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{Punti Controversi della} LETTERA D'ACCOMPAGNAMENTO 
ALLA  DICHIARAZIONE DI BERLINO DEL 
1933
DEI TESTIMONI DI GEOVA

 Questo documento provvede chiarimenti su punti controversi della lettera d'accompagnamento alla "Dichiarazione dei fatti" (tedesco: Erklärung) adottata al congresso dei testimoni di Geova a Berlino il 25 giugno 1933.

    Il 25 giugno 1933 i testimoni di Geova in Germania adottarono una petizione per fare chiarezza sulla loro posizione di cristiani e sulla loro veduta della Bibbia come suprema autorità e della salvezza (Heil) dovuta a Dio soltanto. Per ulteriori dettagli, leggi nella Svegliatevi! l'articolo "I testimoni di Geova coraggiosi di fronte al pericolo nazista" dell'8 luglio 1998, o la relativa ristampa. La "Dichiarazione dei fatti", insieme con circa 40 copie di una lettera d'accompagnamento firmata da Paul Balzereit, rappresentante della Filiale tedesca della Watch Tower Society, fu inviata al cancelliere Hitler e ai ministri del governo tedesco. Altre 15.000 copie della lettera d'accompagnamento furono stampate e inoltrate a molti altri alti ufficiali di tutta la Germania. Lo scopo della cortese lettera d'accompagnamento era, come vi si dice, quello di fornire una "relazione sul congresso", e di riassumere il contenuto della dichiarazione. Mentre questa fu scritta negli Stati Uniti d'America da J.F. Rutherford, presidente della Società, la lettera d'accompagnamento fu scritta da Paul Balzereit e dal reparto legale della filiale di Magdeburgo in Germania. Il testo della lettera fu tradotta dal tedesco in inglese e poi spedito, attraverso la filiale svizzera, all'ufficio del presidente della sede di Brooklyn a New York.

    Oggi, a distanza di oltre 60 anni, certuni hanno espresso l'opinione che alcuni passaggi della lettera concedano al crudele governo nazista indebito rispetto o addirittura complicità. Tuttavia, non è affatto così. L'evento del 25 giugno 1933 ebbe luogo nelle primissime fasi di consolidamento del governo di Hitler, com'è scritto nell'articolo della Svegliatevi! summenzionato, un mese prima del concordato col papa cattolico, e tre anni prima delle Olimpiadi di Berlino. Si deve prendere anche in considerazione che quella lettera d'istanza era indirizzata al Reichsregierung o Governo del Reich, talvolta tradotto come "ministero del Reich" o "governo nazionale" (William L. Shirer). Il Reichsregierung fu fra i gruppi o le organizzazioni messe sotto accusa dal Tribunale Militare Internazionale di Norimberga negli anni 1945-46,  tuttavia l'Alta Corte non attribuì al Governo nazionale tedesco una natura criminale, ma condannò le organizzazioni naziste, come la Gestapo (polizia segreta di stato) e la SS (Servizio di sicurezza) come entità criminali. Non condannò il Reichsregierung. Quindi, dobbiamo considerare la Dichiarazione e la lettera come elementi di una procedura legale intrapresa dai testimoni di Geova tedeschi per rivendicare i loro diritti religiosi. Comunque, se dovessimo trascurare il contesto dell'epoca in cui fu scritta, dovremmo concludere che alcune frasi siano difficili da capire al giorno d'oggi. Queste frasi in questione verranno commentate qui di seguito:

     Il modo di rivolgersi al destinatario. In tedesco, la lettera inizia così: "Sehr verehrter Herr Reichskanzler!" La traduzione ufficiale in inglese della filiale di Magdeburgo dice: "Hon. Ad. Hitler, Chancellor of the Reich", che in italiano diventa: "Onorevole Signor Cancelliere del Reich". Trattandosi di un'istanza o una questione legale, era appropriato che la lettera fosse indirizzata in termini rispettosi. Leggi  Svegliatevi! del 22 luglio 1977 (inglese) pag. 28 [Svegliatevi! italiana dell'8 gennaio 1978 pagg. 28, 29 da "Qual'è la veduta della Bibbia? Risposta a: 'É giusto attribuire titoli agli uomini?'"] : "Non vi sarebbe certo nulla di male a rivolgersi ai governanti chiamandoli coi loro titoli, finché tali titoli non attribuiscono loro l'onore che appartiene giustamente solo all'Altissimo. ... Quindi, come segno di sottomissione alle autorità al potere, essi [i cristiani] usano i consueti titoli che i funzionari possono giustamente richiedere. Rom. 13:1, 2. Che il cristiano usi titoli rispettosi rivolgendosi a certi uomini non significa che condoni le pratiche errate". (Leggi anche Torre di Guardia  inglese dell'1 giugno 1968, pagg. 351-2) [edizione italiana del 15 novembre 1968 pagg. 702-3] I Testimoni tedeschi erano lontani dall'attribuire al cancelliere Hitler indebito onore. Il Museo alla Memoria della Resistenza tedesca di Berlino, che ha esposto la lettera per un paio di anni, ne ha fatto il seguente commento: "Benché l'istanza sia indirizzata al Cancelliere del Reich Hitler, evita il saluto "Führer" già consueto a quel tempo".

     
    Secondo il modello del "cristianesimo positivo". Nel secondo paragrafo della traduzione della lettera in inglese fatta dalla filiale di Magdeburgo si legge: "In alcune località del Paese si stanno attuando misure restrittive nei confronti di un'associazione di zelanti uomini e donne cristiani, che vivono secondo il modello del cristianesimo positivo. Dal modo in cui tali misure vengono attuate, si comprende chiaramente che in ultima analisi si tratta della persecuzione di un gruppo di cristiani da parte di un altro, giacché non solo le accuse che motivano tale persecuzione sono promosse da ambienti clericali, in particolare quello cattolico, ma sono anche false". La frase "cristianesimo positivo" compare anche nell'articolo 24 del programma del partito nazista: "Il partito come tale rappresenta il punto di vista del "cristianesimo positivo" senza legarsi confessionalmente ad una particolare fede". (Versione conforme alla traduzione della Dr. Christine King. La traduzione in inglese fatta dalla filiale di Magdeburgo e spedita alla Watch Tower Society di Brooklyn nel 1933 ha questa versione: "Il partito come tale occupa la posizione di un cristianesimo positivo senza essere legato ad alcuna confessione religiosa".) Nel 1933, l'uso di questo termine non avrebbe identificato una persona automaticamente come nazista. Perché no? Secondo alcuni storici, il termine "cristianesimo positivo", non essendo stato definito chiaramente dai nazisti, era soggetto di conseguenza ad interpretazioni. Nella lingua tedesca, il termine "positivo" significa dire sì a qualcosa. Nella chiesa protestante, il termine era usato per definire un'attitudine affermativa verso la Bibbia e la confessione religiosa. I testimoni di Geova usarono il termine per aiutare il governo nazionale a capire che essi erano cristiani realmente conformi al modello biblico e come tali perseguitati da altri professi cristiani.

 

    "... Si stanno battendo per gli stessi elevati principi ed ideali etici..." L'intera frase è espressa così: "É stato detto nel corso di quest'assemblea con cinquemila presenti, come si evince dalla Dichiarazione, che gli Studenti Biblici tedeschi si stanno battendo per gli stessi elevati principi ed ideali etici proclamati dal Governo nazionale della Germania circa la relazione che deve esservi tra l'uomo e Dio, cioè la lealtà delle creature verso il Creatore". Riesaminando il testo della Dichiarazione (allegato in ristampa), il contesto mette in chiaro che i Testimoni non si ispiravano a proclamazioni o concetti del partito nazista, ma a ideali religiosi proclamati da funzionari governativi coi quali si trovavano concordi nel riferimento alla relazione tra l'uomo e Dio. Il seguente paragrafo della lettera evidenzia nuovamente il punto di vista puramente religioso  nell'affermare: "per quanto riguarda gli obiettivi squisitamente religiosi e apolitici degli Studenti Biblici, si può dire che siano in piena armonia con gli obiettivi del governo del Reich tedesco su tali questioni".

    Citazioni dal programma del partito, paragrafo 24.  Il contesto getta luce sul perché il programma del partito, proclamato nel 1920, è stato qui menzionato: "L'acclusa Dichiarazione fu letta dal segretario del congresso dei 5.000 delegati degli Studenti Biblici, fu approvata all'unanimità e accettata con la richiesta di offrire copia di questa Dichiarazione e della relazione di questo congresso al Cancelliere del Reich e agli altri alti  funzionari del Reich e degli Stati. Questo viene fatto qui con la rispettosa richiesta che sia concesso quanto è espresso in questa Dichiarazione: dare a un nostro comitato l'opportunità di esporre la realtà dei fatti personalmente al Cancelliere del Reich o al Ministro degli Interni. In alternativa, piaccia al Cancelliere del Reich nominare un comitato di uomini privi di pregiudizio religioso nei nostri riguardi, uomini che non abbiano interessi religiosi legati alla loro professione, ma che esaminino la nostra causa senza prevenzione e in armonia con i giusti principi stabiliti per tali casi dallo stesso Cancelliere. Di tali principi noi intendiamo evidenziare il § 24 del programma del Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi qui riportato: 'Chiediamo la libertà di tutte le confessioni religiose nello Stato...'" (Traduzione ufficiale in inglese della lettera della Watch Tower Society, Germania, 1933).

    Nel riferirsi ai "giusti principi stabiliti per tali casi dallo stesso Cancelliere del Reich", l'autore Paul Balzereit ovviamente pensava ai principi della tolleranza religiosa. Si aspettava che il nuovo governo tedesco si comportasse lealmente e che ascoltasse  la realtà dei fatti senza l'influenza di rappresentanti religiosi. Uno degli ultimi paragrafi della sua lettera dimostra che la filiale di Magdeburgo non credeva che l'onesta valutazione del loro caso dipendesse soltanto da questi principi: "Noi siamo fermamente convinti che il Governo tedesco non troverà alcun motivo per reprimere la nostra adorazione di Dio e la nostra attività missionaria se saremo giudicati senza pregiudizio religioso, innanzitutto in base alla Parola di Dio e secondariamente secondo i punti del programma (dei nazionalsocialisti)". 

     Dal 1920, il punto 24 del programma del partito nazista non denotava uno spirito antisemita nell'affermazione: "Il partito si oppone allo spirito giudaico-materialistico al nostro interno e all'esterno..."? Sì, ma i testimoni di Geova, o Studenti Biblici, erano noti per il loro punto di vista religioso che tutte le nazioni sono uguali davanti a Dio. Perciò i Testimoni non promuovevano tendenze antisemite o razziste, e gli storici lo hanno confermato oggi. La rivista tedesca dei Testimoni Trost (Consolazione) del 15 novembre 1938 a pag. 12 afferma: "La demenza razziale ha gettato centinaia di migliaia di Ebrei in un'anonima sofferenza". E l'edizione del 15 gennaio 1940 a pag. 10 fa questo commento: "Gli Ebrei stanno subendo persecuzioni in molte nazioni. É una ragione sufficiente perseguitare qualcuno solo perché è ebreo?... Tale comportamento, che include la persecuzione degli Ebrei, è inescusabile".

     L'ufficio della sede centrale della Watch Tower di Brooklyn è ed è stato sempre in larga misura filotedesco. La "simpatia" è diretta alla nazione tedesca in generale, ma non ai nazisti, ed è stata manifestata anche nelle pubblicazioni tedesche negli anni '20 o prima dell'avvento al potere del nazismo nel 1933. Il termine si riferisce al rifiuto da parte della Watch Tower Society durante la Prima Guerra mondiale di usare le sue pubblicazioni religiose per fare propaganda contro la Germania.'Il presidente della nostra Società, negli ultimi mesi, non solo ha rifiutato di partecipare alla propaganda antitedesca, ma ha anche preso posizione contro di essa, com'è stato pure messo in risalto nell'acclusa Dichiarazione.'  Questa parte della lettera sembra riferirsi anche al telegramma inviato il 1° maggio 1933 dalla Watch Tower di Magdeburgo alla Sede di Brooklyn e a varie filiali di altre nazioni. Il motivo: La polizia aveva chiuso la tipografia della filiale di Magdeburgo il 24 aprile 1933, ne aveva perquisito la proprietà, e ne aveva vietato ogni attività religiosa. Tuttavia, non avendovi trovato niente di sospetto, la proprietà fu dissequestrata il 29 aprile.  Paul Balzereit inviò all'estero il seguente telegramma: "Occupazione completamente rimossa - Ogni cosa, libri, L'Età d'Oro restituiti - Tutta l'azione intentata contro di noi cessata adeguatamente - Distrutto nulla et ogni cosa restituita in buono stato - Governo ora convinto che noi compiamo soltanto l'opera del Signore et nessuna attività politica". L'espressione "Distrutto nulla et ogni cosa restituita in buono stato" si riferisce al buon comportamento tenuto dai poliziotti tedeschi durante la perquisizione della proprietà di Magdeburgo. In seguito, il buon comportamento della polizia fu menzionato ancora in una "Pubblica Dichiarazione" contenuta nell'edizione tedesca della rivista L'Età d'Oro del 15 maggio 1933 a pag.148. Quindi, dicendo al mondo notizie positive sul comportamento della polizia tedesca durante l'occupazione della proprietà nell'aprile 1933, la Watch Tower Society tedesca "rifiutò di partecipare alla propaganda antitedesca".

 
    Riepilogando: Gli storici confermano che migliaia di testimoni di Geova furono perseguitati per non aver sostenuto Hitler e i suoi nazisti sin dall'inizio del 1933 e fino alla fine del regime nel 1945. Durante quel periodo, molti Testimoni morirono per la loro fede cristiana nei campi di concentramento e nelle prigioni, come confermano altre vittime, quali Ebrei e detenuti politici. Oggi, dopo oltre 60 anni, non è corretto discreditare quei cristiani per il loro impegno nel battersi per i loro diritti religiosi su basi legali. Durante i primi mesi del 1933, quando vari stati tedeschi iniziarono a mettere al bando le attività dei Testimoni, questi cristiani credevano di poter rassicurare il cancelliere del Reich e il governo tedesco circa le loro attività apolitiche e puramente religiose e indurli a rimuovere i bandi locali. I Testimoni scrissero al governo tedesco in maniera legale, rispettosa e accattivante, senza fare compromessi con i nazisti, né violare la loro neutralità e i loro principi  cristiani. Nonostante ciò, i loro sforzi risultarono vani, e dovettero scoprire che il nuovo governo tedesco era un regime basato sull'ingiustizia e il disprezzo dei diritti umani. In nessun tempo i testimoni di Geova dettero la loro approvazione al nazionalsocialismo. La loro "Dichiarazione dei fatti" del 25 giugno 1933, chiaramente afferma: "L'istruzione, la cultura e l'edificazione delle persone devono realizzarsi e si realizzeranno grazie all'operato del Regno di Dio, intorno al quale noi predichiamo come dichiarato nella Bibbia. La salvezza [in tedesco Heil] delle persone dipende dalla vera conoscenza di Geova Dio e dall'ubbidienza a lui e alle sue giuste vie".

5 Novembre 1998
Johannes Wrobel, Germania

[Tradotto dall'inglese per il sito Triangolo Viola]


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