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27
Gennaio |
Chi entrò nei lager nazisti per liberarne i prigionieri forse lo aveva previsto ma la sua immaginazione non si era spinta al punto di toccare la realtà dei fatti. Quando i liberatori videro e toccarono la misura di quel male, la ferocia dell’universo concentrazionario, capirono che esso era talmente orribile e inaccettabile da rendere arduo anche solo il compito di raccontarlo, e di credervi. Soprattutto, sarebbe stato difficile farlo capire alle generazioni successive, quando i protagonisti e i testimoni oculari, progressivamente, sarebbero scomparsi.
Mano a mano che questa triste previsione è andata, purtroppo, adempiendosi, sempre più persone e istituzioni hanno cercato di reagire e, non senza coraggio, hanno organizzato azioni rivolte a sollecitare la sensibilità storica dei più giovani e la memoria nei più anziani. L’obiettivo comune è quello di non dimenticare quanto accaduto verso la metà del XX° secolo in un continente, l’Europa, che si voleva civile e un paese, la Germania, che si definiva moderno.
Il Giorno della Memoria è una di queste nobili iniziative istituita, con dignità di legge, dallo Stato italiano. Il nostro sito, da sempre attivo sui temi della memoria pubblica del passato e sulla storia della contemporaneità, si è affiancato da qualche anno a questa e ad altre iniziative che provengono da più parti della società civile. La meta obbligata che ci prefiggiamo in questo percorso è quella di informare la coscienza dei singoli e, con essa, dell’intera comunità, in modo da indurla a guardare, senza falsi pudori, ciò che è stato e a riflettere sulle ragioni che hanno portato una collettività a credere in una follia, senza accorgersi del condizionamento di cui era soggetta. Un pericolo che può essere sempre presente, anche nell’attuale società. Nel sollevare il coperchio della memoria, spesso omessa, sui Bibelforscher, infatti, ci troviamo spesso a dover contrastare le affermazioni interessate di chi, invece di riconoscere la nobiltà dei sentimenti che li animavano, cerca di dipingerli come colpevoli del loro stesso martirio.
Gli
odierni Bibelforscher (testimoni di Geova), così come gli ebrei e le
minoranze in genere, continuano ad essere cittadini “a rischio”.
Sperimentano ancor oggi vecchie e nuove forme d’intolleranza e
disinformazione, come le assurde tesi - “revisioniste” o negazioniste che
siano - le quali tentano di omettere le responsabilità, capovolgendo le parti e
mistificando i fatti. La
consapevolezza di dover far fronte a questa triste realtà ci induce sempre più
a continuare nella nostra opera di informazione storica e, con essa, ad onorare
i suoi protagonisti migliori. Poiché è dalla cognizione del passato e dalla
partecipazione nel presente che si alimentano la libertà di spirito, la forza
dell’intelligenza e l’indipendenza individuale, elementi imprescindibili
nell’impegno comune ad impedire la rinascita di moderni carnefici e la
ripetizione di antiche barbarie.
La
redazione di Triangolo Viola
Per
l'occasione della Giornata della Memoria abbiamo offerto ai nostri lettori un
interessante documento inedito in italiano contenente l'articolo pubblicato su
'L'Età
D'oro'
del 25 Aprile 1934 dal tema
"Persecuzione in Germania"
Pagina
in costruzione..
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'Giorno della Memoria'
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