e Santacroce Raffaele e moglie, dei quali si dirà circa l'opera di evangelizzazione che ivi svolgevano, nel rapporto redatto dal Cuminetti, che : “Nonostante i faticosi lavori a cui sono sottoposti per il sostenimento delle loro famiglie, sanno bene approfittarsi delle ore del giorno disponibili per utilizzarli nel lavoro spirituale, cioè con il portare ad altri la buona novella del regno. Un circuito di diversi Km. intorno a Pratola è stato già percorso più d'una volta da quei cari messaggeri che portano al popolo il messaggio sotto forma di colpoltoraggio. Uno di essi ha anche il privilegio di essere assecondato dalla moglie”.
La visita, breve, al gruppo di Pratola, sortì nel tempo anche l'effetto sperato, cioè “ rafforzarne la spiritualità ”, cosa che colpì e centrò il segno almeno per l'immediato presente, infatti cosi scrissero i componenti del gruppo di Pratola al Cuminetti qualche settimana dopo : “… quei fratelli ci scrivono che dopo la nostra visita vi fu tutte le sere una riunione in casa di uno d'essi per lo studio Biblico”, la visita, aveva contribuito certamente a ristabilire, stimolo e zelo e a tracciare seppure a grandi linee, la rotta da seguire per le loro principali attività spirituali.
Pratola Peligna, come gruppo di Studenti Biblici, comparirà nel 1926, nel rapporto sulla “cena Memoranda” (commemorazione), fu celebrata il 27 marzo 1926, dove furono presenti 7 persone (La Torre di Guardia, settembre 1926, ed. italiana, pag. 141).
Lasciato i due paesini di montagna nell'entroterra Abruzzese, i due “missionari”, si dirigono verso e lungo la costa adriatica.
In treno, da Pratola Peligna, arrivano a Castellammare Adriatico (oggi, Pescara), e scendendo verso il sud della penisola, a circa 30 chilometri, si fermeranno nel grosso centro marinaro di Ortona, in provincia di Chieti. Anche qui, essi, hanno chi incontrare.
Il racconto sulla visita ortonese, sarà breve e modesto, non intenso e ricco di notizie e particolari come per quella avvenuta ad Ofena, ciò a dimostrare per la zona, che, l'interesse per la fede era limitata e vanesia, (tale sarà per molti gruppetti visitati alla pari di Ortona), visita definita dallo stesso Cuminetti "fatta" ad “amici interessati”.
La narrazione, breve è riportata integralmente e vi si legge : “ Anche qui trovammo dei cari amici interessati i quali di loro spontanea volontà, cercarono subito di organizzare una testimonianza al pubblico la quale però non ha potuto essere poiché il diavolo ci ha voluto mettere lo zampino. Abbiamo un caro ricordo anche di loro”.
Per prima cosa lo studio si occuperà di sapere chi erano queste persone e “amici interessati”. L'enigma verrà sciolto da ulteriori documenti d'archivio.
Le persone incontrate dal Cuminetti furono almeno tre, il B. Francescopaolo, nato ad Arielli (CH), ma residente in Ortona, il P. Sabatino ortonese di nascita e da sempre abitante nel paese e il V. Antonio anch'esso natio di Ortona e ivi residente. Quest'ultimo, il cui genitore era emigrato in Argentina, venne in contatto in quella nazione con gli Studenti Biblici, iniziò a leggere le loro pubblicazioni e a spedirle al proprio figliolo V. Antonio, specialmente La Torre di Guardia, rivista alla quale, più tardi in un'indagine della Polizia nel 1928, risulterà, essere anche abbonato sempre ad opera proprio del genitore (ACS, F, 4, b. 91).
Evidentemente, V. Antonio, aveva cercato in qualche modo di divulgare la stampa W.T. lì nel proprio paese, forse stimolato in tal senso dal padre in Argentina, o dal Cuminetti con il quale già dal 1924 aveva una corrispondenza epistolare, e in qualcosa vi riuscì anche, tant'è che oltre a lui ci saranno due altri interessati, forse lettori anch'essi della stampa W.T., il B. Francescopaolo e il P. Sabatino, appunto.
Con la visita del Cuminetti e del Martinelli, i cinque, insieme, tentarono di ottenere dalle Autorità locali un'autorizzazione per avere un qualche “raduno” pubblico, per pronunciare qualche discorso, come era stato fatto precedentemente a Porto S. Elpidio e altrove, per dare quindi una maggiore “testimonianza al pubblico”, ma qui la cosa andò definitivamente male, infatti il Cuminetti francamente scriverà : “…il Diavolo ci ha voluto mettere lo zampino”, in sostanza le Autorità locali, nulla concessero in quanto ad autorizzazioni, per un pubblico “sermone”.
Delle persone sopra richiamate, a partire dal 1929, se ne perderanno completamente le tracce, in quanto sicuramente “lettori precari” della stampa W.T., e non effettivi aderenti efficaci e concludenti per fede, degli Studenti Biblici italiani. Di loro non si avranno ulteriormente notizia nel tempo e nel Compendio.
Lasciato Ortona, essi muoveranno ancora verso sud, per inerpicarsi poi sui monti Frentani, dove a circa 27 chilometri dalla costa e dalla stazione ferroviaria di Vasto (marina), c'è il piccolo paesino di Lentella.
A Lentella vi erano “amici della verità” i quali ricevettero i due visitatori con “molta gioia”.
Chi furono questi amici della verità ? Lo studio ne ha individuato uno solo, tale G. Moro.
Ma come era nata la “fede” in Lentella? Le origini sono poco chiare, ma è probabile che essa fu ad opera della “vicina” chiesa Valdese di Schiavi degli Abruzzi. Abbiamo già notato nel primo capitolo, che l'Amicarelli Antonino, valdese di Schiavi d'Abruzzo, leggeva la stampa W.T. già nel 1914 distribuendola nella Chiesa, (stampa divulgata dal Pastore Valdese in Chieti, G. Banchetti quando vi operò pastoralmente dal 1913 al 1919), il G. Moro, quindi, dai documenti rinvenuti, era anch'esso intimo dell'Amicarelli, e con tutta probabilità, egli accettando o meno la dottrina valdese, leggeva anche la stampa W.T. anche se non divenne mai uno studente biblico.
Il valdese prof. Giorgio Spini, farà risalire all'anno 1931, nella sua storia le origini “evangelico-valdese” in Lentella, anno peraltro, già tardi nella storiografia del presente capitolo, ma che terremo anche in considerazione per altre ragioni storiche, infatti il professore scriverà: “A Lentella verso il 1931(sic!), si è creata una propaggine della comunità Valdese di Schiavi, la quale invece sta estinguendosi; alcune decine di persone non vogliono più essere calcolate come cattolici nel censimento di quell'anno (1931)…”. (Spini Giorgio, Studi sull'Evangelismo Italiano tra Otto e Novecento, pag. 153, ed. Claudiana 1994, To),
Il Cuminetti, visiterà nel 1925, Lentella, dove sicuramente i valdesi ubicati di Schiavi, distribuirono la stampa W.T. già negli anni precedenti il 1925.
Cosa avverrà durante la visita a Lentella il Cuminetti registrerà che : “Avendo annunziato agli amici del paese la nostra visita, al nostro arrivo a Lentella i “fascisti” furono i primi che spontaneamente ci offersero la sala per un discorso (accadeva anche questo negli albori del Fascimo provinciale nella nazione, nda). Naturalmente accogliemmo l'occasione al volo e la sera davanti ad un centinaio di uditori, con esposta una grande fotografia di Mussolini, esponemmo il nostro programma sulla fine del mondo e sullo ristabilirsi del regno di Cristo, dicendo apertamente che ognuno ormai NON DOVEVA PIU' GUARDARE A MUSSOLINI, NE' AD UN ALTRO UOMO per aspettare la pace e la giustizia, ma solo al Cristo ora di ritorno sulla terra, ed al Suo regno che viene ristabilito sulle ruine di questi, il solo che corrisponderà al desiderio delle nazioni portando vita, pace e felicità eterna. Tutti ascoltarono senza fare rumore. L'indomani si tenne un'altra testimonianza in altro locale con un numero di uditori abbastanza soddisfacente”.
Si era solo nel 1925, in un piccolo paese, dove i fascisti, mostrarono in un certo modo, il loro “rispetto” per la fede degli Studenti Biblici, non era stato così precedentemente ad Ortona paese molto più grande di Lentella, e non sarà così nel prossimo futuro e per i prossimi anni, quando l'idiosincrasia fascista aumenterà costante verso tutto quello che sarà antifascismo, puntualmente convinto nella sua dottrina politica di esprimere quel desiderio di repressione a ogni forma di dissenso, palese o nascosto nella e della nazione, per la sua unica sopravvivenza.
Allora comunque, il Cuminetti e Martinelli, ebbero un felice intrattenimento, a Lentella, con persone che leggevano la stampa W.T., infatti essi congedandosi da questi ultimi scrisse : “Questi nostri cari amici hanno molto amore alla verità e il loro cuore è sempre pieno di gioia”. Dopo l'accenno a questa visita, di questi allora possibili interessati alla fede degli Studenti Biblici non se ne avrà più notizia nel corso degli anni.
Nella storia degli Studenti Biblici, nulla si troverà negli anni successivi su questi “simpatizzanti alla fede”, residenti a Lentella, accadrà solo che alcune persone di questo paese, verranno in contatto con la stampa “scismatica” dell' “Associazione Studenti Biblici di Hartford, Conn.”(già accennato nel terzo capitolo), dove ed anche, se ne farà distribuzione nei paesi limitrofi, con ampia collocazione specialmente nel secondo dopoguerra.
Da Lentella, i due Studenti Biblici, mossero verso il sud dell'Italia, facendo tappa nell'importante centro agricolo di Cerignola, nella provincia di Foggia, dove era presente ed operante, “Altro culto rappresentato da una Chiesa della Comunità Evangelica Valdese” (Antonellis Luciano, Storia e Folklore di Cerignola, pag. 86, 1995), essi rimasero in questa località, dedicando alla visita, un solo giorno (ACS G 1 OVRA III, Bari b. 313 interrogatorio 16.11.1939, a Doria Salvatore).
Il racconto del Cuminetti sulla visita, inizia adducendo ad una singolare : “… grande consolazione provammo anche a Cerignola, dove potemmo far conoscenza di una simpatica classe di Studenti della Bibbia, appena nata, ossia composta da poco tempo. Prima questi cari appartenevano tutti ad una congregazione evangelica condotta da un Pastore”.
Prima di tracciare la storia, che sarà negli anni, travagliata umanamente e tormentata spiritualmente, per questo nascente gruppo di Studenti Biblici, ci si deve rifare e ricondurre, per forza di cose alla genesi embrionale della nascita a Cerignola, della fede “Evangelica Valdese”.
La comunità evangelica di Cerignola vide i suoi albori nel 1895 attraverso l'opera pastorale della famiglia Comei, dei colpoltori al servizio della Società Biblica Britannica e Forestiera, intorno ai quali si forma uno sparuto gruppetto di interessati all' evangelo. Nel 1903 fu costituita una “stazione evangelica”, che nel 1904 sarà curata dal colpoltore "evangelico" Volpitto G.. Intanto nel 1906 si inaugurerà la prima Chiesa Valdese, dove nel 1907 sarà Pastore Zuliani P. e nel 1909 la Tavola Valdese invia il Pastore Simeoni A. Tra il 1911 e il 1913 c'è un' abbinamento della cura pastorale di Cerignola, con Corato, dove operava il Pastore Giuseppe Banchetti, (traduttore della stampa W.T.S. e interessato alla lettura d'essa già dal 1903, nda) quindi il Banchetti dirigeva le attività cultuali anche qui; mentre fra il 1919 e il 1930, è Pastore a Cerignola, Moggia G..
Interessante e circostanziato, sarà la narrazione del Cuminetti circa le origini, dell'interessamento alla fede degli Studenti Biblici, di alcuni componenti la Chiesa Valdese di Cerignola, e il modo a in cui venne loro trasmessa, quando egli appunto scriverà : “ Devesi notare che questi cari furono iniziati alla conoscenza della verità mediante il Sig. Banchetti (le testuali parole del rapporto, sono state oggetto a volte di forte polemiche, da parte di storici valdesi, ma lo studio e la ricerca compiuta, ha dato ragione al Cuminetti, nda). Egli, fece loro conoscere le verità state da Dio rivelate al Pastore Russell e delle quali lui stesso è pienamente convinto, sia oralmente come per corrispondenza, introducendo fra questi, L'Arpa di Dio, Il Divin Piano delle Età, La Torre di Guardia ecc.. Egli ha molta simpatia per la nostra opera e Iddio gli darà il premio anche se non può avere questa forza di manifestarsi apertamente”.
Quindi già a partire dal 1911 in poi, alcune persone della Chiesa Valdese in Cerignola inizieranno a leggere la stampa W.T., perché il Pastore Banchetti ve le distribuiva. Uno fra i primi a ricevere tali stampe, fu il Chieti Michele, che era da alcuni anni “membro simpatizzante e saltuario” della Chiesa Valdese, notizia del suo interessamento alla letteratura W.T., ci è data nel primo capitolo e attestati sia dai documenti d'archivio trovati, che da notizie storiche, proprie, in seno alla locale Chiesa Valdese.
Ma non fu solo il Chieti a leggere la stampa W.T., col tempo essa circolò abbondante tra i vari componenti, saltuari o meno, della Chiesa, tant'e, che, proprio nel 1925, per la programmata visita del Cuminetti, a Cerignola, circa 20 componenti dalla Chiesa Valdese, decidono di separasi per dichiararsi Studenti Biblici, in tal senso si scriverà nel rapporto: “Venuti a conoscenza degli scritti del fu Pastore Russell e d'altri libri pubblicati dalla Watch Tower, alcuni d'essi si convinsero ben presto della verità e non poterono più sopportare il cibo somministrato dal pastore (con tutta verosimiglianza qui ci si riferisce al Pastore Moggia G., il quale vi operò tra il 1919 e il 1930, nda). Invitato costui ad esaminare i suddetti scritti ed a parlare conforme a queste più chiare ed armoniose conoscenze, ed avendone avuta risposta negativa, decisero una ventina di questi, di separarsi da quella congregazione e di dichiararsi Studenti della Bibbia, secondo il metodo adottato dalla nostra associazione. Un fratello anziano, offerse un locale, altri provvidero le sedie, ed ora due volte la settimana fanno degli studi sul libro l'Arpa di Dio. Lo studio è guidato da un fratello anziano abbastanza capace. Anche qui ebbimo l'onore e il privilegio di presiedere due adunanze frequentate da una quarantina di fratelli, sorelle ed amici”.
Chi furono questi 20 elementi, da registrare in questa prima scissione dalla locale Chiesa Valdese, che aderirono confluendo nella dottrina degli Studenti della Bibbia, nel 1925 ? ecco alcuni loro nomi :Chieti Michele e famiglia, Doria Salvatore e circa tre parenti, Paganello M., Cianci S., Ingo M., Rocchitiello O., S.F.(questi ultimi due, dichiaratosi lettori della stampa W.T.S., rientreranno in seguito nella Chiesa Valdese), ma anche altri che di questo periodo, non sono oggi a noi noti.
“Il fratello anziano” che offerse il locale, nominato dal Cuminetti, non è noto allo studio, anche se si può ipotizzare chi fosse. Mentre è probabile che il Chieti Michele, fu colui che prese la direttiva nella neonata classe (anche se aveva nel periodo 35 anni e anziano di età non lo era proprio), comunque in una sua lettera di questo periodo inviata negli Usa, (sarà l'unico dei componenti, che avrà contatti con la sede W.T.S. negli Usa in questi primi mesi dell'anno 1925) pubblicata ne La Torre di Guardia, edizione italiana di marzo 1925, pag. 48, solo pochi mesi dopo la scissione e la formazione della classe degli Studenti Biblici, il Chieti si firmerà in calce alla stessa: MINISTRO, della Congregazione appena formatasi.
Mentre incerto è il “battesimo” del Doria Salvatore,alla fede degli Studenti Biblici. Battesimo, che, il Piccioli Paolo (in: I Testimoni di Geova durante il Regime Fascista, Studi Storici Gennaio-Marzo 2000, ed. Carocci pag. 207), colloca nel 1925 ad opera dello stesso Cuminetti, in occasione di questa visita pastorale a Cerignola. Comunque, c'è da rilevare che, da una rilettura “ attenta ” dell'interrogatorio datato 16.11.1939 al Doria, (ACS G 1 703 PE b. 314, pag.134; copia in OVRA III, Bari, b. 313) si evidenzia che egli riferirà di un suo battesimo, praticato secondo il di rito “ evangelico Valdese ” e non di un battesimo (allora consacrazione) in uso e praticato dagli Studenti della Bibbia. Ciò rimane solo una doverosa rettifica, del momento storico vissuto, scritto e richiamato, nell'interessante e documentatissimo articolo del Piccioli Paolo, riproposto fra l'altro nel sito TriangoloViola e disponibile tra i documenti a cui si rimanda il lettore per un possibile ulteriore approfondimento storico-documentale. |
Il gruppo, comunque risulterà essere nutrito, poiché oltre ai venti aderenti, ci saranno altre venti persone, quindi quella quarantina, indicatoci dal rapporto dal Cuminetti, che saltuariamente o più spesso solitamente, erano presenti alle adunanze degli Studenti della Bibbia, tant'è che il Cuminetti registrerà :”…fu una grande gioia per noi di trovarci in mezzo a questi cari, il cui spirito corrisponde molto bene alle conoscenze che stanno imparando….Il Signore certo li benedirà come ancora tutti gli altri conservandoli nel Suo nome e facendoli crescere in grazia e conoscenza”.
E il gruppo crebbe notevolmente “sia in grazia che in conoscenza”, tant'è che, storicamente, tra i gruppi di Studenti Biblici in Italia (ciò sarà oggetto di studio nei prossimi capitoli, nda), esso fu e rimase per oltre 20 anni (dal 1925 al 1945, nda) il gruppo italiano più nutrito e numeroso, sia per componenti sia per adesioni che vi si registravano, raggiungendo spesso anche le 100 presenze ai loro raduni tra il 1925 e il 1939, tutto ciò derivò molto dalla zelante predicazione soprattutto del Doria Salvatore, ed anche di alcuni altri.
Tra il 1933 e il 1934, mentre a Cerignola nella Chiesa Valdese era Pastore, Alessio A., si dovrà registrare in seno alla Chiesa Valdese, una seconda scissione, di alcuni elementi evangelici che aderiranno agli Studenti Biblici. Un gruppo di simpatizzanti agli Studenti della Bibbia, quali Cianci M., Di Cesare N.(il quale dichiarerà che: “…mi allontanai assieme a tanti altri correligionari dalla Chiesa Valdese”; in ACS OVRA III BA, b. 313), Guarino A., Camarca M., Caraffa M., Errico E., Zungoli R., ed altri, i quali si ritrovarono compatti intorno al Doria, quali Testimoni di Geova, anche se poi da plurimi documenti d'archivio, alcuni di loro, per ragioni “pratiche” negli interrogatori delle Autorità di P. S., faranno risalire la loro totale adesione fra il 1937 e il 1939.
Nel novembre del 1939, il gruppo cerignolese (il Cuminetti lo chiamerà già “classe” nel 1925, e i suoi componenti nel tempo faranno altrettanto), conobbe una notevole persecuzione da parte delle Autorità e del Regime Fascista.
Esso sarà completamente smembrato di elementi e azzerato di fedeli, i quali furono tutti, nella stragrande maggioranza, arrestati poi ammoniti, diffidati e condannati chi al Confino e chi al carcere con lunghe pene detentive, come avverrà per il Doria Salvatore, che sarà arrestato il 15.11.1939 e condannato ad 11 anni di reclusione dal Tribunale Speciale Fascista, venne "scarcerato" il 24.8.1943, per essere subito di nuovo arrestato nel carcere di Sulmona (AQ), dove scontava la sua pena, dall'esercito tedesco occupante e deportato 08.10.1943 con un convoglio ferroviario in Germania. Fu internato il 13.10.1943 nel campo di concentramento di Dachau con matricola 56477 e il 9 dicembre dello stesso anno a Mauthausen con matricola 40536. Venne liberato solo nel 1945. Nel 1947 (ma già dal 1946, nda) egli si allontanerà del tutto, insieme alla consorte, dai Testimoni di Geova, aderendo al gruppo italiano scissionista di Hartford, Conn.. Morirà a Roma, il 5.2.1951, a causa dei postumi dovuti ai gravi problemi fisici, contratti nella triste, lunga e orrenda prigionia dei Lager nazisti in Germania.
Il gruppo di Cerignola, significativo per operosità ed apprezzabile numericamente, sin dalla sua nascita dal 1925 e fino al 1939 (anno in cui i il Regime Fascista infierì duramente, incarcerando e perseguendo quasi tutti i Testimoni di Geova in Italia, nda), in realtà "NON sarà lo zoccolo duro dei Testimoni di Geova nella nazione in quanto a fede" (questo sarà prerogativa solo di alcuni altri gruppi anteriore ad essa, che dovranno ancora formarsi fra solo qualche anno in altre zone dell' Italia), benchè tra i primi a formarsi e sempre considerevole e importante per le nutrite presenze e le continue adesioni che vi si registreranno.
A far data dall'immediato secondo dopoguerra (dall' 11.12.1947), in seno alla "classe", si avranno notevoli travagli, scissioni e sconvolgimenti, dovuto ad un tenace dissenso di alcuni “preminenti anziani” componenti il "gruppo" cerignolese. Già accennato nel terzo capitolo (come precedentemente sopra per il Doria Salvatore), il problema riguardò l'adesione di alcuni membri della “congregazione”, al “gruppo scismatico italiano [sorto] negli Usa, allora denominato : Associazione Studenti Biblici di Hartford, Conn.”, già a partire dagli anni 1936-1937, quando alcuni elementi della "congregazione" cerignolese simpatizzavano con essi per mezzo della lettura della loro stampa e a mezzo di ripetuti contatti epistolari. I vertici “amministrativi scissionisti di Hartford”, negli USA, nel luglio 1948 (dietro gli eventi epurativi avvenuti del 1947 a Cerignola, messi in atto dal missionario dei Testimoni di Geova, Fredianelli George), invierà dagli Stati Uniti, all'uopo in Italia, un loro “missionario-rappresentante”, per una serie di visite concordate e programmate anticipatamente, soprattutto verso e per i gruppi di Testimoni di Geova che già avevano aderito al gruppo scissionista, fra cui, qui, la “congregazione di Cerignola” (per ciò che accadde e per le importanti “adesioni scismatiche” che si registreranno nella “congregazione di Cerignola”, e altrove, si rimanda il lettore al capitolo, dedicato, ai "gruppi" italiani dei Testimoni di Geova, sorti nella nazione).
Cerignola, come “classe”, comparirà nel 1925, nel rapporto sulla “cena Memoranda” (commemorazione), celebrata l' 8 aprile 1925, dove furono presenti 14 persone (La Torre di Guardia, agosto 1925, ed. italiana, pag. 128).
Lasciata Cerignola, ricca di speranze spirituali future per un gruppo appena composto di Studenti Biblici (e lo sarà fattivamente per tutto il Ventennio Fascista), i due “pellegrini”, puntarono verso un paese della Basilicata, Bernalda, allora in provincia di Potenza, come ben rileverà il racconto storico redatto (solo a partire dal 1927, Bernalda appartenne alla provincia di Matera, quando questa venne costituita tale).
La sintesi del rapporto in questa località è estremamente breve e carente di particolari e di utili notizie di approfondimento. Non si è riuscito a sapere chi furono gli “interessati” ai quali fu fatto visita, né traccia d'essi si sono trovati nei documenti d'archivio esaminati, se non alcuni nomi, però, non riscontrabili altrove.
Si può solo ipotizzare, rimane una supposizione tra le più verosimili, che “l'interessato”, citato nel racconto e definito “ un nostro caro amico ”, ma non fratello, com' è per altri casi e luoghi nella visita, potesse ricondursi a una dottrina di qualche gruppo del protestantesimo generale, il quale leggeva la stampa W.T.S., così da essere visitato dai due. Infatti già dal 1895-1898, in Basilicata vi erano stati, operando, dei missionari e si erano creati piccoli gruppi appartenenti alla chiesa Wesleyana(Inglese) ed Episcopale(Americana). Possibile pure, essi, appartenessero alla fede pentecostale che in quell'area e in quel periodo, andava gradualmente e notevolmente sviluppando, dai rientri appunto di emigrati dal nord america. Mentre meno probabile è che, questa persona “interessata” della quale NON si è trovate traccia, né nome, potesse essere uno Studente Biblico, rimpatriato dagli Usa, o autoctono semiconvertito da altri Studenti Biblici.
Certo fu che la persona “interessata” alla dottrina degli Studenti Biblici, dove essere ben noto al Cuminetti e al Martinelli, per essere visitata e per da essere definito dai due, “un'amico” della verità in Bernalda. Ma dato che di più non si può sapere, almeno per ora, sul caso specifico, lo studio ripropone per intero il riassunto, pur breve, della sosta pastorale a Bernalda, dove si legge : “Per opera di un nostro caro amico, fu possibile di rendere qui una testimonianza davanti ad una cinquantina di uditori che si mostrarono molto interessati. Siamo informati che questo nostro caro amico tiene studi biblici a casa sua. Anche lui ha molto zelo per la causa del Signore”.
La visita del Cuminetti e del Martinelli, al gruppo di Messina, si può ben definire notevole sia per l'intensità e l' interesse che ivi si trovò, tra i suoi locali componenti, sia anche per le fasi delle attività spirituali che si operarono concentrandosi sulla fede, di quegli allora Studenti Biblici. Anche se le attività ivi promosse non sono da eguagliare all'aspirazione, alle velleità, al desio, anche numerico dei partecipanti, se vogliamo, di quella operata ad Ofena (AQ), visita che, senza dubbio, rimarrà unica e di un certo rilievo storico nel periodo, per importanza e rilevanza (andrà inizialmente, anche oltre i risultati, avuti poi a Cerignola) di tutto il “giro missionario” compiuto.
Il rapporto vergato dal Cuminetti,sulla visita, “nei pressi di” Messina, così inizia a descrivere l'attività : “Mai si avrebbe aspettato di essere ricevuti con tanto entusiasmo come fecero quei cari che abitavano nei pressi di Messina ”.
Dal racconto è subito evidente che i due viaggiatori raggiunsero una località “ nei pressi ” di Messina, quindi fuori dal centro urbano della città insulare. Dove era ubicata questa non accennata località nei pressi di Messina? a quale zona poteva riferirsi il Cuminetti?
Il luogo, non è sconosciuto oggi allo studio, ma è noto ad esso. Il Cuminetti, si riferiva ad un piccolo villaggio, borgo o frazione che sorgeva, e sorge, a notevole altezza dominando le anguste e profondi valli del territorio messinese. Il luogo era raggiungibile ed accessibile, solo a piedi(nel 1925, nda) e mancando di strada si doveva attraversare un piccolo torrente, per poi inerpicarsi su per viottoli che attraversavano pittoreschi terrazzamenti agricoli, i quali sfruttano abilmente fin gli ultimi dirupi montuosi coltivabili della zona.
Il luogo, ameno e gradevole visitato dai due cristiani Studenti Biblici, era (ed è ancora oggi, nda) la frazione di Cumia Superiore, che occupava una posizione elevata e dominante con ampia visuale sullo stretto, costituita da un insieme di edifici assiepati intorno alla chiesa dell'Annunziata (dove il Cuminetti ebbe un acceso dibattito con il parroco) eretta a parrocchia solo nell'anno 1921 (oggi, con Decreto Arcivescovile n. 79 del 1986, la chiesa ha avuta una nuova denominazione: S.M. Annunziata e S. Marina), complessivamente il borgo non contava più di 500 anime, dove per essi, la povertà e l'isolamento era dimora abituale e legge rigorosa in quegli anni.
Ma nonostante l'enorme povertà delle persone in quel tempo, il Cuminetti annoterà nella sua relazione di viaggio che : “Tutta questa fede, tutto questo amore, questo zelo e questi cari erano quasi del tutto sconosciuti ha noi”.
I contatti che il Cuminetti, in qualità di responsabile dell'Ufficio W.T.S. in Italia, ebbe con questi ultimi, doveva risalire a poco tempo addietro, infatti egli attesterà la non conoscenza degli stessi, se non addirittura ora che venivano visitati. Sia il Cuminetti che il Martinelli, ebbero di che stupirsi di questo gruppetto di fedeli, egli tra l'altro scrisse : “ Siamo rimasti proprio meravigliati di questo incontro e benedicevamo il Signore che sempre accrescerà le nostre gioie provandoci ogni passo che la nostra missione gli era gradita. Questi cari di Messina sono come degli agnelli senza pastore, e quando ci hanno visti ci hanno ricevuti con un tale entusiasmo come se fossimo stati il Signore stesso. A tutti quelli che incontravamo dicevano la loro gioia sembrandogli che tutti ne avrebbero dovuto prendere parte e l'invitavano di venire ad ascoltare la Parola del Signore”.
Come era arrivata, in quel periodo, la fede e le dottrine divulgate degli Studenti Biblici, in quella lontana borgata a Cumia Superiore? Lo stesso rapporto stilato dal Cuminetti, inizierà col chiarirci alcuni particolari insoliti e sconosciuti, su come la verità giunse in quel luogo, quando scriverà : “ Pochi anni addietro questi cari erano tutti cattolici e dicevano ogni giorno rosario, finché venne un nostro caro fratello dall'America portando seco la vera fortuna cioè la verità (questo “primo fratello” con tutta verosimiglianza era già componente della “classe” di lingua italiana, degli Studenti Biblici di Buffalo N.Y., dove vi si trovavano alcune sue sorelle carnali, le sorelle Currò appunto a noi note in “La Torre di Guardia, ottobre 1925, ed. italiana, a pag. 160). Cominciò subito a dare l'allarme facendo suonare la tromba, ma nessuno ci prendeva mente e lo ridevano. Finché il Signore mandò un rinforzo, cioè altri due dello stesso paese vennero dall'America, ed essendo poi in tre, invasero prima le loro case (famiglie) e poi il paese con le acque vive della verità ed ecco dei parenti degli uni e dell'altro furono, i primi ad accettare e si formò tosto una piccola classe. Quando queste allievi furono affermati sui principi fondamentali della sana dottrina, gli uni se ne ritornarono in America e l'altro, quello che era venuto per prima, continuò a guidare lo studio”.
La verità, giunse nel borgo messinese, ad opera del rimpatrio di alcune persone del luogo, già emigrati, negli USA, i quali una volta ritornati, portarono con se la “nuova fede” e si diedero a predicarla, prima nelle loro famiglie, poi anche nella locale frazione.
Il Cuminetti, pur non accertando e identificando, le persone, con nomi, dirà di un primo e di due altri promotori della fede, che influenzarono lo zelo e la conoscenza dottrinale nel gruppetto. Mentre gli ultimi due Studenti Biblici, torneranno in America per ragioni sicuramente di lavoro, solo il primo tornato degli Usa (il presente studio lo ha identificato per il Currò P., più avanti se ne diranno le ragioni, nda), rimarrà in Cumia Superiore e si interesserà di aiutare e curare spiritualmente, fin dove gli era possibile, tutte quelle esigenze dottrinali del gruppetto da poco ivi formatosi.
Ma come sempre e spesso avviene, le cose non andarono lisce, poiché vessazioni particolarmente forti iniziarono a registrarsi dalla gente del luogo e soprattutto dal clero locale, ma cosa tragica fu l' evento infausto, accaduto al primo Studente Biblico ( C.P. appunto, nda) rientrato a Cumia Superiore dagli USA, e quello che accadde, parve accanirsi negativamente contro il gruppetto di Studenti Biblici. A tale proposito il Cuminetti, scriverà : “ Naturalmente non tardò a manifestarsi la persecuzione e questi cari furono fatti segno di ingiurie, scherni, disprezzi, ecc., ma loro non si sgomentarono, anzi sopportavano tutto con calma. La gioia di avere potuto conoscere Iddio e la Sua verità, cioè il Suo piano e i Suoi pensieri d'amore, le dava forza da sopportare qualunque cosa, ed anche la morte con facilità. Tutto procedeva al bene, stavano crescendo in grazia amore e conoscenza quando ecco che improvvisamente un grande prova i colpì. In pochi giorni venne a mancare per malattia quel caro fratello che aveva dato tutto per far crescere quel piccolo gruppo di fedeli ciò che fu un grande dolore per i rimasti, ma quantunque giovani nella conoscenza pure non si lasciarono sopraffare dallo sconforto, si fidarono in Dio e seguirono quel sentiero secondo le forze spirituali che avevano, ed ora possiamo dire che sono rimasti fedeli ed anche benedetti da Dio con molta gioia”.
Il primo Studente Biblico, rientrato dall'America, per una non chiara malattia, venne a mancare (più tardi nel racconto il Cuminetti ci fornirà indizi tali per poterlo infine identificare, in C.P.) e la situazione del gruppo parrebbe scossa irrimediabilmente, trovandosi ora chiaramente senza una guida. Comunque, i raduni sullo studio della Bibbia, rimasero costanti e le varie attività che vi si concertavano, continuarono nel tempo, tant' è, che, il rapporto dirà : ” Si adunano due volte per settimana ed i loro studi o spiegazioni vengono fatte da un fratello di 19 anni”.
Le attività spirituali varie, come ad esempio la predicazione, era anche praticato in questo gruppo, specialmente da tre donne di cui il rapporto sintetizzerà le loro personali capacità : “ Per fare conoscere un po' il loro zero, citerò questo: Tre sorelle carnali e in fede, non sapevano leggere né scrivere una parola (che due di esse non sanno ancora) e pure conosco a memoria più di 100 poesie(cantici) che cantano tra loro con melodie che la gioia gl' ispira. Conosco a memoria tutte le poesie che sono sul Divin Piano e diversi Salmi. Inoltre hanno imparato e cantano una lunga poesia apparsa una volta sulla Torre di Guardia che parla del ristabilimento, dell'opera futura di Cristo della risurrezione dei Patriarchi e che parla del capitolo 35 di Isaia. Quasi tutte le settimane queste care sorelle l'una solleva l'altra dei doveri materni e familiari e poi due di esse vanno un giorno o due a portare la buona novella del regno ad altri a vendere libri. La loro mamma che ha più di 60 anni, il giorno 1 novembre e andata sola presso il cimitero di Messina a distribuire circa un migliaio di foglietti. "Il ritorno dei nostri morti vicino". La loro testimonianze si è già sparsa nei paesi circonvicini e diversi se ne approfittano per venire ad ascoltarci tra i quali certe persone molto istruite, che colpiti da certe verità chiare ed incontestabili della S. Bibbia, si rivolsero per spiegazioni al parroco del loro paese facendogli notare dei punti importanti che non si armonizzano col sistema d' insegnamento cattolico”.
Queste persone, che il racconto definirà “amici”, furono attratte della predicazione di quella “buona novella”, semplice e gratuita e stimolarono sia l' interesse verso d'essa e anche dubbi verso la dottrina cattolica, su aspetti notevoli e importanti ora non chiari e quindi contestate, dottrine che sicuramente non erano in sintonia con le verità rivelate dalla Bibbia, tant'è che questi ultimi, dubbiosi e perplessi, ricettori ansiosi di nuove verità, subito si rivolsero al loro parroco, in Cumia Superiore, l'allora Liazza Biagio (nonostante ripetute richieste scritte, fatte presso la Curia Arcivescovile di Messina, per avere dati conoscitivi storici, sul nominato sacerdote, nessuna risposta né alcun che è stato fornito allo studio, nda), per chiarimenti possibili e dovute indicazioni bibliche sul caso ad essi pernicioso, cercando con tale occasione di ottenere il pretesto per un incontro-scontro tra il prete e i nuovi predicatori.
Il parroco della chiesa dell' Annunziata reagì furibondo, contro i “nuovi predicatori”, e lo farà in questi termini, descritti nel rapporto : “ Costui indegnatosi, pensa di mandare una sfida per una discussione pubblica, agli studenti della Bibbia. E queste persone interessate, ci portarono questa sfida del prete così concepita sopra un biglietto da visita : “ Il sacerdote Biagio Liazza accetta una discussione pubblica sulla autorità del Sovrano Pontefice ”. Sfida che noi accettammo volentieri e che ebbe luogo nella sacrestia perché il prete si rifiutò ripetutamente d' intervenire in locali offerti da quei nostri amici interessati : Quando il prete ci ha visti arrivare(che eravamo una ventina) fece sonare le due campane della chiesa e dopo un momento si raunarono intorno a Lui una cinquantina dei suoi partigiani comperati e la discussione ebbe principio ma lui rifiutò subito di prendere la Bibbia. Il dibattimento s'iniziò e si terminò a riguardo di S. Pietro. Lui voleva assolutamente che Gesù avesse costituito l'apostolo Pietro come capo della Chiesa e trincerato dietro a quella falsa supposizione si rifiutò di dare qualunque altra risposta a meno che non si dichiarasse si affermasse che Pietro era stato costituito capo della Chiesa, dichiarazioni che noi non potevamo mai fare per cento ragioni. I nostri amici lo invitarono a dare altre risposte a domande che si riferivano sempre a S. Pietro ma lui si rifiutò sempre. In fine vista la sua ostinatezza, noi abbiamo esposte ugualmente le domande cui si avrebbe avuto piacere d' avere da lui soddisfazione, ma quando si è giunti a quel punto, un terzo (e tutti capirono che era un piano già prestabilito prima dal prete) si alza d' infra i suoi partigiani e reclama lo sgombero del locale dovendo aver luogo un'altra riunione e così la discussione si terminò quasi al appunto che s' incominciò perché quei farisei si parano a tutta forza perché la luce non venga svelata. Però quei cari amici compresero che in ogni senso il prete non è stato franco. Più tardi, si continuerà a quella discussione in presenza di molti altri testimoni, gli la manderemo poi noi la sfida quando non avrà più Satana per spalleggiato”.
Ad ogni cristiano prima o poi, tra tutte le sue numerose esperienze di fede, è successo qualche cosa del genere, quindi, sa bene cosa voglia attestare il Cuminetti con le sue parole indirizzate al prete : “…rifiutò di prendere la Bibbia…”. Solo chi non ha mai partecipato, o non ha avuto occasioni particolari e non è stato un diretto interessato, ad un “incontro chiarificatore”, con un componente del clero talare cattolico, non potrà mai capire lo spirito che vi regni e si crei in tali “scontri”. Al sottoscritto, allora poco più che ventenne, capitò, sempre in Sicilia, di vivere in prima persona, come era stato per il Cuminetti molti anni prima, un'esperienze del genere, un vecchio copione di ciò che era avvenuto ai due Studenti Biblici a Cumia Superiore, quando in un monastero “di primo piano”, tra le Madonie, nella provincia palermitana, in una disputa, tra me e un chierico, presenti una ventina di persone, l' abate, priore del convento, più volte invitato da me a dimostrare con la Bibbia, ciò che asseriva, rifiutò sempre di farlo, adducendo non chiare e discutibilissime giustificazioni del tutto personali e oggettive. L'unico testo da lui preso, perché di estremo interesse e letto da poco, mi confesso soddisfatto, fu quell' “Essere cristiani”, del Kung, allora “libro” discusso ma anche “criticato” dalla chiesa, per la forte polemica sull' insoddisfatta tematica dottrinal-teologica, del ricco ed eminente episcopato tedesco disomogeneo ed eclettico alla stessa “pastorale “ tracciata da Roma, … ma del Sacro testo, l'abate non volle sentire ragione, tanto fu che, coerentemente con la logica kunghiana, mi apostrofò le seguenti parole, congedandosi da me dopo più di tre ore di inutile discussione, con la frase : “ …figliolo, quest'abito che indosso, lo porterò finche il vento spira dove voglio io,… senno l'appenderò al chiodo della croce di Cristo … “, sublime ambizione dell' “Essere Cristiani”.
A parte, la considerazione parziale anzidetta, che aiuta solo ad inquadrare ciò che avvenne “nell'insolita sfida”, ai due “viaggiatori”, il rapporto del Cuminetti, giunge a questo punto, ad indicare alcuni punti fermi, per la ricerca, sulla storia e le origini del piccolo gruppo di Studenti Biblici in Cumia Superiore. Infatti la narrazione prosegue rivelandoci un particolare di estremo interesse storico e notevole per la ricerca, quando dirà : “Ritornando sul caro fratello morto 16 ottobre scorso, egli ha lasciato un buon ricordo di sé, non solo fra la famiglia della fede, ma anche fra gli amici che lo conobbero. Secondo la testimonianza udita la lui, dai fratelli, si è convinti che proprio quei temperamenti che il Signore Gesù prende per farne Suoi eletti “.
“ Il caro fratello morto il 16 ottobre ”, 1924 che il Cuminetti dirà anche “ … in pochi giorni venne a mancare per malattia… ”, è quello che lo studio ha identificato già in Currò P. , egli fù il primo Studente Biblico che tornò a Cumia Superiore dagli Usa, presumibilmente tra gli anni fine 1923-1924 e di cui il rapporto ci ha parlato.
Il 16 ottobre 1924, su tutto il territorio comunale di Messina, tra il centro urbano e le contrade viciniori, ci furono complessivamente, otto decessi, quattro furono di donne e quattro di uomini, MA, uno soltanto degli otto, il decesso di un uomo di 36 anni, tale Currò P. (nato nel 1888, sempre a Cumia Superiore) venne registrato appunto, essere avvenuto nella borgata di Cumia Superiore il 16.10.1924 (Bibl. Priv. E. Pace, in Carteggio Cumia Superiore Ds/11).
Con questo breve accenno al Currò P. nel rapporto stilato, dove, il Cuminetti lo volle ricordare a mo' d'epitaffio per le sue particolari doti di fede, la narrazione sulla breve visita pastorale a Cumia Superiore si conclude, con la richiesta anche per questo gruppo di un aiuto potenziale da offrirsi per mezzo di un “pellegrino” che visitasse di tanto in tanto il gruppo. La conclusione del rapporto, è stilata su questi termini : “Questi cari di Messina anche chiederebbero almeno di tanto in tanto l'assistenza di qualche fratello più anziano. Speriamo, anzi abbiamo la piena fiducia che il Signore non lascerà loro mancare nulla di ciò che può concorrere per il loro accrescimento nella Sua Grazia”.
Come accadrà per la richiesta di aiuto spirituale ad Ofena, che resterà inevasa nel tempo, così anche avverrà, purtroppo, per la richiesta di aiuto al gruppo messinese di Cumia Superiore, infatti non beneficeranno neanche essi dell'aiuto spirituale richiesto, ciò, sia per ragioni precedentemente esposte, ma anche per altre, come per esempio, le forti pressioni dovute all' intolleranza che il Fascismo manifestava verso la dottrina degli Studenti Biblici, di matrice chiaramente antipolitica, antifascista ed anticlericale, non gradendo certo il diffondersi della alla “nuova fede”, convinzione socio-politica delle varie autorità di governo, dettate dal e nel momento storico vissuto, alimentata tenacemente per l'occasione del proposito sociale d' intolleranza, e con successo, dal clero cattolico sia locale che nazionale nell' Italia del Ventennio (si ricordi più tardi, nel 1932, il Card. Alfredo Ildefonso Schuster, arcivescovo in Milano, il quale prese posizione contro i Testimoni di Geova), dove ostacoli dal Regime Fascista e dalla Chiesa Cattolica, gli Studenti Biblici (Testimoni di Geova), come cristiani, ne ebbero veramente a iosa.
Del gruppo di Cumia Superiore e dei suoi aderenti, nel tempo se ne sono perse completamente le tracce, e non se ne seppe più nulla di loro, ricerche d'archivio condotte su componenti del periodo, non hanno portato, avendo del tutto disatteso, l'utilità della ricerca stessa sulle fonti dei Testimoni di Geova nell'isola. Forse, il gruppo, verrà negli anni assorbito da gruppi acattolici del protestantesimo presenti in Sicilia, perdendo quindi quella genesi embrional-dottrinale sulla nascita, come gruppo di Studenti Biblici. E non sarà il solo.
Cumia Superiore, come gruppo di Studenti Biblici, farà rapporto nel 1925, in occasione della Commemorazione, con una presenza per l' evento speciale, di 12 persone (La Torre di Guardia, agosto 1925, ed. italiana pag. 128). Mentre comparirà nel 1926, sempre nel rapporto sulla “cena Memoranda” (commemorazione), celebrata il 27 marzo 1926, con una presenza di 8 persone (La Torre di Guardia, settembre 1926, ed. italiana, pag. 141), senza dubbio la diminuzione dipese da quel mancato aiuto pastorale in loco, più volte richiesto dal Cuminetti.
FLORIDIA e CANICATTINI BAGNI (SR) 1925
Da Messina il Cuminetti e il Martinelli, si diressero verso sud-est dell'isola, puntando su due paesi, Floridia e Canicattini Bagni, nella provincia siracusana.
Floridia
Il primo paese visitato fu Floridia, che dista appena tredici chilometri da Siracusa. Chi andarono a visitare i due “pellegrini” non verrà detto nel rapporto redatto dal Cuminetti, tra l'altro la narrazione è scarna e privo di interesse, come forse doveva essere per gli incontri ivi avuti.
Integralmente il rapporto sulla visita a Floridia dirà : “Ebbimo il privilegio anche di visitare i cari fratelli che si trovano in questi due paesi della provincia di Siracusa dove passò anche San Paolo (fatti 28: 12) forse un 1880 anni fa. Questi cari fratelli pure sono fermi nella fede e zelanti di farla conoscere… “.
Con tutta probabilità gli “interessati” alla fede degli Studenti Biblici incontrati e nel rapporto chiamati espressamente “fratelli”, potevano essere o parenti li residenti di Studenti Biblici emigrati negli Usa, i quali leggevano la stampa W.T.S. che veniva inviata loro dai medesimi e sempre da questi ultimi incoraggiati ad avere contatto con il “Ramo italiano”, ecco quindi l'appuntamento del Cuminetti per la visita a Floridia.
Oppure, questi, potevano addirittura essere componenti appartenenti alla Chiesa Valdese locale, i quali erano lettori sempre della Stampa W.T.S..
Sia i primi, che i secondi, potevano rientrare nelle probabili possibilità dei contatti del Cuminetti. C'è da dire inoltre per avvalorare la seconda ipotesi, ciò una visita ad elementi valdesi, che la comunità valdese di Floridia era nutrita e fiorente nel periodo studiato, essa era sorta già nel 1909 anche se più tardi negli anni sarà assorbita dai battisti che vi creano una vivace comunità.
Ma come era stato possibile a credenti valdesi in quel periodo, di venire in contatto con il Cuminetti? Tutto era merito della stampa degli Studenti Biblici divulgata e letta con interesse già dagli inizi del 1904 nel sud-est della Sicilia.
Poco più a sud di Siracusa, nel paese di Pachino già a partire dal 1903 vi iniziò ad esercitare l'opera pastorale il Pastore valdese Prof. Banchetti Giuseppe (già precedentemente Pastore, tra il 1895 e il 1902 a Grotte (AG), poi tra il 1903-1904 a Pachino (SR), ancora nel 1905 a Vittoria (RG)), il quale, è buono ricordare, proprio da Pachino, il 13 luglio 1904, redasse, su invito dell'amico Pastore valdese Rivoire Daniele, un positivo favorevole e lusinghiero articolo, pubblicato poi su “La Rivista Cristiana”, sulla stampa e la vendita, ora disponibile nella nazione, dell' edizione italiana al primo volume del libro scritto dal Pastore C. T. Russell, il Divin Piano dell'Età, che sicuramente, egli poi divulgherà tra la vasta comunità valdese dell'isola, negli anni del suo soggiorno pastorale in essa (La Rivista Cristiana, Settembre 1904, anno VI. Si veda in Fondazione Centro Culturale Valdese, Torre Pellice, TO. Inoltre interessante è l'articolo pubblicato su La Torre di Guardia,15 aprile 2002, ed. italiana pag. 29)
Che la seconda ipotesi, del contatto valdese, può, nella norma rientrare tra le possibilità più certe e consequenziali dei fatti accaduti, oggi, avvalorate e confortate anche da alcune affermazioni di studiosi valdesi, come avverrà nel caso specifico per il Pastore Banchetti, da parte di Augusto Comba il quale sentirà per primo il dovere morale di affermare : ”In realtà la regola non scritta che venne seguita dalla metà dell'Ottocento in poi, fu che quanto veniva professato da un'altra chiesa protestante anche in contrasto con le dottrine prevalenti in ambito valdese poteva, per scelta del singolo Pastore, essere proposto e divulgato. Si pensi ad esempio ai forti contrasti dottrinale suscitati dal Risveglio, i quali non impedirono che tale indirizzo finisse col prevalere tra i pastori valdesi! Per quanto riguarda le proposizioni tipiche degli Studenti biblici, sono in grado di aggiungere…, quello dell'evangelista Angelo Deodato, che utilizzava per la sua apprezzata predicazione in quel di Piombino testi di tale provenienza, senza subire alcuna contestazione. Il punto è che solo più tardi si è evidenziata la fondamentale inammissibilità delle dottrine dei testimoni di Geova (il corsivo: non cosi nel testo. Qui ho usato un nome più consono all'aggettivo, di seconda mano, voluto dal Comba, in omaggio più alla Sua fede, che alla mia, nda) a quelle della Riforma” ( nota introduttiva all'articolo “Due Pastori valdesi di fronte ai Testimoni di Geova”, in Bollettino della Società di Studi Valdesi, giugno 2000, anno CXVII, pag.76, ed. Claudiana, To)
“Ma a parte questa precisazione interpretativa, si ritiene che debba essere” del tutto verosimile che il Cuminetti e il Martinelli abbiano visitato in Floridia, elementi riconducibili al valdismo italiano, i quali in qualche modo, anni prima, erano entrati in contatto con la stampa e gli allora Studenti Biblici.
Canicattini Bagni
Conclusa la breve visita a Floridia i due viaggiatori si diressero nel vicino paese di Canicattini Bagni. Il rapporto redatto, sulla visita a Canicattini, e composto da soli di due righe, ma con aspetti e interessi diversi da quello che precedentemente era avvenuto a Floridia.
La breve narrazione ci farà sapere che : “A Canicattini potemmo parlare due volte davanti ad un discreto numero di uditori”.
Chi furono questi ? Le valutazioni da fare, sono anch'esse riconducibili ad elementi valdesi ivi presenti, dal 1911, dove essi aprirono anche scuole, molto apprezzate tra la popolazione, i quali valdesi come a Floridia erano in qualche modo venuti in contatto con gli Studenti Biblici.
Però, per questa particolare località lo studio ha trovato punti fermi, sulla presenza di interessati alla fede degli Studenti Biblici, ciò era dovuto all' opera di emigrati negli USA, i quali stimolavano i parenti nel paese natio ad avvicinarsi alla “nuova fede”, quindi questi non risulteranno essere aderenti al valdismo o ad altri gruppi acattolici presenti nella zona, che comunque potevano anche mostrare un loro gradimento.
Malinguaggio S., nato a Canicattini Bagni nel 1888, emigrò in America nell'anno 1909, venne in contatto con gli Studenti Biblici nel 1922 e in quello stesso anno “consacrò tutto se stesso al Signore mediante il battesimo” (Bibl. Priv. E.Pace, in Carteggio Canicattini Bagni Ds/12-B). Il Malinguaggio, verrà descritto come uno dei “fondatori di Ecclesia… incoraggiando l'opera evangelica tra il popolo, e generoso verso i bisognosi dell'opera del Signore”, quindi doveva risultare uno zelante Studente Biblico.
Quanto avrà influito il M.S. sui suoi parenti a Canicattini, non ci è dato appurarlo, ma sicuramente egli ha in qualche modo messo in contatto alcuni suoi intimi con il Ramo italiano degli Studenti Biblici.
Sono state ritrovate numerose lettere, di Studenti Biblici residenti negli Usa, i quali, scrivendo a Studenti Biblici compagni di fede d'oltre oceano, ritornati ora in Italia dall'America, si invitava e si esortava quest'ultimi, a far visita ad alcuni loro parenti residenti nei paesi natii, per far sentire e proclamare loro le dottrine della “nuova fede”. Spesso in queste lettere, vi veniva inviato anche del denaro, alcuni dollari, affinché lo Studente Biblico in Italia, potesse affrontare le spese e poter raggiungere questi parenti, epistolarmente già semicatechizzati, in località distante anche oltre i 200 chilometri, tra andata e ritorno.
Sarà andato in questo modo anche nel caso del Malinguaggio, per i propri parenti residenti a Canecattini Bagni? Non è stato trovato riscontro e documenti al riguardo, ma neanche è da escludere che le cose non siano andate così.
Inoltre c'è da rilevare un aspetto importante, che a Floridia non accadrà, né sarà scritto nel rapporto, cioè quello che avvenne a Canicattini, quando il Cuminetti attesterà che : “… potemmo parlare due volte davanti ad un discreto numero di uditori”, questi sicuramente non erano valdesi, né appartenenti ad altri gruppi acattolici presenti il loco, i quali certamente non avrebbero permesso una riunione pubblica gestita dai due viaggiatori Studenti Biblici, con tutta verosimiglianza essi erano solo “interessati”, o forse addirittura emigrati ritornati nel paese i quali già conoscevano gli Studenti Biblici incontrati negli Usa, i quali presenti per l'occasione, diedero l'opportunità per ben due volte di parlare della fede ad altri, qui, ad un discreto uditorio.
Sia a Floridia che a Canicattini la visita fu di breve durata, il Cuminetti e il Martinelli, puntarono ora verso il paese di Siciliana, in provincia di Agrigento.
Canicattini Bagni come “gruppetto”, comparirà nel 1925, nel rapporto sulla “cena Memoranda” (commemorazione), celebrata l' 8 aprile 1925, con un numero complessivo di presenti di 13 persone, quasi alla pari della "neo-classe" di Cerignola (La Torre di Guardia, agosto 1925, ed. italiana, pag. 128).
SICULIANA (Girgenti) 1925
Anche la relazione del rapporto della visita a Siculiana si presenta, breve, scarno di notizie e all'apparenza privo di interesse. La narrazione, del Cuminetti è così descritta : “ Fu per noi un grande piacere e privilegio l' incontrarsi anche con questi cari e d' intrattenerci in sante conversazioni concernenti la meravigliosa conoscenza di Dio. Il desiderio di tutti i fratelli incontrati è quello di mantenersi fedeli alla verità, di lasciare risplendere la luce e di sopportare qualunque scherno che il mondo possa farci. Molto zelanti e cari sono anche questi fratelli che sono a Siculiana”.
Nello studio nulla si è trovato su questa particolare visita fatta, non si ha indicazioni sui possibili ricettori della fede nella località. D'altronde il racconto dell'evento, non concede margini ulteriori alla ricerca possibile, solo c'è da evidenziare, che non ci furono particolari “adunanze” fatte in loco, quindi ciò ci attesta che questi “fratelli incontrati”, sicuramente più di uno, non dovevano essere degli Studenti Biblici, ma solo occasionali lettori della stampa W.T.S., possibili appartenenti a gruppi acattolici presenti nella zona, come i valdesi che già lo erano dal 1893 a Girgenti con 31 membri iscritti,e che tra il 1895 e il 1902, la comunità di Girgenti fu sotto la cura del Pastore Banchetti Giuseppe, che operava nella sua sede pastorale di Grotte (AG)( A. Muston, G. Bonnet, E. Meynier, in: Evangelizzazione Valdese durante i primi 50 anni di libertà 1848-1898, s.d. pagg. 101-102).
Non a caso, il Cuminetti visiterà luoghi dove saranno presenti dei valdesi, zone dove aveva operato anni prima il Pastore Banchetti, che certamente aveva fatto “largo uso” di quella stampa degli Studenti Biblici a lui estremamente gradita.
Il programma delle visite, terminata quella a Siculiana, prevede ora l'incontro con degli Studenti Biblici nel paese di Alimena (PA).
ALIMENA (PA) 1925
Anche se prevista nel programma di marcia, la visita ad Alimena non fu fatta essa restò per l'occasione disattesa.
Il rapporto del Cuminetti sulla mancata visita ad Alimena è così esposto : “ Sappiamo che esistono dei piccoli del Signore anche qui ad Alimena, ma per circostanze di viaggio e di tempo fummo impediti di visitarli, però li amiamo tanto come tutti gli altri e desideriamo che il Signore li visiti tutti i giorni con la Sua grazia e benedizione”.
L'adduzione sulla mancata presenza dei due Studenti Biblici, ad Alimena è detto tutto nella frase : “…ma per circostanze di viaggio e di tempo fummo impediti di visitarli…”, non sappiamo in realtà cosa avvenne, e perché si deciderà di non passare ad Alimena.
Nel paese come già detto nel terzo capitolo, vi erano alcuni Studenti Biblici che in qualche modo operavano predicando ad altri la loro fede in quel paese.
Il Benincasa Pietro e sua moglie, restavano per il momento i due esponenti di rilievo e punto di riferimento per gli Studenti Biblici ad Alimena, da quando nel 1922 rientrarono dagli Usa, essi avevano anche fatto un proselito tale R.G., che per oltre tredici anni aderirà agli Studenti Biblici.
Il Benincasa sin dal suo rientro in Italia ebbe immediata relazione epistolare con il responsabile del Ramo italiano il Cuminetti appunto, questa visita, sarebbe stata occasione per incontrarsi e conoscersi di persona, ma per il momento ciò non fu possibile per le circostanze già addotte.
Se per certo nel 1925, la visita del Cuminetti non ci fu ad Alimena, parrebbe, dallo studio di alcuni documenti e fonti di polizia politica fascista, che una visita del Cuminetti ad Alimena lo si ebbe solo qualche anno più tardi, anno che non sarà precisato, ma sicuramente a cavallo tra il 1930-1932.
L'informazione circa un possibile secondo viaggio del Cuminetti in Sicilia, ad Alimena, ci viene dal Rapporto Riservato dell' OVRA, della quinta zona, dell'Ispettorato di Palermo a firma dell'allora Ispettore Generale Dott. E. Mormino, dove a pag. 18 della nota si legge : “… Cuminetti in una riunione di propaganda tenuta ad Alimena, dove all'uopo il Cuminetti stesso si era recato, in occasione di un suo viaggio in Sicilia …” (ACS, G 1, b. 313, in Rapporto Ovra V del 30.11.1939).
Troppo spesso le informazioni e le notizie date dalle Autorità di P.S., risulteranno essere fuorvianti e molto imprecisi, sul conto dei Testimoni di Geova, che per forza di cose dovevano a torto subire la tirannia del Regime. Qui, nel particolare riscontro avuto, si evince invece che, la visita del Cuminetti non è confusa con quella che nella realtà NON avvenne nel 1925, parrebbe e potrebbe realmente essere avvenuto, un secondo viaggio, o addirittura un terzo, oggi a noi sconosciuto del Cuminetti alla volta di Alimena. C'è in tal senso l'importante dichiarazione che farà la Protti Adele, sui viaggi pastorali del Cuminetti negli anni, quando ci attesterà che : “(Cuminetti)…aveva ereditato a quei tempi (quando ?), Lire 10.000 e fintanto che aveva soldi viaggiava a visitare la fratellanza sino alla Sicilia. Andava da una città all'altra per tenere discorsi pubblici. Una volta tenne un discorso di un'ora e mezzo a due carabinieri. Andò anche a Roma” (Bibl. Priv. E. Pace DS/Mem. Scritta (1) Protti Adele in Brun pag. 7).
Se ne auspica, comunque sul caso specifico, un' ulteriore ricerca possibile, su altre fonti e altri documenti.
Alimena, come “gruppetto” di Studenti Biblici, farà rapporto nel 1925, in occasione della Commemorazione, con una presenza per l' evento speciale, di 4 persone (La Torre di Guardia, agosto 1925, ed. italiana pag. 128). Mentre, comparirà nel 1926, nel rapporto sulla “cena Memoranda” (commemorazione), celebrata il 27 marzo 1926, 3 persone presenti (La Torre di Guardia, settembre 1926, ed. italiana, pag. 141), la lieve flessione sarà più tardi reintegrata con il rimpatrio di un altro Studente Biblico dagli Usa, che rientrerà nel suo paese natio.
Da Siculiana, dopo la mancata visita ad Alimena, ricondussero i due viaggiatori, il Cuminetti e il Martinelli sul continente, con appuntamento nella città di Napoli.
NAPOLI 1925
Il rapporto sulla visita ad “alcuni possibili” Studenti Biblici nella città partenopea, di cui comunque, oggi, si ignorano notizie certe, è breve nella sua forma e rinnova riaffermando, quella particolare richiesta, gia fatta diverse volte dal Cuminetti, sulla necessità di estendere e dare un aiuto pastorale e una guida spirituale a tutti questi interessati incontrati, sia nella città visitata, ma anche e soprattutto da estendersi, propagare e divulgare altrove nella penisola e nella Sicilia.
Così, quindi, su queste basi il racconto, nella sua laconicità, verrà vergato dal responsabile del “Ramo” italiano sempre ben desto e accorto ai reali bisogni spirituali locali : “ Ben presso a questa città con i suoi 780.000 abitanti anche vi sono alcuni pochi ma zelanti testimoni per il vero Dio e la Sua verità. Passammo una serata con loro che fu molto benedetta e nella quale potemmo renderci conto del loro vivo interesse per il messaggio di Dio. Se un fratello pellegrino venisse costituito e che potesse visitare qualche volta, oltre Ofena, anche i cari di Napoli, Cerignola e magari Messina, si potrebbe certo compiere un grande lavoro per la gloria di Dio. Abbiamo questa fede che sarà provveduto. Molti amici avrebbero desiderato di ascoltarci se ci fossimo fermati qualche giorno, ma per altri doveri dell'opera ci sollecitavano di ritornare a Pinerolo”.
A Napoli, nella peculiare circostanza, l'incontro avvenne nel giro di una sola serata e soltanto per alcuni interessati (il rapporto dirà “pochi”) “zelanti testimoni per il vero Dio“. Dall' incontro avuto il Cuminetti constatò personalmente, con mano, il bisogno certo e necessario di assistenza dottrinale che queste persone dovevano avere, ciò, ora parve a lui cosa da dispensare urgentemente, quindi, non più procrastinabile, visto l'interesse mostrato nei vari contatti avuti in altrettante zone dell'Italia, anche da altri individui e gruppi.
Sarà che, per varie ragioni come per alcune precedentemente addotte, questo aiuto, tale assistenza pastorale, NON ci sarà, né se ne ravviserà alcuna attenzione, da chi era preposto a gestirlo e dispensarlo, non motivandone né dando una ragione plausibile alla mancata richiesta inevasa nel tempo.
Sul momento storico vissuto, nella visita agli Studenti Biblici ubicati nella città partenopea, un' ultima considerazione è opportuno fare per concludere, cioè che, se nell'area urbana della città vi erano “…pochi ma zelanti testimoni…”, era anche e soprattutto vero, per nell'anno 1925, che nella provincia napoletana e in senso più esteso, a tutta la Campania, vi erano diversi “interessati” alla loro dottrina, i quali non verranno mai visitati dal Cuminetti, e qui, ciò si stima oggi essere accaduto, solo per una mera ragione di tempo materiale, altrimenti non se ne spiegherebbe il motivo alle mancate ulteriori visite possibili, da compiersi nel periodo.
Dopo una singolare e breve visita, partiti che furono da Napoli, essi puntano alla volta di Roma
ROMA 1925
E' da premettere subito essere, il resoconto della visita del Cuminetti, a “…uno o due di nostra conoscenza…” residenti nella città di Roma, la narrazione più ironica e tagliente (per tale ragioni vi saranno delle omissioni al testo, nda), che egli farà nell'intero rapporto stilato, ispirandosi soprattutto, com'è fu costumanza per alcuni scrittori della e nella Riforma, a quel fondo di realtà punitiva e dissociativa cristiana, verso tutto ciò che Roma rappresentava.
L' esposizione dell' incontro avuto e della visita all' Urbe, è così descritto : “ In questa cosiddetta "città eterna" ve ne sono molti testimoni ma purtroppo tutti venduti al diavolo eccetto uno o due (di nostra conoscenza) i quali malgrado la loro già piuttosto avanzata età, dimostrano ancora un zelo ammirevole per la causa di Dio, e non temono il diavolo. Questi si sono sempre incaricati di fare pervenire al papa, al re, a Mussolini e ai grandi prelati, le pubblicazioni della nostra Associazione come la "Proclamazione", "Un Governo Desiderabile" ecc.. Durante il nostro breve passaggio Roma, il nostro sguardo fu massimamente attratto verso gl' edifizii del tempio (vaticano) avendoci il Signore rivelato che fra non molti giorni, non sarà quivi lasciata pietra sopra pietra che non sia diroccata abbiamo allora cercato di renderci conto della sua grandezza e davanti a tutta quella maestà… omissis… il nostro cuore giubilava, pensando alla sua imminente ruina. Non disturbammo però il capo del tempio …omissis…".
Interessante sapere dal Cuminetti è che, nella “città eterna”, vi erano alcuni che evidentemente leggevano e distribuivano la stampa W.T.S., a varie personalità, sia ecclesiastiche che politiche, anche se sicuramente essi non saranno stati Studenti Biblici, operavano pure per quegli interessi dottrinali dell' Associazione.
Ci verrà detto di loro, che, erano avanti con gli anni. Su chi sono e chi potevano essere questi, è oggi un vero dilemma accertarlo, e nonostante ricerche specifiche, nulla si è saputo di essi.
L'interesse romano sulla fede degli Studenti Biblici, e tutto condensato sinteticamente qui e per concludere, lo studio, non si può che rilevare la tagliente e ironica riflessione sul “tempio” vaticano.
Da Roma, essi mossero verso Marradi in provincia di Firenze.
MARRADI e FIRENZE 1925
Marradi
La visita iniziò a Marradi, piccolo paese e vecchio fortilizio nel Medioevo, posta sulla “carrozzabile” Firenze-Faenza, a circa 65 Km da Firenze.
Marradi era il paese natio della famiglia Protti i quali da diversi anni erano tutti emigrati in Svizzera (si ricordi qui alcuni di loro i quali erano colpoltori nel nord Italia, come Ignazio Hirj, Adele e Albina Geltrude, quest' ultima solo tra qualche mese sarebbe andata in sposa al Cuminetti Remigio).
La visita, quindi, fu esclusivamente fatta agli umili, futuri parenti del Cuminetti, i quali già erano aderenti agli Studenti Biblici, ad opera dell' evangelizzazione promossa e fatta loro dai parenti che risiedevano a Basilea in Svizzera. I visitati furono perciò gli zii e i cugini e amici, dei colpoltori Protti, essi risultano essere, Cavina Cerubino, Cavina Natalina, Vissani Emma e Vissani Teresina (Teresa)coniugata Benerecetti.
Il rapporto ci dirà sinteticamente, ciò, sulla visita pastorale fatta : “ Anche quivi il nostro cuore si rallegrò grandemente nell' incontrare altre perle nascoste, dei cuori così umili, che anche senza poter parlare, mostravano nei loro visi raggianti la gioia della grazia redentrice, quasi confusi per avere ricevuto tanto bene da Dio, quantunque che secondo il mondo, non hanno né istruzione né apparenza, ma Iddio è proprio in questi che si glorifica, prendendo le cose che non sono, le cose deboli per confondere le forti e quelle che sono. L'interesse loro per la verità è l'amore per il Signore è veramente grande".
Firenze
Terminata la visita a Marradi il Cuminetti e il Martinelli, prima di lasciare dalla Toscana, si fermarono a Firenze per intrattenersi un po' con la Studente Biblica, Tantini Dorina (Dora), in quegli anni residente nella città del giglio, mentre più tardi si trasferirà a Trieste. La signora Tantini era coetanea e amica di Vissani Teresina (ACS G 1, vedi rapporto OVRA, 703 PE, b. 314, in interrogatorio Taroni Domenico pag. 199) forse da questa istruita alla fede degli studenti Biblici.
L'incontro fu di breve durata, i due viaggiatori infatti mossero verso Savona.
SAVONA (Genova) 1925
Nulla si è appurato, a quali “amici” e in che luogo avvenne l'incontro e la visita pastorale, nella città di Savona, allora nella provincia di Genova, mentre sarà solo dal 1927, che diverrà capoluogo dell'omonima provincia. Il racconto che è condensato in poche righe, non chiarirà gli eventi dei fatti accadutovi, esso ci dirà solamente che : ”Ancora qui ci furono riservate delle dolci sorprese nell'incontrarci con alcuni amici veramente amanti della verità. La loro fede è forte anche in mezzo alle prove. Si rallegrarono tanto della nostra visita ed a noi ci lasciarono una buonissima impressione”.
Dalla città di Savona, i due Studenti Biblici, si diressero verso Torino, ultimo appuntamento di un viaggio pastorale, primo ed unico sino ad allora compiuto nella nazione.
TORINO 31.1.1925
A Torino, come si evidenzierà nel rapporto, NON c'erano aderenti agli Studenti Biblici, essi incontrarono solo e soltanto, alcuni “interessati” alla loro fede, i quali, anche se evidentemente non di fatto aderenti agli Studenti Biblici, orbitavano unicamente fra quei lettori-ricettori (abbonati) della stampa Watch Tower Soc.. Essi pure, quindi, saranno visitati da questi due “primi pionieri” allora noti come “pellegrini”.
Il rapporto dell'ultima visita pastorale, escludendo il ringraziamento per l'assistenza Divina nel viaggio ora conclusosi, è di nuovo carente ed e sintetico al massimo, privandoci di notizie utili oggi allo studio, per quell' opera svolta nella città dei Savoia, in esso sarà soltanto detto : “La nostra ultima visita fu a qualche interessato di Torino e così il 31 gennaio terminò il nostro viaggio, e benedicemmo il Signore che ci ha amorosamente guardati dalla nostra partenza al nostro arrivo, dimostrandoci tutto il lungo tempo, il Suo compiacimento. Circa cinquemila Km (sic !) sono stati percorsi senza il più minimo incidente ”.
Per concludere, qui ora, la lunga sintesi del rapporto, c'è solo da registrare la positiva e insolita affermazione (per il contesto socio-politico del periodo) del Cuminetti, quando dichiarerà, affermando che, nel viaggio non è avvenuto “…il più minimo incidente”, e ciò è relativamente esatto, per alcuni passaggi storici che, oggi si cerca di approfondire e ripercorrere, infatti il Regime Fascista (parrebbe dall'ammissione dianzi fatta) NON ancora prendeva di mira, vessando e inquisendo duramente gli Studenti Biblici in Italia, parrebbe che, tra la fine dell'anno 1924 e gli inizi, i primi mesi, del 1925, le Autorità periferiche, più che quelle centrali dello Stato, erano ancora tolleranti, indulgenti, verso singoli studenti biblici presenti in alcune zone della nazione.
Bisogna osservare però, che il Cuminetti viaggerà prevalentemente nel centro-sud dell'Italia, dove il Fascismo e la fascistizzazione fu solo civile e non politica, almeno inizialmente, cosa ancora da venire. Mentre era ben diverso e totalmente differente da quel Fascismo, della padana, della toscana e altre zone del nord Italia, nato come movimento politico di sinistra ad opera di futuristi e anarco-sindacalisti di piazza, che divenne espressione, poi, della piccola borghesia urbana e degli agrari padani e toscani che gli impressero il loro marchio reazionario e violento.
Quindi è vero che tutto andò liscio senza “… il più minimo incidente…”, se si esclude però, questo problema, cioè sulle indagini dell' Autorità di P.S., che si cominciò ad avere verso il Mazzoni e il Cuminetti, dietro la visita a Porto S. Elpidio di quest'ultimo, negli ultimi giorni del dicembre 1924, investigazioni, che sicuramente il Cuminetti NON poteva sapere, data la natura della loro riservatezza e della loro inaccessibilità.
Inoltre non bisogna trascurare che, il 22 marzo 1924 fu sequestrato il pacco di “letteratura biblica” della Watch Tower Soc. nello scalo marittimo di Napoli, indirizzato a tal Vincenzo Romano di Acri (CS).
Le vere ostilità, per gli Studenti della Bibbia dovranno per ragioni storiche iniziare sul finire dell'anno 1924, quando le Autorità di Regime non si limiteranno al solo sequestro, ma iniziarono “ad interessarsi” di loro, con indagini particolari, rapporti scritti, schedature, diffide e denuncie, tutto oggi raccolto in atti probanti presso i maggiori archivi italiani. Quindi quel “…il più minimo incidente…”, da intendersi come libertà di operosità cultuale era ancora per poco !...; la dispotica politica dittatoriale del Regime intransigente, doveva, pochi mesi più tardi, dimostrare lentamente ma con costanza sempre crescente, tutto il suo rigore inflessibile ed insofferente verso la fede degli Studenti Biblici della nazione.
REAZIONI POSITIVE ALLA VISITA PASTORALE OPERATA
La visita del Cuminetti e del Martinelli, appena conclusasi, ebbe anche delle positive reazioni spirituali, alcune palesi oggi alla ricerca, altre purtroppo no, da parte di alcune persone interessate che vennero avvicinati dai due viaggiatori durante il loro giro missionario, subito contattati con l'invio della stampa e delle pubblicazioni bibliche, dall' Ufficio dell'allora “ Dipartimento Italiano” presso la Sede Centrale Watch Tower negli USA. In modo particolare lo studio, qui il compendio, ripropone integralmente, rispolverandola dopo circa ottanta anni, una lettera spedita da Cerignola (FG) alla sede Watch Tower Soc. negli USA, pubblicata su “La Torre di Guardia” di marzo 1925 a pag.48 dell' edizione italiana, dall'allora studente biblico Chieti Michele, il quale così si esprimeva circa il ricevimento di letteratura biblica e la sua adesione agli Studenti Biblici :
Chieti Michele |
“Carissimi fratelli nel Signore Noi apprezziamo, molto, tutto ciò che ci viene da voi, d' oltre oceano, poiché conosciamo cose che mai abbiamo conosciuto, e ne ringraziamo sommamente l'Eterno. Che nobili, ed eccellenti Verità Bibliche sono arrivate è pervenute fino a noi qui in questo angolo della penisola d' Italia. Per le quali cose, ne lodiamo il Suo nome, alleluia! Tutto ciò che ci viene dall'America, dall' “Associazione Internazionale degli Studenti Biblici”, e tutto, scevro di pregiudizii, tradizioni ecc., ma si fonda unicamente ed esclusivamente sulle Sacre Scritture ispirate. Rallegra lo spirito ed il cuore, rinvigorisce la speranza in quel Dio d'amore e nel Cristo della Buona Novella, da pace e forma, stabile sicura in Colui, che la sua pace sopravanza ogni intelletto umano (Filippesi 4: 7). Oh! quanti benefizii Spirituali, essi ci apportano! Lodato sia Iddio su ogni cosa, e grazie e riconoscenza, ai servi del Signore che ci procurano con ansia zelo! Quindi, cari fratelli, ne siamo tanto grati a Dio ed a voi, se ci tengano continuamente, ad essere partecipi dei doni che ci arrivano. Tutto alla gloria di Dio e per lo sviluppo nella nostra vita spirituale. Che le benedizioni molteplici, da parte dell'Eterno, siano copiosamente moltiplicate su di voi, e su tutti coloro che in ogni canto della terra lavorano sinceramente fedelmente per la causa del Regno di Cristo, e che solo a lui ed al Padre Celeste siano rese ogni lode e gloria da ora e in eterno. Io unito questa congregazione, salutiamo caramente uniti a tutti coloro che si occupano per noi. Ossequi, dicendomi sempre, con sincerità assoluta, vostro Fratello nel Signore. |
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SVILUPPI SPIRITUALI NOTEVOLI nella NAZIONE
COMMEMORAZIONE dell' 8 APRILE 1925
L'annuncio della “DATA DELLA CENA MEMORANDA 1925” fu data nella Torre di Guardia del febbraio 1925, ed. italiana a pagina 32, dove si legge :
“Mercoledì 8 aprile 1925, dopo le 6.00 P.M. è la data appropriata per la celebrazione della morte del nostro Signore. Tutte le classi per piacere ne prendano nota. Speriamo che questo sia un tempo di rinfrescamento per tutto il popolo del Signore. Per piacere, mandateci il vostro rapporto, subito dopo le cena, facendoci sapere quanti hanno partecipato alla cena, sia anche di due o tre".
La commemorazione della morte del Cristo, allora nomata “Cena Memoranda” ebbe per il periodo esaminato un minimo seguito qui nella nazione, dove oggettivamente si riscontrerà dai vari rapporti fatti, un'esigua presenza numerica, presenza complessiva che, seppur di minima importanza, quasi risibile attualmente e d'irrilevante considerazione, oggi, per i Testimoni di Geova, … in quel tempo, 1925, e per quel particolare frangente storico, quella che fu una minima adesione solo di pochi, fu e resta, d' importanza vitale e notevole per la sopravvivenza e il proseguo della fede, che oggi è quella evidente.
Il “RAPPORTO DELLA CENA MEMORANDA”, sulla presenza e le adesioni nelle classi di lingua italiana, sia in America che in Italia che parteciparono alla Commemorazione nell'anno 1925, furono :
CLASSI ITALIANE NEGLI USA
Buffalo N.Y. 132
Rochester N.Y. 126
Philadelphia Pa. 55
Lawrence Mass. 31
Brooklyn N.Y. 28
Hartford Conn. 25
Stamford Conn. 23
Chigaco Ill, 20
Kensington Conn. 17
Springfield Mass. 15
Roseto Pa. 15
Eire Pa. 14
Westerly R. I. 11
Lowell Mass. 10
Monson Mass. 7
Pittsburgh Pa. 5
Ocean City N. J. 4
Kenosha Wis. 4
CLASSE ITALIANA IN SVIZZERA
Lugano 7
CLASSI in ITALIA
Cerignola (FG) 14
Canicattini Bagni (SR) 13
Pinerolo-San Germano 12
Cumia Superiore (ME) 12
Castione Andevenno (SO) 5
Alimena (PA) 4
TOTALE 60 presenti
Come si evince, in Italia per l'anno 1925 solo 6 “gruppetti”, sparsi nella penisola, fecero rapporto, con un totale di 6o presenti, ma bisogna anche dire che esso è incompleto, poiché altri “gruppetti” mancheranno all'appello, come Pratola Peligna, Rosburgo (Roseto degli Abruzzi), S.Elpidio a Mare, Monte di Malo, Coseano e qualche altro a noi sconosciuto.
LA PRIMA ASSEMBLEA ITALIANA , DEGLI STUDENTI BIBLICI
L' edizione italiana de “La Torre di Guardia” febbraio 1925, annunciava, a pagina 18, in “Testimonianze Mondiali 1925”, tutta una serie di temi per discorsi speciali che dovevano svolgersi nelle adunanze delle varie “classi” degli Studenti Biblici a partire dal 22 marzo e finire 11 ottobre di quell'anno. Il programma delle conferenze era stato così programmato dalla sede Watch Tower Soc. :
22 Marzo : “IL REGNO DI DIO E' VENUTO”
26 Aprile : “IL TEMPO DELLA LIBERAZIONE"
31 Maggio : “IL MONDO SARA' STABILITO”
21 Giugno : “LO STENDARDO PER IL POPOLO”
9 Agosto : “MESSAGGERI PER LA PACE”
13 Settembre : “L' ANNO DEL GIUBILEO”
11 Ottobre : “IL TRIONFO DELLA GIUSTIZIA”
L'annuncio consigliava ed invitava le classi in indirizzo, altresì : “Noi esortiamo i fratelli in ogni parte del mondo, di fare Pubbliche Testimonianze, per le date indicate. Affittando delle buone Sale, Annunziando con avvisi le radunanze. Scegliendo i fratelli adatti per parlare. …”.
Il programma riguardò in modo particolare, la data del 26 APRILE 1925, in special modo per le attività degli Studenti Biblici nella nostra nazione, inerenti alla serie di discorsi pubblici disposti. Sicuramente essi furono fatti nella classe di Pinerolo dal Cuminetti, o da qualche altro presente ed anche in altre zone d'Italia, pur se non vi sono notizie al riguardo per saperne oggi di più.
A Pinerolo (TO), dal giovedì 23 alla domenica 26 aprile 1925, furono convocati, mediante precedenti lettere d'invito, un certo numero di delegati per quella che doveva rivelarsi nella storia, la PRIMA ASSEMBLEA italiana degli allora Studenti Biblici.
L'incontro, con tutti i delegati per l'occasione speciale, arrivati da diverse parti dell' Italia e dalle isole, fu data nell'albergo “Corona Grossa, in Pinerolo, dove fu trovato per l'occasione un escamotage per avere quel raduno speciale, senza peraltro ottenere particolari autorizzazioni presso le Autorità competenti, in quella città oramai ostili, poiché gia nel nord dell'Italia, diversamente che nel centro o al sud della nazione, il fascismo era più intransigente attento e suscettibile al rispetto delle leggi sull' radunamento di persone, seppur ai soli fini religiosi, quindi era “ … impensabile che il governo fascista autorizzasse quel congresso, i fratelli fecero figurare l'assemblea come una festa nuziale. Durante l'assemblea il fratello Remigio Cuminetti sposò una delle colpoltrici venute dalla Svizzera, la sorella Geltrude Albina Protti” (Annuario dei Testimoni di Geova 1983, ed. italiana, op. cit., pag 132-133).
Protti G. Albina |
Il giovedì 23 aprile, dopo il primo giorno dell'assemblea, quando finì la sessione giornaliera (pomeridiana), tutti i delegati si ritrovarono alle ore diciassette, presso il Comune di Pinerolo,dove con rito civile, in un locale aperto al pubblico, fu celebrato dall' Assessore ed Ufficiale dello Stato Civile del Comune di Pinerolo, Savorasson-D'Osoppo Conte Mario, Marchese D'Ainis, delegato del Sindaco, il matrimonio tra Cuminetti Remigio di anni trentaquattro, rappresentante, residente in Pinerolo e Protti Geltrude Albina di anni trentadue, casalinga, residente in Basilea (Svizzera), testimoni presenti all'atto furono un droghiere e un orefice. |
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Dal racconto della Protti Adele in Brun, sorella della Protti Albina e cognata del Cuminetti Remigio sappiamo ciò, su quale basi e come fu possibile, far affluire diversi delegati da altre regioni d'Italia, essa ci tramanderà postuma: “ Nel mese di aprile 1925 fu tenuto a Pinerolo (dove era la sede della filiale della società) il primo congresso, al quale furono presenti circa 70 fratelli e sorelle venuti in ogni parte Italia e dalla Svizzera italiana. Anche il fratello Mac Millan rappresentante della società di Brooklyn. Furono giorni di benedizione, di esultanza e di allegria entusiastica. In quell'occasione furono fatti 10 battesimi. Il padrone dell'albergo fece venire i suoi ospiti nella nostra sala dicendo: "Venite venite gente, abbiamo la Chiesa primiera in casa nostra". Era tutto ben organizzato. In un momento si sgombrava la sala da pranzo. Tutti volenterosi gioiosi, fu una grande testimonianze. Mi ricordo ancora bene che esistevano dei problemi a causa dei mezzi finanziari dei fratelli della Sicilia alle spese di viaggio. Siccome ero in buon contatto con la congregazione di Basilea, sapevo quando si riunivano. Scrissi una lettera con l'esclamazione "aiuto a Macedonia" e spiegai il caso in dettaglio di che si trattava. Senza essere preparati in quella sera mandarono per espresso 700 franchi svizzeri, allora un bel mucchio i soldi. Così fu possibile pagare il viaggio ai fratelli poveri che volevano venire al congresso. Per i donatori come per i ricevitori fu una grande gioia. Benché molto diversi d'abitudine, pure eravamo in piena armonia, uniti nell'amore teocratico. In una sola cosa non andavamo d'accordo, cioè nel canto. Quelli dell'Italia del nord aveva un ritmo, mentre quelli del sud cantavano lentamente, con un ardore che era quasi un peccato disturbarli, così che il fratello che presiedeva fece cantare prima quelli del sud Italia e dopo quelli dell'alta Italia: insieme era impossibile" (Bibl. Priv. E. Pace Ds/Mem. Scritta (1), Protti Adele in Brun, pag. 7; vedi anche Annuario dei Test. Di Geova 1983, ed. italiana, op. cit. pagg. 132-133).
Oltre ad alcuni notevoli spunti storici, lasciatoci in eredità dalla Protti Adele, vi è la versione integrale del resoconto dell'assemblea avuta, ripropostoci da “La Torre di Guardia” dell'agosto 1925, ed. italiana, dove a pagina 121 ci ragguaglierà sul programma avuto, gli oratori intervenuti ecc.. Il compendio ripropone integralmente lo storico rapporto, stilato dal Cuminetti, dell' assemblea anzidetta, oggi importante documento storiografico :
“ Amatissimo fratello Rutherford :
Possa il Signore moltiplicare sempre più le sue benedizioni sopra voi e sopra l'opera da voi svolta la quale e la Sua.
La prima convenzione italiana riunita Pinerolo nei giorni: 23, 24, 25 e 26 aprile 1925, manda il suo più entusiastico saluto a voi ed a tutti cari della Bethel, giubilante di fare conoscere a tutti che finalmente anche nella rocca forte dell'oscurantismo (l'Italia), siasi potuto avere una tale riunione.
Questa raunanza ebbe la gioia di udire parole di vero conforto ed incoraggiamento dal fratello Macmillan, parole che, malgrado abbiamo dovuto pervenire ai fratelli riuniti, a mezzo di interprete, e pertanto non abbiano potuto essere dall'uditorio, gustate come lo sarebbero state se tutti le avessero potuto comprendere nel corretto stile dell'oratore, pure riuscirono di efficace edificazione a quanti ebbero il privilegio di udirle. Ed è stato con vivissimo increscimento che abbiamo dovuto privarci della gioia di averlo più a lungo in mezzo a noi il caro fratello “.
Per la prima volta, dopo il 1910, quando in quell'anno ci fu il passaggio in Italia del Pastore C.T.Russell il quale NON visitò mai il gruppetto di Studenti Biblici di Pinerolo (come già trattato ampiamente nel primo capitolo del compendio), un esponente di rilievo della sede centrale della Watch Tower Soc., fece visita al gruppo pinerolese riuniti in occasione della loro prima assemblea "nazionale".
Il rapporto stilato dal Cuminetti, indicherà anche il nome del visitatore speciale sarà MACMILLAN ALEXANDER HUG (1877 -1966), di origine canadese. Egli era aderente agli Studenti Biblici dal 1900,e negli anni ricoprì importanti incarichi direttivi ed organizzativi, presso la sede centrale dei Testimoni di Geova di Brooklyn N.Y..
Il Macmillan A.H., quindi, sarà il delegato alla prima assemblea degli Studenti Biblici italiani, come diretto rappresentante della W.T.S. e uno dei primi direttori d'essa a far visita al gruppo italiano.
La visita, rientrava nel programma di “incontri europei” pianificato, organizzato e voluto dal presidente della W.T.S., J.F.Rutherford, spinto dal forte desiderio di portare il messaggio del regno in Spagna e Portogallo, dove per molti anni era stato impossibile portare la buona notizia, da parte sia del Rutherford che di altri prima del 1925 (si veda l'articolo “L' opera in Europa”, pubblicato su The Watch Tower, 01.08.1925, ed. inglese).
Nel 1925, quindi, ci fu l'importante e significativo “…giro in Europa del Presidente della Società e altri suoi accompagnatori…” (tra cui il Macmillan). Il gruppo partì, imbarcandosi il 15 aprile 1925 a New York sul piroscafo “Berengario” e toccò terra a Southampton il 22 aprile 1925, mentre “…poche ore più tardi essi raggiunsero Londra”.
Benché il Rutherford era presente in Europa, egli NON verrà a visitare il gruppo italiano, ne in questo anno ne negli anni futuri, come non era venuto mai anni prima il Pastore C.T. Russell. Il Rutherford, incaricò per la visita, per quest' onere speciale e particolare, appunto il Macmillan A.H..
A Londra era stata disposta e programmata, una “Convenzione”, un' assemblea degli Studenti Biblici inglesi, nei giorni che andavano dal venerdì 24 aprile al martedì 28 aprile.
In questa assemblea, parteciparono diversi oratori venuti dall'America insieme a Rutherford, essi furono :
Martin, Salter, Kendall, Macmillan, ed il Rutherford, mentre
altri nove furono oratori inglesi.
In che giorno il Macmillan intervenne come oratore nella convenzione londinese ? non lo sappiamo ! C'è da ritenere, come probabilmente avvenne, che il discorso del Macmillan ci fu il 24 aprile e subito dopo, egli partì per l'Italia, dove il primo giorno dell'assemblea si era aperta già giovedì 23 aprile.
In effetti il rapporto, non sarà del tutto chiaro sull'itinerario reale di questa particolare visita italiana, poichè accennerà al fatto che, il Macmillan, farà una sua sosta ad alcuni gruppi di Studenti Biblici in Polonia, mentre era diretto in Italia, la narrazione sarà così descritta : “Il fratello Macmillan, dopo aver visitato le classi in Polonia, e in Italia … si era spinto innanzi per alcune misure preliminarie a Copenhagen”, visitare per prima “alcune classi nella Polonia”, come verrà detto e scritto non sarebbe stato possibile ne concepibile, per ragioni materiale sia di tempo, sia per le notevoli distanze da percorrere in solo uno o due giorni.
Che la narrazione data dalla rivista è alquanto imprecisa, si rileva anche dal fatto che il Macmillan dopo la sua presenza in Italia andrà a far visita in Libano (si veda l'Annuario dei Testimoni di Geova, ed. italiana, 1981, pag. 169), cosa omessa nella narrazione. Solo dopo la visita nel medio oriente, egli tornerà in Europa con appuntamento a Copenhagen. Quindi con tutta probabilità, fu solo in questa seconda fase del suo viaggio di ritorno, che egli visiterà anche alcune classi nella Polonia.
Comunque sarà stato (lo studio, qui, per varie ragioni, preferisce optare sul fatto che il Macmillan visitò di ritorno dall'Italia la Polonia, e non prima), si ritiene probabile che il Macmillan, partì da Londra il 24 aprile (forse di notte), così da essere presente a Torino, quindi a Pinerolo solo nel tardi pomeriggio di sabato 25 aprile, mentre intervenne con un suo discorso all'assemblea italiana la domenica 26 aprile, quando forse, finita la sua conferenza e il suo intervento, ripartì lo stesso giorno diretto in Libano.
Ma il Macmillan non fu il solo venuto dall' “America” per visitare i fratelli italiani in occasione della speciale convenzione, un' altro Studente Biblico era venuto dagli Usa, per partecipare a questa assemblea.
Il rapporto del Cuminetti continua nella sua narrazione facendoci sapere che :
“ Le riunioni a cui partecipavano una sessantina di fratelli e sorelle pervenuti dalle più disparate regioni d'Italia e dalla Svizzera, furono degnamente presiedute a turno dai fratelli Domenico Mazzoni, Giuseppe Maurelli, Marcello Martinelli e Remigio Cuminetti “.
Allo studio, sono già noti alcuni nomi di Studenti Biblici, qui ora, riproposto dal Cuminetti, che ebbero il privilegio di fare con i loro interventi, discorsi all'uditorio presente.
Sappiamo già del Mazzoni Domenico, residente a Porto S. Elpidio (AP), del Martinelli Marcello che operava a Castione Andevenno (SO) e del Cuminetti in particolare, residente a Pinerolo.
Mentre, completamente sconosciuto è, lo Studente Biblico Maurelli Giuseppe, qui nominato, per la prima volta. La ricerca, ci ha fornito interessantissime notizie sul Maurelli, riportandoci però tra quelle classi di lingua italiana negli Usa.
Maurelli Giuseppe, nasce a San Giuseppe Vesuviano, paesino della provincia di Napoli, nell'anno 1893. Sin in giovane età, emigrò negli Usa, girovagando inizialmente per alcune grosse città “del paese dell'abbondanza”, finche si stabili definitivamente, mettendo su famiglia, nella città di Buffalo N.Y.. Qui lo sappiamo essere già uno Studente Biblico (presumibilmente egli conobbe e divenne uno Studente Biblico tra il 1910 e il 1916), componente della più vecchia classe di lingua italiana sorta negli Usa, dove aveva anche l'incarico di segretario-sorvegliante la congregazione.
Ecco quindi, che nella prima assemblea italiana, egli fu presente quale delegato e rivesti le funzioni di un “fratello maggiore”, senz'altro più esperto dei fratelli Italiani, in modo particolare per ciò che riguardava l'organizzazione della stessa assemblea, dove vi partecipò attivamente, insieme alla consorte, rimanendo per tutti i 4 giorni del convegno.
Fu senz'altro di molto aiuto nell'organizzare le varie attività cultuali, e istruire i diretti partecipanti circa il programma che vi si doveva svolgere, secondo il metodo e gli schemi procedurali delle assemblee che negli Usa egli era solito avere e partecipare. Per il Cuminetti e gli altri responsabili della convenzione italiana, che per la prima volta si accingevano ad organizzarne una, il Maurelli rappresentò un indispensabile aiuto, materiale e spirituale, egli era già avvezzo, ai programmi svolti nei più grandi raduni, sia di lingua italiana che inglese, che solitamente a cadenze particolari, si tenevano negli Usa.
Del Maurelli, dopo la sua presenza alla prima assemblea italiana, non si avranno più notizie dirette, se non che, egli cercherà di fare avvicinare alla fede degli Studenti Biblici, alcuni suoi parenti, in particolare il suo fratello minore risulterà essere abbonato da un elenco del 1928 a “La Torre di Guardia” (ACS G 1, b. 104 [Napoli], e b. 5 [Torino] ), il quale fu oggetto poi, anche di indagini, da parte delle Autorità, appunto perché lettore della “nota rivista”.
Il Maurelli, manterrà frequenti contatti con i fratelli italiani conosciuti in questa prima assemblea, specialmente con il Protti Ignazio Hirj, con il quale avverrà uno scambio epistolare, ed altri ancora.
Cosa spiacevole e triste da dirsi è, che il Maurelli nel 1939, aderirà insieme a diversi componenti della classe di lingua italiana di Baffalo N.Y., al gruppo scismatico di Hartford, Conn., divenendone anche un membro autorevole in seno alla redazione della loro stampa scismatica (Bibl. Priv. E. Pace DS/am – 10 pag. 8 a segg.; DS/am – 36; DS/am – 40; DS/am – 45; DS/am 46).
L 'ultima notizia del Maurelli, lo si ha nell'anno 1948, egli non rientrerà più tra i Testimoni di Geova, rimanendo componente, con tutta la sua famiglia, del gruppo scismatico.
La narrazione del rapporto sull'assemblea italiana, continua :
“Degno di nota per l'esempio di costanza di zelo dimostrati, e un fratello che non avendo i mezzi per fare altrimenti il viaggio, percorse un centinaio di chilometri a piedi, onde poter partecipare alla Convenzione ed ivi ricevere conforto e le istruzioni di cui sentiva bisogno”.
Venerdì 24 abbiamo avuto una riunione di testimonianza e di preghiera, onde dar modo a fratelli che lo desideravano, di comunicare agli altri le loro esperienze ed i mezzi di cui si è servito il Signore onde condurli sulla retta via”.
La Convenzione fu pure allietata dal battesimo di cinque fratelli e otto sorelle che con quell'atto vollero far palese la loro consacrazione Signore seppellendo la propria volontà per accettare quella del Maestro. Che il Signore voglia far sì, che tutti questi cari possono conservarsi fino, alla fine, fedeli al voto che hanno voluto fare con quell'atto”.
La chiusura della Convenzione poi il giorno 26 aprile, fu qualche cosa di commovente. Ognuno si servì, chi della preghiera, chi con una testimonianza per dare sfogo alla grande riconoscenza che sentivano che il Padre e per l'amoroso nostro Salvatore Gesù Cristo per il privilegio avuto di partecipare ad una simile benedizione ed all'unanimità vollero rinnovare il voto di essere sempre più fedele Geova, al Signore Gesù Cristo ora presente, ed alla verità, cooperando sinceramente con voi in ogni sforzo nella proclamazione del nuovo Re e del Suo imminente Regno nella speranza di essere ancora trovati degni di partecipare alla più grande Convenzione che si farà tosto nei Cieli.
Fratelli, noi v' invitiamo a giubilare con noi alla vista di questo spiraglio di luce che si apre in questa povera Italia tuttora così piena di ignoranza e di superstizioni! In questa Italia dove "tuttodì ancora siede sopra un trono, il falso profeta, l'anticristo". Giubilante! Il nostro Re potente glorioso, già a posta la scure alla radice dell'albero; Egli si accinge alla finale, tremenda battaglia che scaccerà ed annienterà l'usurpatore! Giubilante! Lo Sposo sta per accogliere la Sua Sposa! Giubilante ed esultate! Il sole di giustizia sta disperdendo la densa caligine che ancora lo nasconde che è ben tosto apparirà in tutto il suo splendore alla genti tutte, apportando loro pace, giustizia e felicita! Rinnovando in nostri migliori auguri di benedizione, credeteci i vostri umilissimi fratelli e sorelle italiani.TORRE DI GUARDIA SOCIETA' BIBBIE E TRATTATI
Via Silvio Pellico, Pinerolo, Italia, R. C. “
Negli Usa ad Indianapolis, Ind., sul finire del mese di Agosto 1925, vi fu un'importante assemblea degli Studenti Biblici, dove la domenica, 29 agosto, venne adottata all'unanimità dai delegati presenti una Risoluzione “Messaggio di Speranza per tutto il popolo di Buona Volontà”, simboleggiante la “quarta Tromba dell' Apocalisse” (La Torre di Guardia Novembre 1925, ed. italiana, pag. 169, 170. Inoltre si veda : Luce, Watch Tower Soc., Vol. I, ed. Italiana pagg. 134-139. Nel volume è riportata integralmente la menzionata Risoluzione), che fu immediatamente stampata per “iniziarne poi la vastissima distribuzione mondiale” a partire dal 31 ottobre 1925.
Per concertare meglio la distribuzione di quello che poi si rivelerà essere un semplice “volantino”, nella nostra nazione, che in Svizzera, a cura delle classi di lingua italiana presso gruppi di emigranti italiani in altre zone, come la Francia, fu dato alle stampe in Italia a Pinerolo, questo importante ausilio biblico.
L'annuncio agli Studenti Biblici italiani, sia per l'acquisto che per la distribuzione d'essa venne data ne La Torre di Guardia dell'ottobre 1925, a pag. 146 (ed. italiana) dove si legge :
“Annunziamo a tutti i lettori della Torre di Guardia, Anziani delle classe, Direttori di servizi e fratelli e sorelle isolati, che fra poco tempo pubblicheremo la nuova "Proclamazione", intitolata : "UN MESSAGGIO DI SPERANZA PER TUTTO IL POPOLO DI BUONA VOLONTA'”. In questo giornale vi è la risoluzione che fu passata alla Convenzione di Indianapolis, Ind., nel mese di Agosto 1925, unito alla risoluzione ci è il discorso del Fratello Rutherford, "Un Messaggio di Speranza". È davvero un messaggio di speranza e di consolazione per il popolo.
Preghiamo a tutte le classe, di avvisarci subito, facendoci sapere, approssimativamente quante copie di questa nuova proclamazione ne desiderano avere per distribuirli al popolo nella vostra Città ed intorno. Saranno mandate a tutti gratis e posta pagata, e gratis voi li date al popolo. I fratelli e sorelle che sono da soli, essi pure ci fanno sapere quante copie ne desiderano avere per fare una pubblica distribuzione nei loro paesi ed altri posti circonvicino.
Preghiamo scriverci subito, onde che noi possiamo sapere quante ne dobbiamo stampare. Si stamperanno solo una volta, perciò avvisateci al più presto possibile.
Per i fratelli in Italia e Svizzera, si stamperanno a Pinerolo.
W.T.B. & T. SOCIETY
Italian Dept.
18 Concord Street, Brooklyn N. Y.
Secondo il racconto che ne farà poi la Protti Adele in Brun, cognata del Cuminetti, in Italia vennero stampate un buon numero di copie.
La Torre di Guardia, ed. italiana del novembre 1925, a pag. 162, sarà più precisa nell'indicare il numero complessivo dei volantini stampati a Pinerolo, in essa si legge :
“Il nuovo giornaletto del 1925, intitolato: "MESSAGGIO DI SPERANZA", ha tutto il popolo di buona volontà, è ora in piedi stampa. Sarà un vero Messaggio di Speranza, di conforto di Consolazione per tutti popoli della terra.
Il numero delle copie che saranno stampate in tutte le lingue, raggiungerà senza dubbio della cifra di 50 milioni. In lingua italiana ne saranno stampate più di 500.000 copie, 200.000 per gli Stati Uniti e 300.000 per l'Italia.
Non appena sono pronti, saranno mandate gratis a posta pagata, a tutte le classi e fratelli isolati negli Stati Uniti. Questi giornaletti sono da darli gratis al popolo. Omissis….
Per l'Italia, le faremo stampare a Pinerolo, perciò, tutti i fratelli residenti in Italia ed in Svizzera, potranno fare richiesta presso il nostro Ramo, al seguente indirizzo : “Torre di Guardia, Società Bibbie e Trattati” N° 11 Via Silvio Pellico, Pinerolo, Prov. Torino, Italia.
Specificando quante migliaia di copie ne desiderate avere per fare una pubblica distribuzione gratis nei vostri paesi ed altri posti d' intorno”.
Circa l'opera di distribuzione della Stampa W.T.S., nell'anno 1925, la Protti Adele ci narrerà : “da Pinerolo fummo trasferiti ad Alessandria, anche la si lavorava bene. In due distribuimmo circa 1000 libri ed opuscoli al mese. Questo territorio era fecondo. Si poteva chiedere: perché non si vedeva niente o poco di tutto il lavoro fatto ? Per primo durante la persecuzione e le perquisizioni del fascismo furono distrutte tutte le registrazioni”.(Bibl. Priv. E. Pace DS/Mem. Scritta (1) Protti Adele in Brun pag. 8).
Inoltre c'è da rilevare nello studio, che, la distribuzione e la predicazione della “buona notizia” era rivolta a tutti i ceti sociali e genti possibili. Ancora la Protti Adele è a narrarci qui, quanto ella incontrò a Pinerolo nel 1925, nell'opera evangelica svolta, la Principessa Iolanda (1901-1977), erede della casa regnante dei Savoia, secondogenita di Vittorio Emanuele III e di Elena Petrovic-Njegos (Oliva Gianni, I Savoia, pag. 412, 478, ed. Mondadori, 1998) e di come la principessa reagì verso la fede degli Studenti Biblici. La Protti ci narrerà :
“Non volevo evitare nessuna casa, arrivai anche al Palazzo della principessa Iolanda, la figlia del Re Italia Vittorio Emanuele III, che era sposata con il Conte Calvi (Giorgio Carlo Calvi di Bergolo, nda). Al mio suonare si presentò un signore, mi fece entrare ed io gli diedi testimonianza del Regno, accettò un'opuscolo poi seguì il turno da un'ufficiale all'altro. Tutti erano molto gentili. Fui presentata alla dama di compagnia della principessa ed essa mi trattenne circa un'ora e mi disse : “ Sono in contatto con molte persone altolocate e scienziati, ma nessuno mi ha mai parlato di cose così belle, fosse già domani ! Peccato che non c'è la principessa. Venga domani alle ore 10, io l'avviserò.
L' indomani mi presentai puntualmente, suonando, venne la principessa personalmente ricevermi. Là misi a conoscenza dell'opera che facciamo è che sarebbe stata anche per Lei di grande importanza. Le feci leggere Daniele 2: 44 ed ella era assai sorpresa di questo; le parlai circa mezz'ora. Mi volle dare una banconota per me personalmente, ma le dissi che sarei stata io, mediante la parola di Dio, la sua benefattrice e le feci leggere II Corinti 5: 20, che noi siamo ambasciatori del Regno di Dio e che se Lei avesse accettato questo messaggio sarebbe stata benedetta da Dio e preparata per tutte le peripezie che l'aspettavano e che un giorno si sarebbe ricordata di queste parole.
Io non accettai quei soldi ed Ella ne fu molto meravigliata, diceva che la Casa Reale si attiene strettamente alla Chiesa Cattolica. Però era molto gentile e la conversazione fu molto amichevole. La ringraziai di avermi dato la possibilità di darle messaggio biblico. Mi augurò ogni bene e mi ringraziò del pensiero avuto per lei. Mi accompagnò fino al portone stringendomi la mano dicendo che apprezzava la mia convinzione fede, benché lei fosse molto cattolica”. (Bibl. Priv. E. Pace DS/Mem. Scritta (1), Protti Adele in Brun)
Ma la distribuzione della Stampa Watch Tower Soc. non era limitata al solo nord dell'Italia e solo ai semplici volantini. Essa fu inviata in varie zone della nazione, dove vi erano ricettori di tale pubblicazioni, non limitandosi ai soli “volantini”, qui abbondantemente stampati, ma la distribuzione comprendeva tutta quella stampa religiosa del W.T.S. disponibile in lingua italiana.
Una lunga lettera del Cuminetti, ben illustra i problemi che gli Studenti Biblici cominciarono ad avere a partire dagli inizi dell'anno 1925, essa pubblicata ne La Torre di Guardia del novembre 1925, a pagina 174,175, ci delineerà lo stato delle cose da essi vissuto:
“ Caro fratello Rutherford :
Che il dolce sorriso del nostro amoroso Padre, non si riparta mai da voi.
Come ben sapete, dell' “Ecclesiasticismo in istato d'accusa” ne vennero stampate 100.000 copie per l'Italia, ed ora siamo lieti di potervi dire che esse furono tutte distribuite coscienziosamente. Si sparsero un po'per tutta l'Italia dal Piemonte alla Sicilia ovunque ci furono dei fratelli e più specialmente a Torino, Milano, Genova, Alessandria e Pinerolo.
Il Cuminetti, qui, si sta riferendo alla distribuzione fatta del volantino “l' Ecclesiasticismo in Istato d'Accusa”, relativo all'anno 1924, gia detto nel precedente capitolo III del Compendio, quando in quell'anno furono stampate 20.000 copie a Pinerolo.
Possiamo dire che tutto andò bene in proporzione all'ambiente “nero” in cui viviamo; in due posti soltanto presso Roma ed in una città sulla costa dell'Adriatico, ( il Cuminetti qui farà menzione ai problemi avuti a Porto S.Elpidio, da dove a fine anno 1924, vi saranno le prime indagini delle Autorità su di lui e il Mazzoni Domenico appunto, nda) i nostri fratelli furono fermati e che i fogli che gli furono trovati, vennero sequestrati, perché la legge esige un permesso con pagamento per distribuire qualsiasi pubblicazione, mentre noi non abbiamo cercato nessun permesso sapendo di avere quello dell'Autorità Suprema. Produssero stupore, sorpresa, esclamazioni, e soprattutto irritazione tra il clero ed alleati, ma per quanto ci consta, nessuno si è osato di pubblicare una parola contro, e da qui possiamo maggiormente vedere che l'accusa è giusta.
Nessuna pubblicazione ebbe mai una più grande diffusione in Italia, tuttavia riconosciamo che essa è ancora insufficiente. A Roma sarebbe stato necessario riportarla in grande quantità per far conoscere in quest'anno santo (si riferisce al Giubileo della Chiesa nel 1925, nda) chi e il santo padre e il reverendissimo clero, ma per questo non fummo appoggiati dall'Ufficio Centrale Europeo al quale si era avanzata la proposizione fin da gennaio scorso. Forse non le è ancora il tempo del Signore.
Si notano ora, di nuovo i problemi che vi erano presso la Betel Svizzera, dove c'era il Binkele che stava da tempo gestendo autonomamente le varie sue attività, come già si è precedentemente affermato. Pare ciò essere per il Cuminetti un problema dolente e sentito, infatti tornerà sovente, nei suoi scritti, a rilevare l'inadempienza di particolari richieste oggettive fatte.
Ora se voi credeste che questo lavoro debba essere fatto, i vostri collaboratori italiani, sarebbero ben disposti, non avete che da ordinare una seconda edizione, poi, per fare le cose seriamente, si tenterebbe di ottenere il permesso dell'autorità di Pubblica Sicurezza, senza la quale saremmo sicuri di essere fermati, in una città come Roma, e di farsi sequestrare tutte le copie. 40.000 crediamo che sarebbero sufficienti intorno alle mura del Vaticano; dentro crediamo che sia già penetrata.
Un signore della capitale, molto interessato alla verità ha mandato l' “ Atto d'Accusa” al Papa, a molti cardinali e vescovi, nonché a Mussolini, a Vittorio Emanuele, il Re, che ad altri onorevoli.
Noi comprendiamo sempre più come la testimonianza del Re e del suo Regno, dev'essere data in tutte le nazioni ; e perchè questa si possa compiere anche in Italia, il Signore ci permette di godere una certa libertà che noi cercheremo sempre di sfruttare il più che sia possibile sapendo che avremo più poco tempo.
Il colpoltori italiani che lavorano attivamente ed assiduamente, sono 4 e due altri tedeschi che colportano nella loro lingua, nel Tirolo (qui il Cuminetti fa riferimento a due colpolturi di origine tedesca, i quali operavano in Alto Adige già nel 1925 nel campo italiano di lingua tedesca, ed erano Oskar Bottcher e Kurt Neidhart, nda). I libri che si vendono dai quattro colpoltori italiani superano quasi sempre il migliaio ogni mese. L'opuscolo che viene maggiormente diffusa che il "Governo Desiderabile".Un provvedimento che si renda sempre più necessario che la nomina di un fratello pellegrino per lavorare principalmente nell'Italia centrale dove c'era un grande campo pronto che speriamo per Signore ci vorrà dare anche questo.
Si ripropone qui l'aiuto da dare nell'Italia centrale, soprattutto in Abruzzo, e in particolar modo al paese di Ofena (AQ), nonché Pratola Peligna, Rosburgo (Roseto degli Abruzzi) e zone limitrofe, poi anche Porto S. Elpidio. L'aiuto pastorale, dovuto ad un “pellegrino”, per queste zone, per vari motivi, non si avranno mai, se non da parte e a cura dei singoli residenti già Studenti Biblici, che vi opereranno.
Vista le libertà che ancora godiamo in Italia, e vista la grande necessità di estendere rapidamente il messaggio, tutti i fedeli italiani domandano se non sarebbe proprio possibile di rappresentare il Fotodramma dal quale ne spererebbero un gran numero.
Augurandovi come sempre il maggior bene vi presento i più cordiali saluti da parte di tutta l'italiana fratellanza. Con santo affetto vi saluta vostro umilissimo.
Remigio Cuminetti, Italia".
Interessante a questo punto è anche la lettera della colpoltrice Protti Adele in Brun,pubblicata sulla Torre di Guardia 1.3.1926, ed. italiana, a pag. 48, la quale così narrerà l'opera svolta nell'anno 1925, e le difficoltà che avrà da parte del clero in particolare, nel suo territorio, nel nord dell'Italia, assegnatogli, ella dirà :
“Caro Fratello
In quanto al nostro lavoro prosegue sempre con molte benedizioni e sempre più si vede che Satana sta per essere legato. Giorni fa, fui in un paese, dove il parroco venne a perseguitarmi da casa in casa, urlando come un pazzo (I Pietro 5: 8; Geremia 25: 34-38), e sempre continuava dire che si passi fuori (andare via dal) paese, se no mi faceva passare fuori per forza. Con la forza del Signore gli risposi : Io temo il Signore e non l'uomo, che Iddio guida la sua opera è che nessuno potrà impedirla d' andare avanti. Il prete rispose : “Cosa, Dio, Dio voi non conoscete nemmeno Dio, vada via con i suoi libri pieni di veleno, con le sue belle… storie…. voi siete bugiardi !...! Intanto si erano accumulate tanta gente. La curiosità spinse questa gente di comprarsi i libri, fra i quali un giovane ventenne comprò la Bibbia, sebbene aveva osservato la scena di questo prete accanito, che mi voleva prendere per un braccio, è s'eravamo ancora ai tempi del medioevo, andava fuori come quei fratelli martiri per la loro fede, ma io non ne sono degna. Ho poi terminato il paese tranquillamente senza più nessun disturbo. Povero Satana, che si morde lo stesso nelle sue proprie dita. Sorella A. P. – Italia”.
La distribuzione della relativa stampa, e la pubblicazione d'essa in Italia, scaturirà proprio nel 1925, l'inizio vero delle ostilità del regime e del clero cattolico, che sosterrà in questo la politica fascista, verso e contro gli Studenti Biblici nella nazione.
1925 - INIZIO ATTACCHI REPRESSIVI DEL REGIME FASCISTA AGLI STUDENTI BIBLICI
Dal gennaio 1925, il potere di Mussolini era ormai ben saldo e il processo di fascistizzazione delle istituzioni e della società in quest'anno, si delineava in maniera netta, più che prima. Una delle prime preoccupazioni del Duce, fu quello del riassetto delle forze di polizia e più in generale dei corpi armati.
Nel campo delle forze di Polizia (qui quello che ora più ci interessa) si avvertì l'esigenza di creare uno strumento proprio che fosse fedele allo Stato fascista piuttosto che allo Stato di diritto e che si caratterizzasse come un corpo esclusivamente poliziesco repressivo. L'arma dei carabinieri aveva ben svolto un ruolo repressivo durante tre anni di transizione, ma dalla polizia il fascismo voleva molto di più: una presenza effettiva capillare nella società, il controllo totale della vita pubblica e privata di tutti i cittadini. Non solo repressione, quindi, ma anche vigilanza di prevenzione. Per raggiungere quest'obiettivo era necessario un corpo alle dirette dipendenze del Ministro dell' Interno, (di Mussolini, quindi, che ricoprì ad Interim la carica una prima volta dal 31.12.1922 al 17.6.1924 [dal 17.6.1924 al 6.11.1926 il dicastero venne retto da Luigi Federzoni] e una seconda la più lunga e la più importante dal 6.11.1926 al 25.7.1943 quando fu arrestato) che avesse notevole celerità e mobilità nell'intervento.
La concentrazione di potere nelle mani della polizia iniziò già nell'aprile del 1925 con l'estensione del nuovo corpo (decisione presa il 3 gennaio, su schema di decreto legge per la costituzione di un corpo di agenti di P. S., presentato da Luigi Federazioni alla Consiglio dei Ministri del 6 gennaio 1925; AA. VV., Uomini e volti del Fascismo, a cura di Cordova Fernando, Bolzoni, Roma 1980 pag. 284), una delega quasi ventennale che fu concessa alla P. S. per la gestione motuproprio della fetta più grande della repressione politica, cioè “ Assicurarsi il monopolio dell'azione repressiva nei confronti delle opposizioni e non lasciarsi prendere la mano al fascismo di provincia” (A. Aquarone, L'organizzazione dello Stato totalitario, Einaudi, Torino 1965, pagina 48), era questa la preoccupazione principale del governo di Mussolini in occasione dei momenti critici durante i quali maggior era la tensione del fascismo di farsi giustizia da sé.
Il 6 gennaio 1925, il Guardasigilli Alfredo Rocco portò in Consiglio dei Ministri la proposta di riforma del codice penale di procedura penale; senza nessun accordo preventivo con il Ministro dell'Interno Federazioni, propose, ciò fu la cosa più importante e notevole, che la legge di pubblica sicurezza subisse delle modifiche per coordinarsi al contenuto del nuove Codice, nacque così ciò che è conosciuto come: Testo Unico di Pubblica Sicurezza.
La commissione ministeriale, istituita all'occasione, impiegò meno di 10 mesi per elaborare il nuovo Testo Unico di P. S. che fu poi presentato al consiglio dei ministri 5 novembre 1926 e promulgato con Regio Decreto il 6 novembre 1926 n. 1848.
In questo senso nacque contemplato nel T.U. di P.S. il Confino Politico (vero e solo, atto Amministrativo di P.S.) regolato dagli articoli 184-193 del R.D. 6 novembre 1926, numero1848, che diverranno gli articoli 180-189 del T.U. di P.S. del 1931. L’istituto del Confino di Polizia, precedentemente chiamato “domicilio coatto”, non inizia nel 1926 con l’emanazione del nuovo codice di P.S..
Con esso nacque, a sole poche settimane di distanza, la Legge per "la difesa dello Stato" che porterà la data del 25 novembre 1926 n. 2008 (data rievocativa, ripetuta in tutte le sentenze del Tribunale Speciale). Con una simile Legge, che istituiva tra l'altro la pena di morte e il Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato Fascista, si inaugurerà l'era del terrore giudiziario, che mieterà tante vittime e farà versare nuove lacrime a tante famiglie.
Il Testo Unico di P. S. consentirà all'apparato repressivo fascista un controllo costante e pesante sulla società italiana grazie alla "mano libera" che la polizia ottenne e che svincolava in linea di massima i suoi interventi e poteri da qualsiasi controllo giudiziario. In base al nuovo Testo Unico di P. S. la polizia acquisì il diritto di intromettersi, quando e come voleva, in qualsiasi attività privata o pubblica delle persone o delle associazioni consentite; controllava, tramite l'estensione del sistema delle licenze, autorizzazioni registrazioni, quasi tutte le imprese commerciali o circoli ed associazioni culturali e ricreativi, sottoponendole al ricatto continuo dei rinnovi discrezionali delle licenze stesse, penetrava fin nelle pieghe della vita quotidiana attraverso l'operato dei portieri degli stabili, i quali dovevano essere politicamente irreprensibili ed erano tenuti a svolgere attività di controllo e le segnalazione di qualsiasi atto sospetto; poteva agire, sempre discrezionalmente, qualora, a suo insindacabile giudizio un intervento repressivo (fermo di persone, chiusura del locale, ecc.) fosse giustificato da “ esigenza di pubblico interesse”.
L'elenco sarebbe ancora lungo ma pur brevemente, bisogna accennare alla censura teatrale e cinematografica, ciò riguarderà in modo specifico una richiesta fatta alle Autorità Fasciste dal Cuminetti circa la proiezione in Italia, per la prima volta, del Fotodramma della Creazione voluto è edito da C.T. Russell già nel 1914, è largamente proiettato negli Usa e nell'Europa.
Inoltre cosa più importante da rilevare, fu, che la “mano libera”della polizia politica, operò direttamente e costantemente al controllo delle tipografie, soprattutto per ciò che si stampava, forte divenne la repressione sugli organi di stampa sempre sotto stretta sorveglianza.
Si controllò la disoccupazione, il mercato del lavoro, gli alberghi, l' attività degli affittacamere, il tutto con fini di vigilanza delle persone sospette. Fu ampliata la disciplina del foglio di via e del rimpatrio obbligatorio, fu introdotta la carta d'identità.
La polizia quindi, doveva far proprio il criterio politico per giudicare “i suoi sottomessi” diventando così garante della sicurezza dello Stato che più di quella dei cittadini. Poco importa stabilire, infatti, se la polizia del ventennio fu più o meno fascista, dal momento che essa si identificò nello Stato fascista, lo servì e anzi fu una condizione essenziale della sua esistenza, andò oltre: fu garante di fedeltà assoluta ad un regime che aveva concesso loro un potere è un'autonomia repressiva vastissima.
Per tutto il 1925-1926 bersaglio principale dei telegrammi ai Prefetti fascisti italiani, fu l'ordine emanato di una maggiore possibile imparzialità nel colpire ogni tipo di dissenso.
22 settembre 1925 PRIMO ARRESTO DI DUE STUDENTI BIBLICI in ITALIA
Dietro le importanti Leggi e i Decreti, (dei quali si accennerà nel prossimo capitolo, nda), varati dal governo Mussolini, per integrare nel fascismo e per il fascismo l'intera società italiana, non trascurando così la fascistizzazione delle istituzioni, si arrivò, per forza di cose a reprimere tutto ciò che poteva essere “dissenso”, divergenza, disapprovazione o solo malumore dell' italiano NON fascistizzato, definito dall'autorità di P.S. poi, come Antifascista, Disfattista ecc.
Per capire la fascistizzazione della nazione e di come il fascismo politicizzato era arrivato al potere influendo in modo così generale sulla maggior parte delle genti italiane, c'è l'ilare aneddoto, che risulterà però, vero storicamente, descritto da Indro Montanelli nel suo libro “Qui non riposano” (ed. Marsilio 1982), quando egli accennerà ad alcuni giochi dei bambini, dicendo : “ Anche coloro che avevano dimostrato un evidente diffidenza per le camice nere, cominciarono a cantare Giovinezza e a arruolarsi nelle spedizioni punitive. I riflessi di tutto questo sulla coscienza di noi ragazzi sono dimostrate dal fatto che, quando giocavamo a “fascisti e comunisti” tutti volevano fare fascisti: come quando giocavamo a “banditi e carabinieri” tutti volevano fare banditi. Il che mi indusse a riflettere che frà banditi è fascisti ci dovevano essere oscure analogie”.
“ Analogie oscure ”, sia per il fascismo e in tono maggiore per il nazismo, la storia fatta dai posteri, ne troverà a iosa per attribuire e giustificare quel male operato e quelle atrocità compiute, dai due folli Regimi, dovuto senza dubbio ad uno “spirito demoniaco”, inusitato, insolito ma oltremodo potente, che unico e solo poteva gestire tutte quelle efferatezze e crudeltà che, la semplice mente umana, fosse anche malata, NON può, ne poteva allora partorire.
I Cristiani, sin dalla loro genesi, sanno e conoscono bene chi è l'artefice di tale “oscure analogie”, e del perché egli si accanisce contro semplici e umili sudditi del Regno di Dio, come bene attesterà nell'inizio della sua lettera, riproposta qui ora,il Cuminetti.
Ecco quindi cosa accadde a due umili Cristiani, il 22 settembre 1925, in un'Italia che si preparava e iniziava a vivere anni duri, anni dove la violenza gratuita del manganello, l' olio di ricino, la guerra voluta e quella indotta, le morti e lacrime … resterà l' eredità negativa lasciatoci dal Ventennio di un Regime totalitario.
Vero è, che, tra il 1922 e il 1930, era semplice diventare “onesti e bravi” fascisti, in questi anni particolari anni del “consenso” (?), difficile restava NON esserlo, lo si diveniva, anche senza avere una particolare convinzione e vocazione per la cultura politica del P.N.F.. Gli stessi squadristi, poi messi in qualche modo a tacere, molti elementi d'essi entreranno nella P.S. o nella Milizia Volontaria (?) dalla porta principale, erono autorizzati, con quella “liceità” giustificata persino dal Duce, nell'uso troppo spesso e sempre con estrema facilità del manganello. L'adesione a gruppi squadristi, per punire poi l'antifascista, era semplice, i vari Ras invitavano persone di ogni ceto, colore politico e reietti della società civile, a perpetuare facili vendette personali, e sommarie sentenze soggettive e individuali, che andranno a colpire, oltre gli antifascisti politici in Italia, anche gli Studenti Biblici, in varie zone della nazione. Sull'argomento, dell'adesione allo squadrismo, emblematico sarà ancora la descrizione ripropostaci dal Montanelli quando, nella sua vena ironica, vergherà : “ … assoldare nuove reclute era sommario, ma efficace : “C'è nessuno a Empoli che ti gradirebbe picchiare ?..., Lo zio della tu' moglie ? …Mettiti la camicia nera e vieni con noi : gli si va a dar la paga …. Cosa sei socialista ? …O che vuol dire, mettitela lo stesso !…” E partirono ribaldi e spensierati invocando nei loro inni l' Italia e l'Ideale, ma in realtà pensando ciascuno allo zio della propria moglie, o a un cugino o a un cognato, o agli empolesi in genere…” (Staglieno Marcello, Montanelli novanta'anni controcorrente, pag. 37, ed. Mondatori, Mi, 2001), troppo spesso, gli squadristi, penseranno anche e soprattutto, agli Studenti Biblici, noti poi come Testimoni di Geova.
Il Cuminetti, a differenza della riflessione storica del Montanelli, mediterà invece, scrivendo e annotando quella fascistizzazione religiosa-sociale sia di persone comune sia del clero cattolico in particolare, attestando che: “I preti stanno diventando fascisti e i fascisti diventano preti“ ma sarà gli eventi capitati in quest'anno al Pizzoferatto Vincenzo, da Pratola Peligna, che determinerà quella sinergia costante e positiva che ci sarà tra clero e fascismo quando farà sapere alla comunità mondiale degli Studenti Biblici che :
“Mentre stavo in paese, distribuendo i giornalini al popolo all'ingresso del Cimitero“Il Ritorno Dei Nostri Morti E' Vicino”, tutto andò bene per un poco di tempo, avevo già distribuito quasi 700 copie, quando ad un tratto venne un prete accompagnato da una decina di Fascisti, e con grande arroganza mi domandò se io avevo il permesso di fare ciò, e nello stesso tempo dimostrò la sua “tessera”, cioè un distintivo che sogliono portare coloro che appartengono al fascio. Dopo di ciò istigò tutti quei fascisti contro di me, e unitisi al prete mi condussero al paese. Durante la strada fui schiaffeggiato da quei fascisti, dietro l'accusa del prete che io ero uno dei tanti emissari, che tentano di distruggere la Chiesa “.
Chiesa e Fascismo erano in sinergia d'intenti : “ I preti stanno diventando fascisti e i fascisti diventano preti “
A raccontarci, quindi, il particolare evento, del primo arresto di due Studenti Biblici, colpoltori nel nord dell'Italia è sempre il responsabile del Ramo italiano, il Cuminetti Remigio, dove nella sua corrispondenza avuta con la Sede Centrale a Brooklyn, che verrà pubblicata ne La Torre di Guardia, edizione italiana, del marzo 1926 a pag. 47, ci informerà :
“ Cari fratelli
Benedetto sia il Signore, perciocché Egli ha renduta ammirabile, la Sua benignità verso di noi. Salmo 31 : 21.
Spero che avete ricevuto l'ultima mia nella quale vi annunziava la probabilità di introdurre il Foto- Dramma della Creazione, in Italia. Abbiamo già cominciato a fare le pratiche per ottenere il “nulla osta” dal Ministero, ma non potete credere quante storie si vogliono. Il Diavolo abbia saputo intrigare le cose perché la Verità non potesse correre tanto facilmente, ma presto la Verità sarà svelata davanti a tutti e lui (il Diavolo) sarà intigrato di un'intrigo tale che non se ne scioglierà più. Oltre a tante storie che ci vogliono, bisogna anche mandare il film al Ministero per una revisione, perché altrimenti non si potrebbe rappresentare senza andare a rischio di farsi sequestrare il tutto. Ad ogni modo, non ci stancheremo né ci scoraggeranno, sapendo che se è secondo la volontà del Signore Lui ci aiuterà e la cosa prosperirà. Sarà possibile che l'Italia possa avere questo beneficio di vedere il Foto-Dramma della Creazione ? vedremo !
La situazione politica s'intriga sempre più, in modo che non s'è ne capisce più niente, “ ma noi non temeremo quantunque a la terra si tramutasse di luogo e i monti fosser sospinti in mezzo del mare”.
I preti stanno diventando fascisti e i fascisti diventano pareti (oscure analogie, nda). In un paese vicino a Pinerolo domenica 8 novembre, i fascisti col manganello percorrevano le vie e le piazze, entravano nelle osterie per cacciare tutti quelli che trovavano, forzandoli di andare in chiesa per ascoltare la messa (la messa che il prete dice va in latino, che nessuno la poteva capire).
Le chiese sono oramai più dei fascisti che dei preti. Per ogni piccola manifestazione di trionfo fascista, questi salgono sui campanili, perfino di notte, per fare un gran rumore con le campane.
O Babilonia, babilonia, quand'è che udiremo il grido della tua caduta ? Davanti a Dio ed ai Suoi santi, sappiamo che essa già non esiste più e speriamo che presto non esisterà più nemmeno sulla faccia della terra.
Il 22 settembre u. s. i cari fratelli Marcello (Martinelil, nda) ed i Ignazio (Protti Hirj, nda), (i due colpoltori) furono arrestati e trattenuti in prigione quattro giorni, ed il 16 novembre il caro fratello Marcello dovrà presentarsi in pretura a Gallarate (Milano, nda) per rispondere di reato di contravvenzione per avere con impostura, abusato della credulità popolare in luogo pubblico. Immaginate quale grande misfatto egli ha commesso ! Aver osato di proclamare il Regno di Dio apertamente ! Il Diavolo non sente volentieri questo, per ciò fa considerare per impostori i fedeli messaggeri del Signore, come ha usato fare fin dal principio.
Ma il Signore presto svelerà quali sono i veri impostori che da varii secoli hanno abusato della credulità popolare, intanto i nostri cari messaggeri non sono scossi per questo, anzi con ogni franchezza annunziano il Regno di Dio anche che all'avversario o agli avversari non piace tanto. Con amor santo e saluti, Vostro in Cristo, R. Cuminetti – Italia “
Desiderosi erano gli Studenti Biblici italiani, di avere nella nazione la proiezione del Fotogramma della Creazione, qui il Cuminetti lo indicherà apertamente, e si fece tutto ciò era possibile, presso il Ministero competente, per ottenere la necessaria documentazione, ma non se ne ebbe niente. Il Fotogramma della creazione, proiettato in mezzo mondo, in Italia non lo si ebbe mai, grazie alle leggi varate in quest'anno.
Per tornare comunque, ai due colpoltori, arrestati il 22 settembre, il Martinelli e il Protti, abbiamo una documentazione, fornitaci da La Torre di Guardia, ed. Italiana di marzo 1926, di una lettera redatta dal Protti Ignazio H., al riguardo e su come essi passarono i loro 4 giorni da galeotti, nelle patrie prigioni italiane, essa ci informerà :
“Cari Fratelli :
Quante esperienze avrei da raccontarvi, che abbiamo avuto nella vigna del Signore, ve ne parlerò di una non poco interessante.
Al 22 settembre siamo stati arrestati, prima il caro Fratello Marcello e poi io, ci hanno messi in prigione dove il Signore è piaciuto di rendere testimonianza ha i prigionieri, proprio come sta scritto e Luca 21: 12, 13.
Ogni giorno tutti i prigionieri venivano mandati nel cortile del carcere, dalle ore 11 alle 15. Sul nostro viso si rifletteva la gioia che avevamo nel cuore, tutti meravigliati di vedere due faccie così felici ci domandavano il perché ci trovavamo in prigione. Figuratevi la bella occasione che il nostro buon Dio ci ha voluto concedere. Abbiamo parlato del meraviglioso Piano di Dio, e questi si rallegravano. Così chi faceva una domanda e chi ne faceva un'altra.
Al secondo giorno della nostra prigionia siamo stati chiamati in portineria dove è un avvocato ci attendeva, questi ci avrebbe voluto difendere, dandoli una buona mancia, ma noi abbiamo detto che il nostro difensore è Iddio per la cui causa siamo in prigione, meravigliatosi ci chiese il motivo del nostro arresto, anche qui il Signore è stato benigno dando la testimonianza a quell'uomo della legge. Disse che si dispiaceva tanto di averci messi in prigione, noi abbiamo risposto che siamo tranquilli perché nulla ci pesa sulla nostra coscienza, e poi cose' è il disprezzo senza il misfatto? Quest'uomo ascoltava volentieri quello che noi abbiamo parlato e intorno al Divino Piano.
Dopo 4 giorni ci hanno messo in libertà, però con l'ordine di presentarsi ognuno entro 3 giorni al suo Comune ( vennero rispediti nei rispettivi Comuni di Residenza con un Foglio di Via Obbligatorio, il Martinelli a Castione Andevenno e il Protti a Marradi, come recitava il nuovo T. U. delle Leggi di P.S., nda) e così fu, io mi recai al mio paese nativo (Marradi, FI, nda) dove mi presentai subito dal Sindaco, il quale fu curioso di sapere il motivo della mia presenza, io gli dissi il motivo per il quale mi trovavo lì in sua presenza; parlando del meraviglioso piano del nostro Dio, lui contento di sentire ciò e mi ringraziò perfino, e mi assicurò di farmi avere, al più presto possibile le carte che mi è erano state sequestrate all' atto dell'arresto a Gallarate (Milano), ed infatti dopo due giorni mi mandò a chiamare ed ecco mi consegno le mie carte e mi mandò dal Maresciallo dei carabinieri. Il Maresciallo fece lo spiritoso, ma si calmò quando gli parlai della Bibbia, poi egli mi disse : vadi pure, tutto è in regola, ma lo consiglio di non andare più a propagare la sua religione per non avere delle noie. Io gli dissi che non si incarichi, perché le noie le avrò io, e così me n'andai.
Vedete cari fratelli, come Satana cercava di impedirci nel nostro lavoro per il Signore, incitando i suoi rappresentanti di metterci in prigione, ma ciò ci è riuscito in testimonianza, come disse Gesù in una Luca 21: 12, 13.
All' entrare della prigione, ci hanno tolto tutto, ma la gioia che abbiamo nel Signore non c'è l'hanno potuta togliere. Ci hanno messo in libertà. Ora ne studierà un'altra, ma noi Satana, visto che questo colpo è andato male, allora si è sempre fiduciosi nel Signore, andiamo avanti, in Lui è la nostra forza. Cosa farà dunque Satana quando verrà arrestato lui stesso ? E dopo la sua prigione di 1000 anni lo manderanno anche a lui al suo Comune per presentarsi al Sindaco ? Lo manderanno piuttosto alla sedia elettrica, perché non seduca più la gente.
Egli ci mostra i denti, egli è grandemente adirato contro di noi perché facciamo le mine sotto al suo impero, e ben presto si sentirà l'effetto dell'esplosione, da un'estremità della terra fino all'altra.
Non facciamoci adunque meraviglia se egli è così feroce contro di noi. Ma dobbiamo stare bene all'erta perché egli ci gira attorno, cercando di colpirci, vorrebbe rapirci la gioia che abbiamo nel Signore, metterebbe in discordia la fratellanza, insomma, fa ogni sforzo e se fosse possibile sedurrebbe anche gli eletti. Vegliamo adunque e siamo sobri.
Il caro Fratello Marcello, si trova attualmente a casa per assistere un po' ai lavori di campagna, ma spera di rientrare presto nel lavoro di Colpoltore, intanto sono solo, ma non così in spirito e questo pensiero mi consola tanto, sapendo che oltre i fratelli da questa parte del velo, vi sono ancora quelli al di là del velo che mi assistono, e poi il Signore per certo non mancherà di farmi sentire la Sua assistenza con la Sua benedizione che ogni giorno né gusto.
Vi auguro le più elette e ricche benedizioni, a voi ed a tutti i cari della Famiglia della Bethel, come a tutti i fedeli i quali ricordo ogni giorno nelle mie umili preghiere, e così fate ancora voi per i piccoli che sono in Italia. Vostro nel Signore, Fratello I. P. – Italia “.
L' evidente attacco persecutorio del Regime, nel 1925, ad alcuni membri del gruppo religioso, non riguardò solo il Martinelli e il Protti, nel nord dell'Italia, ma anche altri Studenti Biblici che operavano in altre zone della nazione.
Qui ora si accennerà ad un documento importante, per il periodo, dove oggetto di palese persecuzione sarà lo Studente Biblico Pizzoferrato Vincenzo, residente in Pratola Peligana dove operava già dal 1919 data del suo rientro dagli Usa, come è stato già osservato.
La Torre di Guardia, ed. italiana, dell'aprile 1926, a pagina 64, riporterà una lunga lettera scritta e inviata appunto dal Pizzoferrato Vincenzo, circa i problemi avuti, nella sua zona ad opera del clero cattolico aiutato in ciò da elementi del fascismo locale, i quali protetti delle Autorità che oramai applicavano alla lettera tutte quelle nuove norme date al Regno d' Italia.
Così il Pizzoferrato ci darà notizia di quell'anno e degli eventi accadutogli, nel paesetto di Popoli in provincia di Pescara:
“Cari Fratelli:
Il Signore che tanto ci ama, voglia continuare ad essere sempre il nostro maestro nel darci ad intendere la sua parola di Verità, e voglia la sua grazia essere su di noi insino alla fine.
Con la presente vi fo' sapere di avere ricevuto la vostra lettera, come anche i dodici libri, ve ne ringrazio.
Ora voglio raccontarvi ciò che Satana ha operato nel giorno della commemorazione morti (il 1° di novembre, nda). Mentre stavo in paese, distribuendo i giornalini al popolo all'ingresso del Cimitero “Il Ritorno Dei Nostri Morti E' Vicino”, tutto andò bene per un poco di tempo, avevo già distribuito quasi 700 copie, quando ad un tratto venne un prete accompagnato da una decina di Fascisti, e con grande arroganza mi domandò se io avevo il permesso di fare ciò, e nello stesso tempo dimostrò la sua “tessera”, cioè un distintivo che sogliono portare coloro che appartengono al fascio.
Dopo di ciò istigò tutti quei fascisti contro di me, e unitisi al prete mi condussero al paese. Durante la strada fui schiaffeggiato da quei fascisti, dietro l'accusa del prete che io ero uno dei tanti emissari, che tentano di distruggere la Chiesa.
Arrivati al paese, fui portato in caserma, e messo in consegna dei carabinieri. Però il prete si era già eclissato (si nascose il furbacchione). Quindi il Maresciallo mi rimproverò aspramente, dicendomi, che se voi avete la Bibbia bisogna che la studiate nelle case vostre, e lasciate in pace quelli che non vogliono sentire la Bibbia. Io risposi : Che la Santa parola di Dio, la parola di verità, avendola ricevuta nei nostri cuori, è impossibile di tenerla celata; ed è tanto la nostra gioia nel Signore, che noi risentiamo il desiderio di raccontarla a tutti gli altri e così anche loro vengono alla stessa gioia nel Signore.
Allora egli ordinò di condurmi in casa di sicurezza, e nel frattempo i fascisti se ne andarono via, dieci minuti dopo, mi messe in libertà, ma prima di mandarmi via, si fecero intorno a me il Maresciallo e una decina di carabinieri, per sapere la mia missione.
A questo io risposi : che Iddio è verità e che ora siamo arrivati al tempo quando Iddio deve stabilire il Suo regno di giustizia, e che i preti sono gli strumenti di Satana, i quali non vogliono che sulla terra sia stabilito il regno di giustizia e che non sia conosciuta la Verità, concernente il detto regno. Gli feci comprendere tante cose riguardo al piano di Dio che sono in contrasto alle grandi menzogne di Satana.
Ebbi una mezz'ora di tempo a parlare col Maresciallo ed i Carabinieri, tutti mi ascoltarono e rimasero meravigliati.
Il maresciallo per precauzione, cioè perché temeva che i fascisti mi avrebbero fatto del male, mi fece accompagnare da due carabinieri fino alla stazione e fermandosi sino l'orario del treno.
Fui molto contento di aver testimoniato della parola di Dio e del nostro Signore Gesù Cristo, anche all'autorità.
Io, mia moglie, e il fratello Silvestri Lauro e tutti i simpatizzanti vi salutiamo caramente.
Vostro Fratello nel Signore, Vincenzo Pizzoferrato – Italy. “
Mentre l'anno 1925, volgeva al termine, si cominciava a delineare, ciò che il futuro riservava ai pochi Studenti Biblici nella nazione. E il futuro NON sarebbe stato roseo per loro.
PRIMO RAPPORTO DI SERVIZIO degli Studenti Biblici italiani SVOLTO NEL L'ANNO 1925
L'anno si chiuderà con un rapporto eccellente di servizio compiuto, mai prima d'esso avuto, così intenso e ricco nella nazione e NON si ripeterà, nel senso positivo degli aventi accaduti, se non dopo la fine della seconda guerra mondiale, bisognerà attendere l'anno 1948.
Il rapporto di servizio, per l'Italia, venne pubblicato, per la prima volta, ne La Torre di Guardia, del febbraio 1926, ed. italiana alla pagina 28 dove sarà detto :
“E' difficile fare in Italia quando facciamo in alcuni altri paesi. Nondimeno l'opera è considerevolmente più grande che nell'anno passato. L'organizzazione e in miglior forma e condizione, ed i fratelli sono zelanti pel Signore e per la sua causa. Molte radunanze sono state tenute ed una convenzione generale cui assistè il Fratello Macmillan durante la sua visita al vicino Oriente. I nostri fratelli italiani hanno distribuito 100.000 copie dell' “Atto di Accusa”; ed essi hanno particolarmente curato che il Papa e gli altri grandi ufficiali del Vaticano ne ricevessero ognuno una copia. L'amministratore locale dice : “ Credevamo che l' “Atto di Accusa” cagionasse persecuzione; ma il clero ha inghiottito la pillola senza fiatare”.
Qui sotto pubblichiamo il rapporto mandatoci dal nostro rappresentante locale, del lavoro fatto in Italia durante l'anno 1925.Carissimo Fratello Rutherford :
Per la prima volta ho il privilegio d'indirizzarvi il rapporto annuale dei nostri modestissimi sforzi nell' opera del Signore. Il risultato di essi potrebbe essere più grande, ma anche voi comprenderete che in quasi tutti i principii, ci sono più difficoltà sormontare.
Noi tutti siamo tanto riconoscente al Signore per averci concessa questa opportunità di poter lavorare nel Suo campo, in armonia e cooperazione con la Sua organizzazione, ed abbiamo in mente di accrescere i nostri sforzi onde che, soprattutto davanti a Signore, il nostro rapporto possa essere per innanzi sempre più soddisfacente.
Quest'anno ha procurato a questa parte, al popolo del Signore, delle gioia e delle opportunità mai godute nel passato, come per esempio :
Quasi tutti i fratelli sono in Italia, sono stati per la prima volta visitati dal fratelli (due Pellegrini) allo scopo di conoscersi e per incoraggiarsi a vicenda nel fedele compimento della nostra missione, quali ambasciatori di Cristo.
In quest'anno, cioè, il 1925, ebbe luogo la prima convenzione italiana degli Studenti Biblici, la quale riuscì di grande benedizione ed incoraggiamento a tutti i convenuti. Altri fratelli che dimoravano più lontano, parteciparono ad essa solo in ispirito, ma siamo sicuri che il Signore avrà serbato anche per essi, grosse briciole della Sua benedizione.
L'atto d'accusa contro il clero, è stato distribuito in numero di 100.000 copie. Tutti i fratelli di ogni dove parteciparono alla distribuzione, e nessuna pubblicazione ebbe per l' innanzi una diffusione così larga come questa. Sul principio si pensava che essa ci avrebbe causate persecuzioni dalla parte offesa - il clero, ma invece con nostra meraviglia constatammo che il clero si ingoiò quella pillola, quasi senza fiatare. Aspettiamo che essa produca il suo affetto.Il Signore ci provvede anche alcuni fedeli operai (colpoltori) i quali compiono giornalmente la loro missione con uno zelo ed una attività veramente ammirevole e “la gioia del Signore è la loro forza”.
Il campo però è molto grande, preghiamo adunque il Signore della raccolta che ci provveda ancora altri operai.Un sommario dell'opera in Italia è quanto segue :
Governo Desiderabile 9.259
Il Mondo in Distretta 685
Arpa di Dio 614
Scenario del Foto-Dramma 263
Bibbie 195
Possono i viventi ecc. 125
Il Divino Piano delle Età 124
Manna Celeste 15Totale 11.280
Letteratura distribuita gratis :
Atto di Accusa contro il clero 100.000
Il ritorno dei morti è vicino 40.000Totale 140.000
Testimonianze pubbliche 4
Colpoltori in servizio attivo 5
Lettere ricevute 610
Lettere spedite 740Invocando sempre più copiose benedizioni su di Voi e sull'opera che Voi fate, mi dico Vostro umilissimo Fratello. Remigio Cuminetti.
1925 – RIENTRI
DE TOMA FILIPPO (1888-1948), emigrò negli Stati Uniti, per motivi di lavoro, nell'anno 1907, stabilendosi a Chicago, Ill., ed ivi, aderì alla fede degli Studenti Biblici l'anno successivo il 1908 (il “gruppo” di lingua italiana a Chicago era esiguo. Probabile è, che elementi di lingua italiana nel 1908, iniziarono aggregandosi alla componente autoctona di lingua inglese, che ne curava dirigendo la dottrina. Solo a partire dal 1925 si avranno documenti probanti della classe italiana in Chicago).
Del De Toma Filippo, così scriveranno le autorità dell' Ispettorato OVRA III, di Bari, a firma del Dott. G. Console : “… partecipò colà a varie adunanze religiose ed anche al congresso della setta, tenuto dal 20 al 27 luglio 1924 a Columbus (Ohio)…” (ACS G 1 b. 313), infatti il 4 dicembre 1939, dopo un'accurata perquisizione di agenti di polizia politica, presso la dimora del De Toma, operato sia da agenti dell' OVRA III che dai RR. CC., fu rinvenuta e sequestrata, insieme a diversa stampa della Watch Tower Soc., “…una fotografia in gruppo di appartenenti alla setta “Testimoni di Geova” o “Studenti Biblici Internazionali” (ACS G 1 b. 313) i quali parteciparono al congresso tenuto dal 20 al 27 luglio 1924”, dove era presente e sicuramente fotografato anche il De Toma ( la foto è inserita nel Cap. III del presente Compendio ).
In Italia , Filippo, rientrò nel 1925, stabilendosi nel suo paese natio, in provincia di Bari, dove si limitò a mantenere solo rapporti epistolari con alcuni suoi compagni di fede, sia degli USA, che in Italia e in un suo interrogatorio affermò di non aver svolto proselitismo per la sua fede, tant'è che disse : “ Come già in Chicago, mi sono astenuto sempre, anche in Valenzano dal fare opera di propaganda a prò del culto che professo, limitandomi a soddisfare il mio sentimento religioso con la lettura di libri evangelici portati dall'America o ora sequestrati dalla Signoria Vostra”(ACS G 1 b. 313, rapporto OVRA III a firma del Commissario di P.S. Polimene M.).
Ciò che il De Toma dichiarò poteva corrispondere anche a verità circa la predicazione locale della sua fede, infatti non si sono trovati nei documenti, altri nominativi di possibili “interessati” a Valenzano, alla pari del Filippo; ma è altrettanto vero però della lettura della stampa ad uso personale, stampa che egli leggeva e che possedeva in gran quantità per il periodo. Di seguito ecco le pubblicazioni sequestratogli “ il 4 dicembre 1939 alle ore 18.00 in Valenzano” :
1 un esemplare del volume con titolo : Berean-bible teacher-Manual;
2 un esemplare dell' opuscolo “Milioni ora viventi non morranno mai”;
3 un esemplare dell'opuscolo “Inferno che cos'è?”;
4 un esemplare dell'opuscolo “Possono i viventi parlare con i morti”;
5 un esemplare del libro “Manna Celeste Giornaliera”;
6 un esemplare del libro “Studi sulle Scritture – il Piano delle età”;
7 un esemplare del libro “La Sacra Bibbia – edita dalla Soc. Biblica Americana, N.Y.”;
8 un esemplare del libro “The finished Mystery”;
9 un esemplare del libro “Il nuovo testamento – edito a Firenze”;
10 un esemplare del libro “Chiave Biblica”;
11 un esemplare del libro “ V. D. M. (Verbi Dei Minister, nda) domande e risposte”;
12 due volumi di raccolta del periodico dell'Associazione “Studenti Biblici Internazionali” con il titolo “La Torre di Vedetta”;
13 un esemplare del Dizionario Biblico edito a Firenze;
14 una fotografia in gruppo di appartenenti alla setta “testimoni di Geova” o “studenti biblici internazionali”, i quali parteciparono al congresso tenutosi dal 20 al 27 luglio 1924 a Columbus-Ohio S.U.A.; (ACS G 1 b. 313).
Il De Toma era in contatto con l'ufficio italiano della W.T.S. a Pinerolo, infatti per tale motivo egli tra pochi anni, nel 1928, fu oggetto di indagine, come per diversi altri, poiché risulterà abbonato alla rivista “La Torre di Guardia” dove compariva al n. 55esimo dell'elenco (ACS G 1 b. 5).
Come gia sopra accennato a Valenzano non vi erano “altri affiliati all'associazione dei Testimoni di Geova” come dichiarerà il De Toma nel suo interrogatorio, anche se nei paesi limitrofi e nella stessa Valenzano vi erano diversi componenti del culto pentecostale dal quale egli sempre si distinse.
Nella grande retata ai Testimoni di Geova, operata dal Regime Fascista nel 1939, il De Toma venne per la seconda volta (dopo quella del 1929) fatto oggetto di indagini, perquisito ed inquisito, fu interrogato ed arrestato. Così scriverà L'Ispettore Generale dell' OVRA III, il dott. G. Console : “ … in considerazione delle condizioni di salute del De Toma, il quale è paralitico…, a seguito di paralisi…, non si è creduto di disporre il suo fermo…” (ACS G 1 b. 313, vedi interrogatorio del De Toma, in ibidem.)
Nel dopoguerra, nei pochi anni di vita che rimarranno al De Toma (morirà nel 1948), poco e niente si saprà circa le sue vicissitudini e circa la propria fede. Di lui, dopo il 1939, grazie ai documenti rintracciati, non si seppe più nulla.
Salle Puntillo Leone |
SALLEO PUNTILLO LEONE (1887- 1967), aderì agli Studenti Biblici nel 1923 (ACS G 1, b. 313 in rapporto OVRA V, del 30.11.1939, pagg. 6-10) epoca in cui risiedeva negli Usa, nella città di Chicago, Ill. (Notizia di uno sparuto gruppo di lingua italiana che studenti biblici in Chicago, lo si ha già dal 1908. Mentre notizie di un certo interesse storico lo si ha a partire solo dal 1922, quando il gruppo-classe non raggiunge i 15 componenti. Si ha notizie certe documentate delle classi a partire dal 1924 quando si conosce l'esistenza di quattro classi di studenti biblici in Chicago, fatto curioso la maggiore numericamente è quella di lingua polacca, rispetto alla locale classe di lingua inglese. Vi era poi una classe di lingua lituana e una di componenti di “colore”. Solo a partire dal 1925, si avranno documenti sulla classe di lingua italiana nella città di Chicago, e infatti sarà pubblicata sulla Torre di Guardia, edizione italiana, del 1° agosto 1925, pagina 128, il rapporto della commemorazione di quell' anno dove ci furono 20 presenti). |
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Si sa dalla sua convinta adesione, che il Salleo Puntillo Leone fu oltremodo persuaso, dalla dottrina abbracciata, alla quale “credette ciecamente ai principi volgarizzati da tale associazione, dei quali, sia pure con modesta capacità culturale, essendo autodidatta, che non ha nemmeno frequentato le scuole elementari, ha solo fatto studi lunghi pazienti e tenaci sulla Bibbia”, osservava senza punto contraddirsi l'ispettore generale della quinta zona OVRA, il dottor Mormino (ACS G 1 b. 313, pag. 7).
Infatti il Salleo, personaggio a dir poco “originale”(mi sarà confermato la "singolarità del personaggio" anni dopo e personalmente da un carissimo fratello, sorvegliante di circoscrizione per oltre 50 anni, che ebbe modo di conoscerlo e stare con lui più volte a Sinagra nei primissimi anni cinquanta), tornato dagli Usa nel suo paesello di Sinagra (ME), si mise subito in evidenza tra i compaesani ai quali portò a illustrò la sua nuova fede circa “l'esistenza di Geova e di Cristo Gesù re dei re, a cui credeva fermamente, negando qualsiasi altra autorità alla Chiesa Cattolica Romana e al suo Capo, nonché ai governi totalitari, perché da esso ritenuto emanazione di Satana (ACS G 1, b. 313, pag. 8), predicava ai concittadini che la Bibbia e “Gesù dicono di non uccidere,affermava che i testimoni di Geova sono per principio contrari ad impugnare le armi…, e nel caso vi fosse richiamato NON impugnerebbe le armi di sua volontà da usarle contro i fratelli”, e che il Salleo è “ … i imbevuto di tali dottrine e principi religiosi dalle quali non intende allontanarsi, perché a suo dire, in essi ha trovato la felicità e la serietà del suo spirito…”, affermazioni semplici da lasciare disarmato l'edotto ispettore generale, il quale per incriminarlo maggiormente accertò la natura antifascista del Salleo, che è rientrato in Italia nel 1925, subito si iscrisse al P.N.F.(Partito Nazionale Fascista), di Sinagra, rimanendomi iscritto solo per alcuni anni, quando “… avendo approfondito i suoi studi biblici, credette opportuno di allontanarsi dal P. N. F., essendogli sorta la convinzione che i principi religiosi del da lui professati rendevano incompatibile la sua iscrizione al Partito”(ACS G 1 b. 313, pag. 8).
A partire dal 1925, il primo contatto italiano del Salleo fu Remigio Cuminetti, responsabile del Ramo italiano. Il rapporto OVRA V, già citato, così lo sintetizzava : “… dai documenti rinvenuti nella sua abitazione dalle indagini esperite è risultato, che egli, rimpatriato dall'America nel 1925 è domiciliatosi a Sinagra, entrò in rapporto epistolare con tale Remigio Cuminetti, dirigente della 37essima filiale della Associazione Studenti Biblici, residente in un primo tempo a Pinerolo, via Silvio Pellico 11 e successivamente a Torino, prima in via Baveno 25, poi in via Borgone 18. Il Cuminetti …, gli fece pervenire per molti anni numeroso materiale di propaganda, tra cui il periodico La torre di Guardia al quale egli era regolarmente abbonato, egli forniva spesso consigli, spiegazioni, nonché le direttive sulle attività da svolgere (ACS G 1 b. 313, pag. 8)
E che il Salleo operava diligentemente a Sinagra per mezzo dei consigli e direttiva del Cuminetti lo si accertò anche dalla notevole quantità di stampa Watch Tower Soc. in suo possesso. Di tale stampa il Salleo ne fece un buon uso tant'è che ammise nell'interrogatorio nel novembre 1939 : “ … di aver passato in lettura tali stampe, in epoca imprecisata, ha i suoi convinti fratelli di fede, Ratto Carmelo e Fasolo Basilio…, che ne approvavano il contenuto, nonché a diverse altre persone di Sinagra, dove egli aveva sempre svolto una discreta propaganda dei suoi principi religiosi, sia mediante la diffusione delle stampe sia verbalmente : alla spicciola e in occasione di riunioni che in seguito credette opportuno sospendere, per non avere molestie delle autorità, in quanto nel 1932 venne denunziato dell'arma dei CC. RR. di Sinagra, alla Pretura di S. Angelo di Brolo (ME), che lo condannò a tre mesi di reclusione; Lire 200 di ammenda; e Lire 100 di pena pecuniaria -sospesa per anni 5 - per vilipendio della religione che per contravvenzione all'art. 113 del Testo Unico, della Legge di P.S., ed alla Legge sulle concessioni governative. La propaganda religiosa, del Salleo Puntiùllo a Sinagra, ha avuto scarsi risultati, in quanto la massima parte degli elementi che egli ha tentato di catechizzare hai suoi principi non vi hanno aderito, mentre altri, che in un primo tempo vi avevano aderito, poi se ne sono definitivamente allontanati. Quelli invece, che si sono definitivamente convertiti alla sua fede, pur non essendo iscritti all' Associazione Studenti Biblici Internazionali sono : a) certa Pullegra Rosaria…, b) Ratto Carmelo …, c) Fasolo Basilio…”. (ACS G 1, b. 313; in rapporto dell' OVRA V, a firma dell' Ispettore Generale, dottor E. Mormino, datato 30.11.1939, pagg. 6-10, inviato per competenza all' OVRA IV di Avezzano, AQ ).
Salleo Puntillo Leone, sarà arrestato nel novembre del 1939 e “ condannato, con atto amministrativo di P.S. ”, al Confino di Polizia per la durata di 5 anni, venne inviato nell'isola di Ventotene e poi a Pisticci, sarà liberato condizionalmente, solo nel novembre del 1942.
A Sinagra (ME), comunque, dall'anno 1925, e fin quanto questo fu possibile farlo, risuonò nelle sue vie e nel suo contado, per merito e grazie ad un gruppetto composto prevalentemente da semplici e umili genti, la fede degli Studenti Biblici e il nome del loro Dio : GEOVA !.
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