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Documentazione
Filmata |
Indice 1.0 Introduzione Appendice: Bibliografia sul tema "Testimoni di Geova" |
1.0 Introduzione
1.1 I ricordi documentati in questo film di oltre 20 testimoni (la maggior parte dei quali sopravvissuti ai campi di concentramento e i commenti obiettivi di 10 storici (nessuno dei quali testimoni di Geova) costituiscono una fonte d'informazioni cospicua e storicamente preziosa circa la persecuzione di una minoranza religiosa sotto il regime nazista, della quale fino ad oggi si sa ancora pochissimo. La documentazione è strettamente attinente al tema scelto grazie a fatti e particolarità storiche essenziali.
1.2 La documentazione filmata Saldi di fronte alla persecuzione è stata apprezzata e approvata da istituti di ricerca sull'Olocausto. (Vedi il punto 13.0) Secondo le aspettative, il film ha suscitato da parte dei critici commenti denigratori. Rappresentanti delle chiese ufficiali e altri critici hanno attribuito alla documentazione "intenti missionari e propagandistici" (Mainzer Bistumsnachrichten, [Notiziario vescovile di Magonza] n° 16, 7 maggio 1997; Joachim Keden [pastore luterano], Horst Neusius [sacerdote cattolico], Renate Heers ed altri in un rapporto periziale per il Landesmedienzentrum Rheinland-Pfalz, [Centro d'informazione regionale Renania-Palatinato] non datato [Primavera 1997] ). La documentazione è stata definita "documentazione filmata professionale" e nello stesso tempo "film propagandistico" (Hans-Jürgen Twisselmann in Materialdienst der Evangelischen Zentralstelle für Weltanschauungsfragen, [Servizio informazioni del centro luterano per questioni ideologiche], maggio 1997, pagg. 141, 142).
2.0 Origine e concetto
2.1 L'impulso alla realizzazione del film sulla sorte dei perseguitati testimoni di Geova scaturì da fonti esterne. Dopo il Seminario internazionale "La persecuzione dei testimoni di Geova sotto il regime nazista" svoltosi il 29 settembre 1994 al US Holocaust Memorial Museum [Museo dell'Olocausto] di Washington D.C., USA, storici e docenti desiderarono avere più informazioni su questa tematica da parte della Watch Tower Society (Ente religioso non lucrativo dei testimoni di Geova negli USA; confronta l'elenco dei collaboratori della documentazione filmata).
Nel novembre e dicembre 1995 furono fatte riprese betacam sui luoghi commemorativi di Brandenburg, Sachsenhausen, Ravensbrück, Wewelsburg e Neuengamme e interviste con alcuni testimoni sopravvissuti e gli storici Dr. Detlef Garbe; Wulff Brebeck e Kirsten John; Dr. Sigrid Jacobeit. Nella primavera 1996 si aggiunsero altre riprese ed interviste negli USA e in Canada (Dr. Susannah Heschel e Prof. Dr. John Conway).
2.2 Dal gennaio al marzo 1996 alla sede della Watch Tower Society di Brooklyn (Nuova York) si lavorò alla preparazione del testo, badando innanzitutto a far sì che il video conservasse un carattere documentario e informativo per il pubblico, evitando di proposito la testimonianza religiosa, caratteristica dei testimoni di Geova (che guadagnarono nuovi adepti perfino dentro i campi di concentramento).
Il film, a dire il vero, è una rappresentazione del proprio gruppo di vittime o "un autoritratto", ma ciò non toglie nulla al carattere documentario della relazione (cioè avvenimenti riportati in modo realistico e convincente). Standhaft trotz Verfolgung - Jehovas Zeugen unter dem NS-Regime [I testimoni di Geova, saldi di fronte all'attacco nazista] (titolo inglese Jehovah's Witnesses Stand Firm Against Nazi Assault) narra la storia dal punto di vista delle vittime e degli storici. Le dichiarazioni dei sopravvissuti ("Oral History") [Storia orale] connesse a commenti di storici (rappresentanti qui la storiografia tradizionale), spezzoni filmati dell'epoca e documenti riprodotti dagli originali (riproduzione autentica del passato) furono inseriti da un narratore nel loro contesto storico. Quindi, il film Saldi doveva soddisfare perfino esigenze scientifiche, anche se privo di "una distanza critica" dalle vittime e dagli storici.
Il valore documentario del film è accresciuto dalle dichiarazioni dei numerosi sopravvissuti intervistati sul passato. É rimarchevole che ricordando il passato nei sopravvissuti non sia emerso alcun segno di mestizia, rabbia o amarezza, cosa che è da attribuire indubbiamente alla loro convinzione religiosa positiva e scevra di spirito di vendetta. I ricordi delle vittime del nazismo sono sempre soggettivi, e quelli dei testimoni di Geova non fanno eccezione. La "verità soggettiva" dei testimoni viventi, documentata nel film della Società Torre di Guardia, va considerata non con diffidenza, ma con tolleranza e rispetto. Elisabeth Brümann-Güdther dichiara:
"Dopo milioni di tentativi, fatti sia nel passato che nel presente, di spogliare gli uomini della loro identità (inclusa anche la sua biografia), gli storici sono assolutamente obbligati a rispettare la verità soggettiva di quanto è stato narrato. Questo importantissimo discernimento è stato nello stesso tempo doloroso, poiché ha rivelato che qualsiasi ricerca della verità storica può essere solo approssimativa. 'Non si potrà mai provare interamente che cosa sia veramente accaduto. Esistono prove solo di piccoli frammenti di realtà del passato, i cui nessi risultano perciò sempre difficili da comprendere. Solo per questa ragione, le discussioni sulle interpretazioni storiche sono dibattiti senza fine'. Così Niethammer descrive i fatti per i quali Stanislawa Czaijkowska-Bafia espresse le seguenti parole: 'Quando parlo di quel tempo, parlo della mia sofferenza individuale. So che questa è una verità vissuta soggettivamente, perché un altro può avere un'altra opinione'" (Ravensbrückerinnen, [Donne di Ravensbrück] 1995, pag. 24).
2.3 L'idea del contenuto, il documentare la persecuzione dei testimoni di Geova come lotta ideologica, battaglia, guerra psicologica o prova di forza fra i nazisti e i Testimoni, fu tratta dalla letteratura specializzata su questo tema. Questa veduta si basa sul saggio scientifico "Testimoni di Geova sotto il nazismo" della Dr. Christine King nel libro A Mosaic of Victims, Non-Jews Persecuted and Murdered by the Nazis [Un mosaico di vittime non ebree perseguitate e uccise dai nazisti] del Dr. Michael Berenbaum (editore), New York University, 1990, pagg. 188-192. Il titolo inglese della parte IV "Nazi Assault. Battle Lines Drawn" [Attacco nazista. Delineamento dei fronti" si basa sulla pag. 190 di questo saggio, in cui si legge: "I fronti si delinearono agli inizi del 1933 e tali restarono fino al 1945". Altri esempi sono riportati qui sotto (i caratteri in neretto sono aggiunti):
"Sospetto e vessazione si evolsero in aspra persecuzione quando i Testimoni si rifiutarono di cedere, ed entrambe le parti si impegnarono in una battaglia campale con drammatici esiti per ciascuna" (pag. 189)
"I Testimoni ... si batterono contro il nazionalsocialismo con una furia che i nazisti non capirono e che non avrebbero potuto prevedere. I nazisti avevano creato il loro proprio Leviathan e avevano catapultato questo innocuo gruppo in una battaglia escatologica, nella quale la tortura e il martirio non fecero che rinvigorire i Testimoni".
"Nella loro battaglia contro i testimoni di Geova, i nazisti si batterono contro un nemico che non capirono. Il loro normale arsenale bellico rinvigorì, anziché indebolire, la risolutezza dei Testimoni".
"L'aspetto di dominio pubblico della lotta creava imbarazzo alle autorità naziste". (pag. 191)
"Una battaglia ideologica scoppiò tra due organizzazioni 'assolute', l'una grandissima, l'altra piccolissima, ambedue con ideologie escatologiche onnicomprensive. Dopo che erano stati delineati i fronti, nessuna delle due parti poté o volle cedere. I vincitori morali furono i Testimoni, che uscirono dalla lotta con un quarto del loro numero annientato e con molti altri danneggiati emotivamente e fisicamente, ma con una struttura spirituale integra". (pag. 192)
Nota su organizzazioni 'assolute': Come il nazionalsocialismo, il cristianesimo dei testimoni di Geova richiedeva la dedizione "totale" o la totalità dell'individuo (non da confondere con il"totalitarismo") poiché essi hanno accettato le parole di Cristo espresse in Matteo 22:37 in senso letterale (questa è una citazione basata sul testo ebraico di Deuteronomio 6:5, in cui troviamo il tetragramma JHWH o il nome divino al posto del termine "Signore"): "Devi amare Geova tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima e con tutta la tua mente". (TNM edizione inglese 1984)
2.4 La fermezza dei testimoni di Geova detenuti, che potevano ottenere la libertà con una semplice firma, non viene esagerata né eroicizzata. (A motivo della loro convinzione religiosa, i Testimoni sono senz'altro ben lontani dall'eroicizzare le persone) Le parole "soltanto pochi firmarono" sono storicamente corrette. Il Dr. Detlef Garbe riscontrò che di 140/150 Testimoni detenuti nel campo di concentramento di Neuengamme fecero la firma soltanto 2, di 200 Testimoni detenuti nel campo di concentramento di Mauthausen soltanto 6, di 600 Testimoni detenuti nel campo di concentramento di Ravensbrück soltanto 5. Sono stati riscontrati "numeri di poco superiori a Buchenwald ... e a Sachsenhausen", ma tuttavia con molte ritrattazioni di abiura (Dr. Garbe, Zwischen Widerstand und Martyrium. Die Zeugen Jehovas im "Dritten Reich", [Fra martirio e resistenza. I testimoni di Geova sotto il "Terzo Reich"] 1994, pag. 417, annotazione 413)
3.0 Contenuto e collaboratori
3.1 I Testimoni di Geova, che raccontano i loro ricordi e le loro esperienze nella documentazione filmata, sono testimoni viventi (sopravvissuti alla persecuzione nazista) e 3 osservatori (contemporanei) venuti dall'Inghilterra e dalla Danimarca. Il valore documentario delle dichiarazioni, che riportano numeri, fatti e particolarità sull'infausta sorte subìta dai testimoni di Geova a causa della persecuzione, è "verificabile"; nessuna delle dichiarazioni date dai 10 storici e dagli oltre 20 testimoni viventi ha carattere "missionario".
Il carattere documentario del film si evince dal contenuto e dall'insieme delle dichiarazioni. Il totale delle dichiarazioni fatte da testimoni di Geova e Non Testimoni è 118 (numero di dichiarazioni non interrotte dal commento del narratore). I non Testimoni compaiono 44 volte (38 %), i testimoni di Geova 74 volte (62%).
3.2 I non Testimoni sono la Signora de Gaulle dalla Francia (campo di Ravensbrück) e lo scienziato Dr. Detlef Garbe (direttore del Memoriale di Neuengamme), la Prof. Dr. Christine King (Staffordshire University, Gran Bretagna), Joachim Görlitz (Centro documentario di Brandenburg), Dr. Sigrid Jaconeit (direttore del Memoriale di Ravensbrück), Wulff E. Brebeck (direttore del Memoriale di Wewelsburg), Dr. Susannah Heschel (Case Western Reserve University, USA) e il Prof. Dr. John Conway (Università della Columbia Britannica, Canada).
I sopravvissuti e i testimoni oculari, che sono testimoni di Geova, sono: Heinrich Dickmann (campi di Esterwegen, Sachsenhausen, Wewelsburg, Buchenwald e Ravensbrück), Anni Gustavsson (campo di Ravensbrück), Else Hansen (Testimone danese che incontrò prigionieri del campo di Stutthof immediatamente dopo lo sbarco sull'isola di Møn nel maggio 1945), Otto Hartstang (campi di Esterwegen, Sachsenhausen), Käthe Hildebrandt (nel 1933 collaboratrice alla Filiale della Watch Tower Society di Magdeburgo), Max Hollweg (campi di Buchenwald, Wewelsburg), Maria Hombach (detenuta a Stoccarda), Witali Kostanda (detenuta ucraina condannata ai lavori forzati che incontrò i testimoni di Geova nel campo di Hamburg-Neuengamme; sopravvissuta all'affondamento della "Cap Arcona"), Annemarie Kusserow (penitenziario e campo di Hamburg-Fuhlsbüttel), Paul Gerhard Kusserow (deportato in un riformatorio nazista), Waltraud Kusserow (prigione e campo di Oberems), Max Liebster (ebreo che incontrò i testimoni di Geova nei campi di Sachsenhausen, Hamburg-Neuengamme e Auschwitz), Simone Liebster (deportata dalla Gestapo all'età di dodici anni), Elfriede Löhr (campi di Lichtenburg e Ravensbrück), Erna Ludolph (campi di Hamburg-Fuhlsbüttel, Lichtenburg, Ravensbrück), Heinrich Markert (interrogatori della Gestapo), Josef Niklasch (campo di Börgermoor nella Emsland [fra la Bassa Sassonia e la Frisia nella Germania nordoccidentale], penitenziario di Brandenburg-Görden), Gertrud Pötzinger (penitenziario e campo di Ravensbrück), Willi Pohl (campo di Hamburg-Fuhlsbüttel), Josef Rehwald (campi di Sachsenhausen, Wewelsburg e Ravensbrück), Horst Schmidt (condannato a morte nel penitenziario di Brandenburg-Görden), Albert D. Schroeder (direttore della Filiale londinese della Watch Tower Society dal 1937 al 1942), Hermine Schmidt (campodi Stutthof), Joseph Schoen (testimone di Geova austriaco, detenuto dal 1940 al 1945; partecipò alla marcia della morte per Dachau), Margaret West (testimone di Geova danese e testimone oculare della condizione dei prigionieri di Stutthof, giunta sull'isola danese di Møn nel maggio 1945), Franz Wohlfahrt (testimone di Geova austriaco; alla fine della documentazione filmata recita una poesia di addio che scrisse nel campo di Rollwald mentre attendeva l'esecuzione capitale).
3.3 Qui sotto seguono alcune informazioni sulla storia contemporanea trasmesse dalla documentazione filmata e rivelanti l'unicità della persecuzione dei testimoni di Geova (caratteri in neretto aggiunti):
Dr. Christine King: "Sin dall'inizio i testimoni di Geova furono perseguitati per aver rifiutato anche i minimi elementi di nazionalsocialismo".
Dr. Detlef Garbe: "Documenti mostrano che nella primavera del 1933 le chiese istigarono le autorità a mettere al bando i testimoni di Geova".
"All'incirca dal cinque al dieci percento dei detenuti dei campi di concentramento erano testimoni di Geova già prima della guerra... A parte i campi di concentramento, c'erano testimoni di Geova in quasi tutte le prigioni".
"Wulff Brebeck: "A cominciare dal 1937 ai testimoni di Geova fu assegnato un triangolo viola come distintivo... I testimoni di Geova sono l'unico gruppo religioso che ha costituito una categoria di prigionieri separata".
Dr. Sigrid Jacobeit: "Le appartenenti ai Bibelforscher [Studenti Biblici] furono le prime in assoluto fra le prime donne venute qui [al campo di Ravensbrück] dai primi campi, vale a dire dal campo di Moringen am Solling e prevalentemente dal campo di Lichtenburg presso Torgau".
Narratore: "Dal 1937 tutti i testimoni di Geova rilasciati dalle prigioni furono trasferiti direttamente nei campi di concentramento. Alla fine di quell'anno, nei campi e nelle prigioni del regime nazista c'erano 6000 testimoni di Geova".
Geneviève de Gaulle: "Nutrivo un grande rispetto per loro, perché avrebbero potuto ottenere la libertà dall'oggi al domani solo se avessero firmato un'abiura della loro fede".
Annemarie Kusserow: "Nei campi di Ravensbrück e di Sachsenhausen agli Studenti Biblici, come allora si chiamavano, non era permessa la normale corrispondenza epistolare. Potevano scrivere solo tre o quattro volte a turno: "Qui sto bene ecc. e i saluti"".
Il narratore sulle due campagne di volantini che coprirono l'intero territorio del Reich negli anni 1936 e 1937: "Il Dr. Elke Imberger ritiene quest'azione 'una ... forma spettacolare di pubblica attività di predicazione'" - "Il Dr. Wolfgang Benz afferma che queste due azioni contribuirono a 'informare la popolazione del carattere criminale dello stato nazista'".
Dr. Christine King: "Non conosco nessun sopravvissuto che non ricordi i testimoni di Geova, e tutti sono concordi nel definirli 'un piccolissimo gruppo che si distingueva in maniera chiara e netta'. Parlano del triangolo viola che portavano sulla loro uniforme di prigioniero, anche di come dividevano il cibo e si prendevano cura gli uni degli altri e di come erano pronti a rivolgere la parola ad altri prigionieri, a soccorrerli e ad assisterli. Questo loro comportamento si era impresso fortemente nelle loro menti".
Max Liebster, un prigioniero (allora non ancora Testimone), sullo speciale isolamento dei Testimoni dentro il campo: "Erano isolati dietro il filo spinato, e il comandante del campo avvertiva spesso che chiunque fosse trovato a parlare con i testimoni di Geova sarebbe stato punito con 25 colpi".
Il narratore sugli obiettori al servizio militare: "Horst Schmidt fu fra gli oltre 250 testimoni di Geova, che erano stati condannati a morte".
4.0 Dichiarazioni con riferimenti "religiosi"
4.1 Quando i sopravvissuti ai campi di concentramento, i candidati alla pena capitale ed altri testimoni oculari raccontano le loro esperienze secondo il loro punto di vista, che in alcuni casi mette in risalto la loro convinzione religiosa, questo non dev'essere interpretato come un "tentativo di convertire" lo spettatore.
Per molti spettatori che non sono testimoni di Geova i rari commenti "religiosi" fatti dai sopravvissuti rappresentano sicuramente un aspetto informativo di scienza religiosa che consente loro di capire quelli che hanno convinzioni diverse.
4.2 Fra le 118 dichiarazioni di storici e di sopravvissuti ci sono solo 11 passaggi (9,9%) con termini religiosi (per es. Dio o preghiera) o con commenti relativi alle convinzioni religiose dei testimoni di Geova (per es. studio biblico e rifiuto del servizio militare). Si aggiunge anche un passaggio in cui il narratore menziona Dio e la salvezza:
Narratore: "Ma i Testimoni non potevano dare a un uomo quello che ritenevano fosse dovuto a Dio. Così un semplice saluto 'Heil Hitler!' delineò un fronte. I testimoni di Geova si rifiutarono di dire 'Heil Hitler!', poiché questo saluto significa 'la salvezza viene da Hitler'".
Si evitò intenzionalmente d'indicare che i testimoni di Geova aspettano la salvezza soltanto da Cristo.
4.3 In aggiunta, ci sono tre citazioni contenenti indicazioni sulle convinzioni religiose dei testimoni di Geova:
Il capo religioso Martin Niemöller (citazione): "Gli Studenti Biblici a centinaia e a migliaia sono andati nei campi di concentramento e hanno sofferto la morte ..., perché hanno rifiutato il servizio militare e di sparare su altri esseri umani".
Il comandante del campo di Sachsenhausen prima della fucilazione di August Dickmann il 15 settembre 1939 (citazione): "Il detenuto August Dickmann non si sente cittadino del Terzo Reich, ma cittadino del Regno di Dio".
Discorso radiofonico di J.F. Rutherford (presidente della Watch Tower Society; filmato il 2 ottobre 1938): "Il popolo tedesco ama la pace. Il Diavolo ha mandato al potere Hitler come suo rappresentante: un uomo insano di mente, crudele, malvagio, che non ha alcun rispetto per le libertà del popolo. Assistito dai suoi sostenitori, governa con pugno di ferro. In maniera disumana perseguita gli Ebrei, perché un volta erano il popolo del patto di Geova e portavano il nome di Geova, e perché Gesù Cristo era ebreo".
4.4. Seguono 4 citazioni di storici aventi contenuto "religioso":
Kirsten John: "Ciò che per loro era specialmente pericoloso era il loro rifiuto del servizio militare. Poiché dopo lo scoppio della guerra avvenuto nel 1939, il loro rifiuto poteva costare loro la pena di morte... Basandosi sul principio scritturale che i testimoni di Geova 'vogliono ubbidire a Dio come Governante anziché agli uomini', ubbidiscono al comando di essere neutrali".
Dr. Detlef Garbe: "Facevano parlare di sé perché rifiutavano il servizio militare e la fedeltà alla patria come i nazisti si aspettavano da ogni tedesco". - "Il risultato della loro integrità cristiana era tale che alcuni compagni di prigionia dentro i campi di concentramento si convertivano alla fede dei Testimoni; lì furono fatti segretamente anche dei battesimi".
Dr. Christine King: "Sin dall'inizio i testimoni di Geova assunsero una netta posizione, mantenendo la loro neutralità politica".
4.5 Seguono 7 citazioni di testimoni sopravvissuti aventi contenuto "religioso":
Simone Liebster (deportata dai nazisti quand'era bambina): "Abbiamo cantato insieme un cantico del Regno e poi pregato. Ricordo che la mamma chiese a Geova: 'Proteggi la mia piccola, fa' che resti fedele'".
Josef Rehwald (sopravvissuto ai campi di concentramento): "Fratelli, venuti dal campo di Buchenwald per essere aggregati a quest'unità operativa, avevano del 'cibo' o letteratura, articoli della Watch Tower. Studiammo questi articoli segretamente nel dormitorio e ci rafforzammo spiritualmente in misura notevole".
Erna Ludolph (sopravvissuta al campo di concentramento): "Himmler venne a guardare le sue vittime: 'Voi ve la passate male, ma noi stiamo bene! Non vi siete ancora resi conto che il vostro Dio vi ha abbandonato? Noi invece possiamo fare quello che vogliamo!" Gli fu risposto: 'L'Iddio che noi serviamo può anche salvarci! Ma anche se non lo dovesse fare, noi non vi serviremmo ugualmente!" - "L'unità delle sorelle e dei fratelli ci ha rafforzato grandemente. Era nostra aspirazione perseverare in ogni circostanza. Non pregammo mai perché fossimo liberati, ma per avere la forza di perseverare. Qualsiasi altra cosa era senza importanza. Ciò che ci stava a cuore era tenere alto il Nome di Geova".
Josef Niklasch (sopravvissuto) riferisce i commenti di una guardia carceraria di Brandenburg, dove venivano eseguite le sentenze capitali: "'Ebbene, altri prigionieri fanno resistenza!' Alcuni avevano perfino urlato, si potevano sentire urlare. 'Invece' proseguì la guardia, 'voi andate al patibolo parlando del Regno di Dio fino all'ultimo istante di vita '". - "Posso dire solo una cosa: Noi testimoni di Geova non eravamo eroi. Non potevamo dire: 'Posso sostenere tutto quello che mi capita!... Ogni volta che pregavo Geova, non gli dicevo: 'Voglio andarmene subito a casa. I cancelli si devono spalancare! Invece chiedevo sempre a Geova di darmi la forza di farmi perseverare in qualsiasi situazione mi dovessi trovare".
Franz Wohlfahrt (condannato a morte), autore della poesia composta dentro il campo di concentramento: "Nella mia fede rimango saldo, anche se il mondo sgrida o schernisce. Rimango saldo nella mia speranza in un tempo più bello e migliore. Nel mio amore rimango saldo, anche se il mondo mi ricambia odio. Rimango saldo nella mia fedeltà, anche se il mondo d'infedeltà è schiavo. Dà la Parola di Dio potenza al forte, e fà del debole un combattente. Rimango saldo per grazia divina, non di mia propria forza. Finché ho vita, rimango saldo, e finché mi resta l'ultimo respiro, mi udrete ancora dire: Rimango saldo, rimango saldo, rimango saldo".
5.0 Il Narratore
5.1 Nella versione inglese della documentazione filmata, John Barr, membro del Corpo Direttivo della Watch Tower Society, svolge il ruolo di narratore per tutta la durata del film. Nell'introduzione dice: "É una storia che dev'essere narrata". Egli "narra" questa storia con l'ausilio di testimoni oculari, storici, documenti autentici e spezzoni filmati. Lo stile del narratore inglese non è asciutto come quello di un radio/telecronista, ma caratterizzato da buona enfasi empatica, che non va confusa con emotività. Il narratore tedesco si conforma all'enfasi della versione standard inglese. Entrambi i narratori sono essi stessi testimoni di Geova e raccontano la storia dei loro fratelli di fede e i drammatici avvenimenti con enfasi, calore, sentimento e modulazione. (Buona enfasi e modulazione sono usate anche dai commentatori della documentazione filmata della Redazione ZDF di storia contemporanea, Hitlers Helfer. Heinrich Himmler - Der Vollstrecker.) [Collaboratori di Hitler. Heinrich Himmler - L'esecutore]
Durante l'intero filmato il narratore abbina obiettivi commenti a citazioni di storici e sopravvissuti.
6.0 Durata e sequenze della documentazione
6.1 Il contenuto della documentazione filmata è suddiviso in sette sequenze autonome separate da titoli. Ciò consente di riprodurla in sezioni dove ciò si rende appropriato, evitando così di riprodurre per intero la versione standard di 78 minuti (per studiosi). Oltre a questa versione, ne è in preparazione un'altra di 28 minuti a scopo didattico (per le scuole).
6.2 Le sezioni della versione standard e la suddivisione delle parti assegnate a storici e a testimoni sopravvissuti (le frequenti citazioni degli storici evidenziano il carattere documentario del filmato) sono qui di seguito menzionate:
Introduzione (1,30 min.): Lo scozzese John Barr, membro del Corpo Direttivo della Watch Tower Society. Contenuto: Il numero dei testimoni di Geova perseguitati era relativamente esiguo rispetto a quello degli ebrei, dei polacchi ed altre vittime del nazismo, tuttavia i Testimoni hanno una storia degna di nota, ed è giunto il momento di raccontarla. Voce originale:
John Barr: "Questa uniforme apparteneva ad Helmut Knöller. Era un testimone di Geova. Come lui, altre migliaia di Testimoni furono internati in prigioni e campi di concentramento nazisti a motivo della loro fede - un numero piccolo confrontato con quello di milioni di persone sterminate dalla dittatura nazista. Comunque, quasi 2.000 Testimoni persero la vita, 250 dei quali mediante esecuzione capitale. Sin dall'inizio del regime nazista, questo piccolo gruppo di cristiani fu perseguitato spietatamente, ma mai ridotto al silenzio. Essi fecero sapere al mondo che non soltanto loro, ma anche Ebrei, Polacchi ed altri erano stati stritolati dalla macchina di distruzione nazista. La storia dei testimoni di Geova, come rimasero saldi nella loro fede e parlarono coraggiosamente, è nota soltanto a pochi. Questa storia non può essere tenuta sotto silenzio".
Parte I, Seminario (3 min.): Gli storici parlano quattro volte e i testimoni di Geova una volta, senza essere interrotti dal commento del narratore. Contenuto: Il seminario "La persecuzione dei testimoni di Geova sotto il regime nazista" nel US Holocaust Memorial Museum di Washington (D.C.) il 29 settembre 1994 dimostrò il grande interesse degli studiosi alla storia della persecuzione dei testimoni di Geova. La documentazione filmata tiene conto di questa situazione.
Parte II, Germania prima del 1933 (3 min.): Gli storici parlano una volta e i testimoni oculari sopravvissuti due volte, senza essere interrotti dal commento del narratore. Contenuto: Negli anni '20 i testimoni di Geova si stabiliscono come associazione religiosa in Germania e sono considerati come nemici da antisemiti e nazisti.
Parte III, Germania nel 1933 (7 min.): Sia gli storici che i testimoni oculari sopravvissuti parlano quattro volte ciascuno, senza essere interrotti dal commento del narratore. Contenuto: La presa del potere dà ai nazisti gli strumenti per mettere a tacere qualsiasi dissidente, compresi i testimoni di Geova.
Parte IV, L'attacco del regime nazista-Fronti delineati (14 min.): Gli storici parlano dieci volte, i testimoni oculari sopravvissuti tredici volte, senza essere interrotti dal commento del narratore. I testimoni di Geova rifiutano di accettare "anche il più piccolo compromesso col nazionalsocialismo". (Dr. C. King) come ad esempio il saluto a Hitler. Conseguenza: insulti, percosse, perdita del posto di lavoro, e alla fine arresti; figli sottratti alla patria potestà e internati in riformatori nazisti. I Testimoni furono fra i primi detenuti dei campi di concentramento; in particolare, nello stato di prigionia, furono contrassegnati da un triangolo viola e fu loro permessa una limitata corrispondenza epistolare. (Indicazione: Geneviève de Gaulle non è una testimone di Geova).
Parte V, I testimoni di Geova si pronunciano nettamente (22 min.): Gli storici parlano tredici volte, i testimoni oculari sopravvissuti ventidue volte e un osservatore (A.D. Schroeder, Londra, testimoni di Geova) una volta, senza essere interrotti dal commento del narratore. Contenuto: Le prime pubblicazioni Torre di Guardia danno notizia dei crimini del regime nazista; campagna di telegrammi a Hitler nel 1934 e campagna spettacolare di volantini in tutta la Germania nel 1936 e 1937. I testimoni di Geova non possono essere messi a tacere, perseverano nella loro fede clandestinamente e anche nei campi di concentramento. Essi considerano tutte le persone di ugual valore, anche gli Ebrei, e condannano pubblicamente la persecuzione degli Ebrei.
Parte VI, Cresce la persecuzione nazista-Condanne a morte (16 min.): Gli storici parlano sei volte, i testimoni oculari sopravvissuti diciannove volte, senza essere interrotti dal commento del narratore. Contenuto: L'esecuzione capitale di August Dickmann, il primo obiettore di coscienza, avvenuta il 15 settembre 1939 a Sachsenhausen. A quel tempo i tribunali militari emanavano sentenze di condanne a morte. Nei lager i detenuti col triangolo viola erano sottoposti a particolari angherie perché non sostenevano lo sforzo bellico. A Wewelsburg le SS tentarono invano di mettere a morte 26 testimoni di Geova (obiettori di coscienza). Questa parte drammatica è il punto culminante della documentazione filmata.
Parte VII, I testimoni di Geova continuano a restare saldi (10 min.): Gli storici parlano una volta, i testimoni oculari sopravvissuti dieci volte, senza essere interrotti dal commento del narratore. Contenuto: Prima della fine della guerra, iniziano le tragiche "marce della morte"; i testimoni di Geova si aiutano a vicenda per sopravvivere. La documentazione si conclude con una poesia, che il Testimone austriaco Franz Wohlfahrt compose dentro un campo di concentramento.
6.3 Durata delle documentazioni filmate a confronto:
Standhaft trotz Verfolgung - Jehovas Zeugen unter dem NS-Regime. [I testimoni di Geova saldi di fronte all'attacco nazista] Colori, 78 minuti.
Der gelbe Stern. Dokumentation der Judenverfolgung 1933-45. [La stella gialla. Documentazione sulla persecuzione degli Ebrei 1933-45] Dai 12 anni in su, B/N, 85 minuti.
Auschwitz...1945. 60 minuti.
Ruhelos. Dokumentation über die Kinder, die von der SS-Organisation "Lebensborn e.V. verschleppt wurden. [Senza tregua. Documentazione su bambini deportati dall'organizzazione SS "Lebensborn e.V." ("Fonte di vita, associazione registrata")] ARD video, colori, 102 minuti.
Hitlers Helfer.Heinrich Himmler - Der Vollstrecker. [Collaboratori di Hitler. Heinrich Himmler - L'esecutore. Fra i molti discorsi, anche quello di un testimone di Geova descrive il brutale trattamento nel campo di Wewelsburg. Cronaca ZDF, dai 12 anni in su, 53 minuti.
Hitler. Eine Karriere. [Hitler. Una carriera] Video ARD, B/N, 155 minuti.
Die Gestapo. Die Geheimpolizei des III. Reiches. [La Gestapo. La polizia segreta del III Reich] Alasdair Simpson & Michael Campell, 1991, 52 minuti.
7.0 Commenti sulle chiese ufficiali
7.1 Il ruolo delle chiese ufficiali nella Germania di Hitler è menzionato solo marginalmente. Le cinque citazioni di tre storici relative a eventi storici sono riportate qui di seguito:
Professor Dr. John Conway: "Nel 1914, gli eserciti tedeschi, francesi, russi e inglesi si fecero guerra e tutti i membri delle loro chiese proclamarono di avere il sostegno divino. Per le chiese nulla si dimostrò più deleterio di questa universale pretesa di avere l'esclusivo sostegno di Dio. Nel 1918 il cinismo, lo scetticismo sulla credibilità delle chiese era così esteso che la maggioranza dei soldati, che avevano combattuto nelle trincee, tornarono dalla guerra totalmente disillusi e non più disposti ad accettare l'autorità morale di una chiesa che li aveva grandemente fuorviati". - "Quando nel novembre 1938 con il pogrom della 'notte dei cristalli' si manifestò un palese sintomo di antisemitismo da parte dei nazionalsocialisti, le chiese stettero in assoluto silenzio".
Dr. Detlef Garbe: "La vasta maggioranza delle chiese approvarono il bando decretato contro i testimoni di Geova nel 1933. Da documenti si rileva che nella primavera del 1933 le chiese istigarono le autorità ad emettere il bando. Naturalmente, le autorità naziste drizzarono le orecchie a quelle istigazioni. I nazisti intendevano agire comunque contro i testimoni di Geova e accettarono di buon grado la complicità delle chiese. ...Ci sono anche prove che i testimoni di Geova furono aiutati da pastori ecclesiastici, ma questi casi sono stati, purtroppo, assai pochi". - "Non furono pochi i rappresentanti religiosi che attizzarono l'odio contro gli Ebrei. Questa situazione non era paragonabile a quella dei testimoni di Geova".
Professor Dr. Susannah Heschel: "Che cosa sarebbe accaduto se la chiesa luterana o quella cattolica si fosse comportata come i testimoni di Geova? A mio avviso, questo avrebbe mutato l'intero corso della storia".
Letteratura (selezionata):
Gerhard Besier & Gerhard Ringshausen: Bekenntnis, Widerstand, Martyrium. Von Barmen 1934 bis Plötzensee 1944. [Professione di fede, resistenza, martirio. Da Barmen 1934 a Plötzensee 1944] Göttingen, 1996.
Karl Dietrich Erdmann: Deutschland unter der Herrschaft des Nationalsozialismus 1933-1939. [La Germania sotto il potere nazista 1933-1939] Gebhard, Handbuch der deutschen Geschichte, Band 20. [Manuale della storia tedesca, vol. 20] Monaco di Baviera, 1980. Capitolo 13, "Die Kirche im nationalsozialistischen Deutschland". [La chiesa nella Germania nazista]
Monika Kringels-Kemen & Ludwig Lehmhöfer: Katholische Kirche und NS-Staat - Aus der Vergangenheit lernen? [La chiesa cattolica e lo stato nazista - Imparare dalla storia?] Francoforte sul Meno, 1981.
Kurt Meier: Evangelische Kirche in Gesellschaft, Staat und Politik 1918-1945. Evangelische Verlagsanstalt, [La chiesa evangelica nella società, nello stato e nella politica 1918-1945. Stamperia evangelica] Berlino Est, 1987.
Eberhard Röhm: Sterben für den Frieden. Spurensicherung: Herrmann Stöhr (1898 bis 1940) und die ökumenische Friedensbewegung. [Morire per la pace. Garanzia delle tracce storiche: Herrmann Stöhr (1898-1940) e il movimento ecumenico per la pace] Stoccarda, 1985.
Eberhard Röhm & Jörg Thierfelder: Juden - Christen - Deutsche 1933-1945. Volume I. 1933-1935 - ausgemerzt. [Ebrei - Cristiani - Tedeschi 1933-1945. Vol. I. 1933-1935 - soppresso] Stoccarda, 1990.
Jürgen Schmädeke & Peter Steinbach: Der Widerstand gegen den Nationalsozialismus. Die Deutsche Gesellschaft und der Widerstand gegen Hitler. [La resistenza al nazionalsocialismo. La società tedesca e la resistenza a Hitler] Monaco di Baviera, 1985.
Ludwig Volk: Katholische Kirche und Nationalsozialismus. [La chiesa cattolica e il nazismo] Magonza, 1987.
8.0 Corretti fatti storici. La Dichiarazione svizzera del 1943
8.1 Il film provvede informazioni storicamente corrette e affidabili sul congresso e sulla risoluzione dei testimoni di Geova il 25 giugno 1933 a Berlino-Wilmersdorf, nonché su Erich Frost e Konrad Franke, Testimoni preminenti del dopoguerra, screditati dal regime tedesco-orientale come "traditori" negli anni '60 e '70. (Maggiori dettagli ai punti 9.0 e 10.0) Esaminiamo innanzitutto la dichiarazione svizzera del 1943, che non è menzionata nella documentazione filmata. I critici menzionati al punto 1.2 considerano l'omissione o "l'occultamento" una "falsificazione storica", e la "dichiarazione" del 1933 "svilita".
8.2 Il rifiuto del servizio militare e del lavoro connesso, più volte menzionato nel film da storici e testimoni oculari sopravvissuti, era motivato dalla coscienza individuale ed era praticato dai testimoni di Geova non solo in Germania ed Austria, ma anche in Svizzera. In quest'ultima nazione, in cui i tribunali militari dovevano trattare numerosi casi di obiezione di coscienza di testimoni di Geova, la Società Torre di Guardia pubblicò nell'edizione svizzera della rivista Consolazione del 1° ottobre 1943 una dichiarazione alla quale avevano collaborato i suoi avvocati (non testimoni di Geova) e che è formulata come segue:
"Siamo descritti come un'associazione il cui scopo o la cui attività è 'd'indebolire la disciplina militare, specialmente nell'indurre i soldati di leva a disubbidire agli ordini militari, a violare i regolamenti militari, a rifiutare il servizio militare o di istigare la diserzione'. Tale opinione può essere sostenuta solo da chi disconosce completamente lo spirito e l'opera della nostra comunità o che la mette in cattiva luce, sapendo di mentire. Affermiamo in maniera esplicita che la nostra associazione non comanda, né raccomanda, né suggerisce in altra maniera di agire contro le leggi militari. Questo genere di questioni non è trattato né alle nostre adunanze, né nelle nostre pubblicazioni. Di queste cose non ci occupiamo assolutamente. Noi riteniamo nostro compito dare testimonianza su Geova Dio e annunciare a tutte le persone la verità della Bibbia. Centinaia di nostri membri e simpatizzanti hanno adempiuto l'obbligo del servizio militare e continuano a farlo. Sia per il passato che per l'avvenire non è da noi presumere che il servizio militare equivalga a una violazione dei principi e delle aspirazioni dell'associazione dei testimoni di Geova contenuti nei loro statuti. Preghiamo tutti i nostri membri e simpatizzanti, quando annunciano il messaggio del Regno di Dio (Matt. 24:14), di continuare ad attenersi strettamente alla predicazione della verità biblica, e di evitare qualsiasi cosa che possa causare malintesi o essere interpretata come un incitamento a disubbidire alle leggi militari. Berna, 15 settembre 1943. Associazione dei Testimoni di Geova della Svizzera. Presidente: Ad. Gammenthaler. Segretario: D. Wiedenmann".
La Dichiarazione svizzera di allora mise in chiaro che i testimoni di Geova svizzeri non erano in lotta contro le forze armate. (Confronta il titolo "Lo smascheramento degli 'Studenti Biblici'. Prove inoppugnabili delle loro attività sovversive contro le forze armate" nel quotidiano di Königsberg Elbinger Zeitung, n° 207 del 4 settembre 1936.) Tuttavia la dichiarazione "Centinaia di nostri membri e simpatizzanti hanno adempiuto l'obbligo del servizio militare e continuano a farlo", nonostante voglia far intendere che alcuni non erano ancora Testimoni battezzati e che non avevano ancora assunto una posizione sulla questione del servizio militare, era corretta solo in parte e fu corretta in occasione dell'assemblea nazionale dei testimoni di Geova tenuta a Zurigo nel 1947. La Torre di Guardia, edizione inglese del 1° ottobre 1947, pag. 303 [edizione tedesca del 15 gennaio 1948, pag. 31] dichiara:
"Essi [i Testimoni della Svizzera] non hanno assunto una ferma ed inequivocabile posizione, apertamente in pubblico, per distinguersi come veri cristiani osservanti della Bibbia. Questo è stato evidente in relazione alla questione della neutralità verso gli affari e le controversie di questo mondo... Ad esempio, mentre cresceva l'oppressione causata dall'ultima guerra mondiale e la neutralità politica della Svizzera sembrava essere minacciata, nell'edizione svizzera di Consolazione del 1° ottobre 1943, la Filiale svizzera si accollò la responsabilità di pubblicare una Dichiarazione... Adesso per i fratelli svizzeri è venuta l'ora di fare un confessione davanti a Dio e a Cristo e, in risposta all'invito fatto dal fratello Knorr a esprimersi apertamente, [N.H. Knorr era divenuto il nuovo presidente della Watch Tower Society il 13 gennaio 1942 dopo la morte di J.F. Rutherford avvenuta l'8 gennaio 1942], molti fratelli alzarono la mano, per mostrare a tutti i presenti che ritiravano il loro consenso alla Dichiarazione del 1943 e che non desideravano sostenerla più in alcun modo".
Poiché la Dichiarazione svizzera non descrive una reale situazione riguardo al fatto che i Testimoni svizzeri non hanno fatto alcuna eccezione nell'essere neutrali al servizio militare, la documentazione filmata ha omesso questa parte storica.
9.0 Erich Frost e Konrad Franke
9.1 Erich Frost e Konrad Franke, i direttori della Società Torre di Guardia della Germania Ovest nel dopoguerra, vengono presentati nella documentazione filmata come leali testimoni di Geova, senza essere fatta menzione che sono stati diffamati come "traditori" da una fonte anonima dei comunisti della Germania Est (dal giugno 1961) e poi da un articolo pubblicato nella rivista "Der Spiegel" (nel luglio 1961). L'attacco diffamatorio traeva spunto dai protocolli degli interrogatori fatti dalla Gestapo ai fratelli Frost e Franke, finiti nelle mani dei servizi segreti della Germania Est [DDR = Repubblica Democratica Tedesca] e da questi usati a scopo di diffamazione e di ricatto.
9.2 La diffamazione fu ulteriormente amplificata con la pubblicazione del libro Die Zeugen Jehovas. Eine Dokumentation über die Wachtturmgesellschaft [I testimoni di Geova. Una documentazione sulla Società Torre di Guardia] di Manfred Gebhard (Editore Urania, Lipsia, Jena, Berlino) prima edizione 1970 nella Germania Est e poco dopo nel 1971 con concessione di licenza nella Germania Ovest. (Da notare che a quel tempo perfino i libri di cucina non potevano essere pubblicati in entrambe le Germanie) In realtà, il libro fu scritto dai servizi segreti della Germania Est con il sostegno delle istituzioni ecclesiastiche tedesco-orientali. (Confronta Gerhard Besier e Stephan Wolf. "Pfarrer, Christen unf Katholiken". Das Ministerium für Staatssicherheit der ehemaligen DDR und die Kirchen. [Ministri, preti, cristiani e cattolici. Il Ministero della sicurezza dello stato della ex DDR e le chiese] 2.a edizione, Neunkirchner Verlag, 1992, pag. 84, nota 380). Lo storico Detlef Garbe definisce il libro di Manfred Gebhard "un'opera su commissione" della DDR, in cui "entravano in gioco ovviamente le ideologie di quel periodo" e che è caratterizzata da una "scelta di fonti" e di "citazioni distorte" (Zwischen Widerstand und Martyrium. Die Zeugen Jehovas im "Dritten Reich", [Tra martirio e resistenza. I testimoni di Geova nel "Terzo Reich"] 1994, pagg. 20, 21).
In questa "documentazione" orchestrata dalla DDR, Frost e Franke furono diffamati come "manovali della Gestapo", poiché i protocolli degli interrogatori della Gestapo contengono molti nomi e dettagli circa l'opera clandestina dei testimoni di Geova.
9.3 Nel valutare i protocolli degli interrogatori della Gestapo non si può ignorare che venivano fatti con la tortura. La Gestapo "era autorizzata dallo stato a estorcere le confessioni con l'uso della tortura" (Rupert Butler, Illustrierte Geschichten der Gestapo, [Storie illustrate della Gestapo] Londra, 1992, fascicolo). I metodi sono così descritti:
"La Gestapo disponeva di una vasta rete di spie, agenti e informatori, e i suoi sgherri collezionavano una straordinaria quantità di documenti su tutti e su tutto. Le operazioni della Gestapo si distinguevano per sorprendente celerità e massima segretezza. I suoi metodi d'interrogatorio erano estremamente brutali. I suoi agenti si arrogavano il diritto di fare arresti, carcerazioni ed esecuzioni capitali" (documentazione filmata Die Gestapo. Die Geheimpolizei des III. Reiches. [La Gestapo. La polizia segreta del Terzo Reich] 1991).
Saldi di fronte alla persecuzione menziona che nel giugno 1936 la Gestapo creò un commando speciale per perseguitare i testimoni di Geova. Poiché la Gestapo cooperava col Servizio di Sicurezza del Reichsführer, le SS, ed era anche coadiuvata da esperti funzionari della polizia criminale, la conseguenza fu un'ondata di arresti in massa di testimoni di Geova (Jens-Uwe Lahrtz: Zu den Strukturen und Aufgabenfeldern von politischer Polizei und Geheimer Staatspolizei in Sachsen 1933.1939. In: Sächsische Justizgeschichte [Circa le strutture e i campi d'azione della polizia politica e la polizia segreta di stato in Sassonia 1933-1939. In: Storia giudiziaria della Sassonia] volume 6, Dresda, 1996, pagg. 49-54).
Nel corso del tempo la Gestapo venne in possesso di un'ampia quantità d'informazioni sulle attività bandite dei testimoni di Geova, che gli sgherri senza dubbio sfruttavano abilmente negli interrogatori dei membri della comunità religiosa. É rimasto ancora da chiarire se l'esattezza dei protocolli d'interrogatorio sia da attribuire all'abilità degli sgherri piuttosto che alle "confessioni" delle loro stesse vittime.
9.4 Sicuramente nessuno oggi ha il diritto di giudicare le vittime, le cui dichiarazioni furono estorte o costruite dalla Gestapo. La storica Dr. Elke Imberger afferma:
"Risulta evidente come la Gestapo utilizzò le dichiarazioni estorte con la tortura a preminenti Studenti Biblici per metterli contro altri membri della IBV [Associazione Internazionale Studenti Biblici] e potere così estorcere altre informazioni sull'organizzazione messa fuori legge. I metodi di pressione psicologica usati per gli interrogatori includevano il mettere a confronto diretto le vittime ... e torchiarle per molte ore fino a notte fonda. In considerazione delle pressioni fisiche e psichiche a cui gli sgherri della Gestapo sottoponevano i loro prigionieri, non si possono definire, come fa Manfred Gebhard, 'collaborazione con la Gestapo' le dichiarazioni estorte nel loro insieme". (Widerstand und Dissens aus den Reihen der Arbeiterbewegung und der Zeugen Jehovas in Lübeck und Schleswig-Holstein 1933-1945, [Resistenza e dissenso dalle file del movimento dei lavoratori e dei testimoni di Geova a Lubecca e Schleswig-Holstein] Neumünster, 1991, pagg. 349-351; il neretto è stato aggiunto).
Erich Frost narra gli avvenimenti di allora nella Torre di Guardia del 15 aprile 1961 pag. 246 (edizione inglese), 1° luglio 1961 (edizione tedesca) pag. 411, come segue:
"La Gestapo sapeva che quel venerdì [27 marzo 1937] avremmo celebrato la Commemorazione, ma non sapeva dove. Fui picchiato più volte fino a perdere conoscenza, poi mi fu gettata addosso dell'acqua per farmi rinvenire. Ben presto non fui più in grado né di star seduto né di stare coricato. Dal venerdì fino al lunedì mangiai e bevvi a malapena qualcosa, ma invocai aiuto a Geova incessantemente perché mi desse la forza di tacere per non danneggiare i fratelli. Quando fui ricondotto dinanzi agli aguzzini della Gestapo, pensai a Daniele nella fossa dei leoni. Il loro fiume di parole adirate tradì quello che ero ansioso di sapere: I fratelli non erano cascati nella rete che la polizia aveva teso loro! Provai una gioia indescrivibile".
Dopo il 27 marzo 1937 la Gestapo riuscì ovviamente ad ottenere importanti informazioni sull'opera clandestina dei testimoni di Geova.
Il 2 aprile 1939 Ludwig Cyranek (giustiziato il 3 luglio 1941) fece giungere dalla clandestinità alla filiale svizzera della Torre di Guardia di Berna il seguente comunicato:
"Circa il fratello Erich Frost, attualmente ad Oberlangen, ufficio postale di Lathen, Campo 6/Emsland. ...La procedura della Gestapo nell'estorcere confessioni, specialmente nel suo famigerato quartier generale, il campo Columbia di Berlino, ha raggiunto il massimo grado di crudeltà nell'interrogare il prigioniero in maniera atroce e bestiale per lo più di notte. In una di quelle notti, gli aguzzini fecero svenire il prigioniero ben tre volte ed ogni volta lo fecero rinvenire con getti d'acqua fredda.
La Gestapo organizzò un confronto tra il fratello Frost e una donna di Stoccarda. Appena visto il fratello Frost, la donna trasalì dinanzi all'orribile aspetto del prigioniero, dopodiché un uomo della Gestapo esclamò: 'Se è così spaventata, è una prova che Lei lo conosce'. La donna replicò: 'Non ho mai visto quest'uomo, ma mi fa paura il suo aspetto orribile'.
Il fratello Frost crede che gli siano state somministrate droghe nel cibo per togliergli la volontà e il controllo dei suoi pensieri, essendosi reso conto che i verbali delle sue dichiarazioni, quando venivano letti davanti a lui, contenevano delle parole che non avrebbe mai pronunciato con una mente lucida. In seguito agli orribili maltrattamenti non era più in grado di stare né seduto né in piedi, e quando dopo alcuni giorni poté guardarsi in uno specchio, rimase atterrito nel non riconoscersi più nella sua immagine riflessa. Le sue sofferenze erano così atroci che supplicò Geova ad alta voce di mettere fine al suo tormento facendolo morire. ... Amburgo, 2 aprile 1939. [firmato] Ludwig Cyranek" (Archivio storico della Watch Tower, ZEB IV/4/15).
Mentre era ancora in corso la guerra, l' Annuario dei testimoni di Geova 1940 (ediz. tedesca. Berna, Svizzera) a pag. 241 narra di Erich Frost quanto segue:
"La Gestapo di Berlino toccò il culmine della crudeltà per estorcergli confessioni [a un Testimone prigioniero]. Gli interrogatori avvenivano per lo più di notte e in maniera bestiale. Una notte i nazisti gli fecero perdere tre volte conoscenza e per tre volte lo rianimarono con getti d'acqua fredda. Il fratello crede che la Gestapo gli abbia somministrato delle droghe nei cibi per fargli perdere il controllo di sé e fare ammissioni di cose di cui, quando gliele venivano rinfacciate, non si era reso conto di averle dette". (Vedi anche l'Annuario 1974, ediz. tedesca e Annuario 1975, ediz. italiana, entrambi a pag. 126)
Nel marzo 1971 Erich Frost fece le seguenti dichiarazioni per confutare le accuse di tradimento in un'inedita biografia in cui ha descritto nei particolari l'opera clandestina:
"Eravamo dieci fratelli, me compreso, che avevamo fatto voto di osservare fedeltà e massima segretezza possibile nell'opera clandestina che eravamo in procinto d'intraprendere. Ci procurammo nuovi territori comperando, mentre stavamo ancora a Lucerna [4-7 settembre 1936], due cartine geografiche della Germania. Una cartina in cui erano delineati tutti i territori la tenni io, mentre l'altra cartina fu ritagliata secondo i margini di ogni singolo territorio spettante a ciascuno di noi, direttori di distretto, come ci chiamavamo allora per una migliore comprensione delle nostre funzioni; ognuno aveva il suo territorio con la sua lista di congregazioni, ma non veniva informato circa il contenuto di altre liste in altri territori. Ognuno si impegnò a operare entro i confini del suo territorio, per provvedere ai fratelli notizie della Torre di Guardia ed altre informazioni incoraggianti da parte della Società Torre di Guardia. Fu studiato un sistema per informare nel più breve tempo possibile circa un arresto che sarebbe potuto capitare, affinché si potesse coprire il posto vacante senza smettere di provvedere ai bisogni delle congregazioni. Naturalmente, questa organizzazione clandestina non era perfetta, ma era il meglio che potessimo escogitare in base alle circostanze di quel momento.
Il nostro raduno avveniva una volta al mese a Berlino, la città più grande della nazione ed ogni volta in un luogo diverso, che era di solito ad una stazione del metrò, dove si trovavano ad attenderci due sorelle molto brave e coraggiose, Ilse Unterdörfer ed Elfriede Löhr, che ci guidavano, senza dare nell'occhio, abitualmente in un posto fuor di mano, un orticello con pergolato. Un piano che funzionava sempre. Lì, senza essere disturbati, potevamo stare a parlare diverse ore di tutte le cose necessarie e concederci anche un po' di riposo. Le sorelle ci provvedevano anche uno spuntino, dopodiché ci accordavamo sul successivo luogo d'appuntamento e ciascuno si rimetteva in viaggio per tornare al rispettivo territorio di assegnazione. Ognuno di noi aveva un sostituto, ma solo uno, che era stato istruito su tutto quanto riguardava il territorio assegnato e che poteva subentrare nell'opera di chi fosse stato arrestato.
Nel giro di poco tempo avvenne che qualcuno mancava al nostro appuntamento e si presentava il suo sostituto, che ci informava circa l'arresto e spesso anche delle cose di cui erano venuti a conoscenza i nostri nemici, le dichiarazioni estorte e chi avrebbero messo in pericolo, il denaro confiscato e, cosa ancora più importante, se una nostra ciclostile fosse stata sequestrata. Ognuno di noi era ben consapevole che prima o poi sarebbe venuto il suo turno e che doveva prepararsi a ricevere un crudele trattamento, sì, anche la tortura. In quel caso avrebbe dovuto dichiarare soltanto ciò che la Gestapo aveva già saputo comunque dai fratelli interrogati prima di lui. (Qui devo aggiungere una precisazione, non per giustificare me, perché non importa più, ma per chiarire la posizione dei miei fratelli: La rivista tedesca Der Spiegel nell'edizione n° 30 del 1961 pubblicò un articolo denigratorio su di me con il titolo 'Väterchen Frost' [Piccolo Padre Frost]. Avrei potuto sentirmi quasi lusingato da questa definizione, mai usata da tedeschi, ma tipica della lingua russa, probabilmente un titolo sovietico addirittura! Noi che eravamo consapevoli delle esperienze vissute, avevamo riso su quell'espressione; tuttavia, poteva anche darsi ovviamente che alcuni deboli fra noi fossero stati colti dai dubbi e forse, a causa di ciò, tornati nel mondo. ...Consultai il fratello Knorr se, a motivo di queste accuse, avrei dovuto fare forse qualcosa. Ma egli mi disse: 'No, lascia stare, fratello Frost! Sapessi quante accuse vengono fatte a me. Non le degniamo di alcuna attenzione. Le archiviamo, ma non abbiamo il tempo di leggerle'. Un'azione legale avrebbe messo i redattori dello Spiegel nell'imbarazzo di essere ritenuti responsabili di diffamazioni basate su indegne dichiarazioni della Gestapo ai danni di irreprensibili cittadini della nazione tedesca. Quelle dichiarazioni sarebbero state giudicate diffamatorie se portate davanti a un tribunale e sarebbero costate ai responsabili una pesante ammenda pecuniaria. Tuttavia, come testimoni di Geova, avevamo cose più importanti da fare. ...)" (Archivio storico della Torre di Guardia, LB Frost, pag. 54 e segg.).
9.5 L'integrità di Erich Frost, Konrad Franke e di altri preminenti testimoni di Geova, che sono stati accusati da oppositori di "tradimento" ai danni dei fratelli di fede, non è mai stata messa in discussione dai propri fratelli, né durante il periodo della persecuzione, e nemmeno dopo. Parla già da sé il fatto che i documenti degli accusati e della Gestapo, condannata dal Tribunale militare internazionale di Norimberga come "un'organizzazione criminale", siano usati per screditare cittadini irreprensibili.
10.0 Il congresso di Berlino del 25 giugno 1933
10.1 La summenzionata "documentazione" della DDR di Manfred Gebhard diffuse, oltre a diffamazioni di preminenti testimoni di Geova, anche falsità circa il presunto "congresso antisemita e filo-fascista della Società Torre di Guardia del 25 giugno 1933 con Rutherford e Knorr a Berlino-Wilmersdorf". (Né J.F. Rutherford né N.H. Knorr vi si recarono).
Inoltre, la "The Christian Quest" [Ricerca cristiana] diffuse altre falsità sul congresso del 1933, che ancora oggi sono adottate da oppositori dei testimoni di Geova in maniera acritica. La "Ricerca cristiana" è una pubblicazione dalla dubbia reputazione (non è stata mai reputata accademica) divulgata da ex testimoni di Geova che si ostinano in polemiche contro la Società Torre di Guardia.
10.2 Non è vero che la Società Torre di Guardia al congresso di Berlino del 1933 abbia tentato di "accattivarsi il favore" di Hitler e che dopo il presunto esito negativo di questo tentativo sia subentrata la persecuzione dei testimoni di Geova in Germania. La "Dichiarazione" o petizione adottata dai delegati era legittima e costituzionalmente corretta. Il suo scopo era di pregare il cancelliere del Reich e le autorità politiche di revocare i divieti già messi in atto (ad es. in Baviera il 13 aprile 1933, in Sassonia il 18 aprile 1933, in Turingia il 26 aprile 1933 e nel Baden il 15 maggio 1933) contro i testimoni di Geova sulla base della legge-delega del 28 febbraio 1933 per la salvaguardia dell' "ordine e della sicurezza nazionali" e di fare investigare i fatti da persone prive di pregiudizi religiosi. La Società Torre di Guardia metteva in chiaro che i testimoni di Geova, in quanto cittadini pacifici e amanti dell'ordine non operavano contro, ma piuttosto a favore dell'"ordine e della sicurezza nazionali", contrariamente a quanto avevano asserito i loro oppositori religiosi.
10.3 La lettera d'accompagnamento alla Risoluzione fu iniziata con la dovuta cortesia nei termini "Sehr verehrter Herr Reichskanzler" [Onorevole Signor Cancelliere del Reich]. Nella mostra permanente del Memoriale dedicato alla Resistenza Tedesca a Berlino, in cui sono esposte la "Dichiarazione" e la sua lettera d'accompagnamento indirizzata a Hitler, da anni i visitatori possono leggere un appropriato commento dei documenti della Società Torre di Guardia, in cui si dichiara quanto segue:
"Nel rivolgersi al Cancelliere del Reich Hitler, la lettera omette il titolo "Führer" già entrato nell'uso comune di quell'epoca. ... Come altri rappresentanti delle religioni tradizionali, in un primo tempo anche preminenti testimoni di Geova ebbero l'illusoria speranza che, informando Hitler sulle loro finalità, egli mettesse fine alla persecuzione. Comunque non danno adito ad alcun dubbio circa la loro ferma determinazione di continuare ad osservare solo la Parola di Dio". (Copia del testo esposto alla mostra)
10.4 Il 25 giugno 1933 e anche in seguito (ad esempio nell'Età d'Oro del 1° giugno 1934, pagg. 4-7, ediz. tedesca; 25 aprile 1934, pagg. 452-456, ediz. inglese) i testimoni di Geova, rappresentati dalla Società Torre di Guardia, hanno citato i nazionalsocialisti o il punto 24 del programma del partito, in cui si fa richiamo, con determinate restrizioni, alla "libertà di tutte le confessioni religiose presenti nello stato". Nella lettera d'accompagnamento a Hitler si è fatto appello ai principi fondamentali o "ideali" che erano stati propugnati pubblicamente dal cancelliere del Reich e dai suoi membri di partito. Era noto che "la Costituzione del Reich del 1919 garantiva alle associazioni religiose cristiane nel Reich tedesco il diritto alla libertà di culto" come pure "a seguire la voce della coscienza senza dover, a motivo di questo, subire violenza o essere ostacolati da leggi o norme" (Meyers Kleines Lexikon, [Piccolo lessico di Meyer] Lipsia, 1933, Vol. 2, pag. 853). Nel suo libro Mein Kampf [La mia lotta] Hitler scrisse:
"La relazione dell'uomo con Dio è sacra e dev'essere rispettata. Potere politico e questioni religiose devono essere tenute separate" (citazione contenuta nella summenzionata L'Età d'Oro del 1° giugno 1934 e corrispondente edizione inglese).
Con la lettera del 25 giugno 1933 a Hitler, la Società Torre di Guardia mise in chiaro che ai testimoni di Geova erano stati negati i diritti religiosi e la libertà di adorazione in Germania e che i bandi messi in atto in Baviera, in Sassonia e in altre regioni del Reich costituivano un abuso. La Società Torre di Guardia attribuì quella situazione all'influenza esercitata dai loro critici religiosi e chiese una valutazione imparziale dei fatti.
10.5 Come si è già detto, non è vero che la persecuzione non esisteva prima del congresso di Berlino del 25 giugno 1933. In realtà, il bando esistente in Prussia, lo stato più grande della Germania, recava la data del 24 giugno 1933, e la persecuzione dei nazisti, come mostra la documentazione filmata, si intensificò gradualmente, .
Secondo dati incompleti circa 10.000 testimoni di Geova diventarono vittime del nazionalsocialismo fra il 1933 e il 1945. (Questo volle dire perdita del lavoro, rapimento dei figli, condanne alla prigione o ad ammende pecuniarie etc.) Quasi 6.000 (oltre 445 dall'Austria) furono internati in prigioni e campi di concentramento, dei quali circa 2.000 (quasi 150 dall'Austria) persero la vita, oltre 250 (almeno 48 dall'Austria) mediante pena capitale.
Durante i numerosi interrogatori i testimoni di Geova seguirono i dettami della loro propria coscienza e della loro propria convinzione, anziché gli ordini di J.F. Rutherford (il presidente della Watch Tower Society di Brooklyn, Nuova York) o la Società Torre di Guardia di Magdeburgo. Nei tribunali i Testimoni non citarono articoli della rivista Torre di Guardia, ma la Bibbia, come testimoniano articoli di giornali dell'epoca. Col titolo "Egli voleva convertire perfino il giudice! Falso profeta condannato a cinque mesi di prigione" un giornale pubblicò il seguente articolo:
"Dopo tre mesi di detenzione in campo di concentramento, Heinrich Dickmann da Dinslaken è stato processato dalla sesta Corte Regionale di Duisburg con l'imputazione di reati commessi contro la legge per la salvaguardia della pace interna della nazione, la legge per la protezione del popolo e dello stato e contro il decreto del Ministro prussiano dell'Interno. Dickmann ammise, come tutti quelli che condividevano le sue stesse convinzioni, di non appartenere alla comunità degli Studenti Biblici, ma di seguire solo la Bibbia a modo suo. Ammise inoltre che aveva partecipato ad adunanze per studiare la Bibbia con altri aventi le medesime convinzioni religiose, chiamati come lui 'testimoni di Geova'. Era suo dovere annunciare 'all'umanità la buona notizia dell'istituito Regno di Geova'. Ad una domanda specifica rivoltagli dal presidente della corte, Dickmann rispose che, ubbidendo al comando di non uccidere contenuto nelle Sacre Scritture, non avrebbe partecipato alla guerra" (senza titolo e data [verso il 29 ottobre 1935], Archivio storico della Torre di Guardia, LB Dickmann, Heinrich; confronta altro articolo dello stesso tenore "Solo Geova è responsabile! Arresti in massa seguiti ad azione propagandistica degli Studenti Biblici", Danziger Vorposten, 17 settembre 1937).
"Berlino, 18 luglio. Il 'Servizio informazioni' del Fronte tedesco dei lavoratori, pronunciandosi sulla decisione di un tribunale del lavoro a sostegno del licenziamento motivato dalla mancata partecipazione del lavoratore alla festa aziendale del 1° maggio, dichiara, fra l'altro: I querelanti, ex appartenenti all'Associazione degli Studenti Biblici, violando l'ordinanza emessa dal Vertrauensrat [Consiglio aziendale], non hanno partecipato né alla festa del 1° maggio e né alle altre feste aziendali e per questo motivo sono stati licenziati. Davanti alla corte si sono giustificati dicendo che le loro convinzioni religiose basate sulla Bibbia non permettevano loro di partecipare alla festa del 1° maggio, ma imponevano loro di rendere l'onore che spetta soltanto a Dio, anziché ai capi politici, nonostante il riconoscimento dei loro meriti. Il tribunale ha respinto il ricorso contro il licenziamento" (Archivio storico della Torre di Guardia, articolo di giornale, senza data, PER 18/7/35?).
Migliaia di testimoni di Geova soffrirono in prigioni, carceri e campi di concentramento a motivo della loro resistenza motivata dall'osservanza dei principi morali risalenti al primo cristianesimo. Il quadro storico di queste vittime del nazionalsocialismo viene travisato dai loro critici religiosi col seguente commento:
"Notando che l'adeguamento non produceva il risultato desiderato, Rutherford pretese letteralmente il martirio dai 'semplici' testimoni di Geova in Germania. Abituati ad ubbidire, la maggioranza dei testimoni di Geova ottemperarono alla richiesta di chi era alla loro guida. Una parte di responsabilità per le sofferenze dei testimoni di Geova in Germania va addossata alla Società Torre di Guardia e ai suoi dirigenti rimasti al sicuro a Brooklyn" (Mainzer Bistumsnachrichten, [Notiziario vescovile di Magonza] n° 16, 7 maggio 1997, pag. 10).
10.6 Le tre fotografie mostrate nella documentazione filmata, sono state riprese all'interno del luogo del congresso del 25 giugno 1933 e dimostrano che in quell'occasione non furono usate croci uncinate, smentendo così le calunnie dette dai critici a questo riguardo. (In base a un decreto pronunciato dal presidente del Reich il 12 marzo 1933, vigeva l'obbligo di issare contemporaneamente sia la bandiera bianco-rosso-nera che quella con la svastica. Non si sa se le bandiere fossero esposte all'esterno del palazzo del congresso).
10.7 Al congresso non fu cantato l'inno nazionale, ma il cantico n° 64 "Gloriosa speranza di Sion", composto nel 1905 sulle note della melodia di Joseph Haydn (1797) e ancora usato. La maggior parte dei cantici pubblicati nel libretto dei cantici, essendo basati sulle note di melodie molto conosciute (inni religiosi, canzoni popolari o musiche classiche), facilitava maggiormente il canto alle congregazioni degli Studenti Biblici. Anche la melodia di Haydn (Quartetto opera 76, n° 3) era basata sul "Canto dei Tedeschi" (1841) composto da A.H. Hoffmann von Fallersleben. L'11 agosto 1922 il presidente del Reich proclamò questa melodia inno nazionale tedesco. Gli Studenti Biblici sia in Germania che in altre nazioni continuarono comunque a usare il cantico 64 con lo stesso testo di contenuto religioso. É anche provato che fu cantato al congresso internazionale degli Studenti Biblici a Lipsia il 20 maggio 1929 e poi al congresso di Berlino il 25 giugno 1933. Allora era già in vigore l'inno nazionale tedesco, basato sul canto dei Tedeschi e sulla prima strofa del canto di Horst Wessel dei nazionalsocialisti (Meyers Kleines Lexikon, [Piccolo Lessico di Meyer] 1933, Vol. 2, pag.1600). Quindi, resta confermato che il 25 giugno 1933 i testimoni di Geova non cantarono inni politici e nemmeno l'inno nazionale tedesco, ma soltanto cantici religiosi.
10.8 Il seguente brano contenuto nel testo della documentazione descrive correttamente il veritiero quadro della situazione di quei giorni:
"Narratore: In altre regioni del Reich restarono tuttavia in vigore i divieti [dall'aprile 1933]. Per questo motivo i testimoni di Geova [nel giugno 1933] organizzarono un'azione per notificare al governo del Reich che non erano nemici dello stato.
Dr. Christine King: Sin dall'inizio i testimoni di Geova assunsero una chiara posizione per affermare la loro neutralità politica. ...Nei primi mesi tentarono di far capire alle autorità il significato di questa loro posizione neutrale, che non costituiva affatto una minaccia politica.
Narratore: In rappresentanza dei 25.000 Testimoni tedeschi, il 25 giugno 1933 delegati provenienti da ogni regione del Reich si radunano a Berlino per adottare una risoluzione.
Willi Pohl: In questa risoluzione spiegammo che non avevamo alcun fine politico, che la nostra attività era puramente religiosa e che volevamo, in sintonia con quanto era garantito nel programma del partito e anche da funzionari governativi, esercitare una libera professione di fede e di religione, e che pertanto chiedevamo che fosse riesaminata la situazione dei bandi parziali affinché fossero rimossi.
Narratore: L'intero territorio nazionale fu coperto dalla distribuzione di 2 milioni di copie della dichiarazione, alla quale prese parte anche il fratello Konrad Franke, che fu poi arrestato ed internato nel campo di concentramento di Osthofen".
10.9 In una cortese lettera d'accompagnamento indirizzata al cancelliere e al governo del Reich fu fatto un sunto del contenuto della risoluzione del congresso. (In quel tempo la dittatura nazista era solo agli inizi e perciò non ancora pienamente sviluppata nella sua essenza totalitaria. Perfino molti politici di tutto il mondo e il papa furono ingannati dalla maschera di Hitler e fecero trattati col governo del Reich. Nel 1936, mentre migliaia di vittime languivano già nei campi di concentramento, si svolsero i Giochi Olimpici a Berlino, davanti agli occhi di tutto il mondo). Nella lettera della Società Torre di Guardia sono usate espressioni, le quali sono travisate oggi dai critici che non tengono conto del contesto storico e dello sfondo sociale al tempo in cui si svolgeva quell'evento. Ne vediamo un esempio nelle loro dichiarazioni riportate in parte qui di seguito (il neretto è aggiunto):
"In occasione di questo congresso di 5.000 delegati, come anche nella dichiarazione, si è constatato che gli Studenti Biblici della Germania si battono per gli stessi elevati fini etici ed ideali proclamati dal governo del Terzo Reich in merito alla relazione fra l'uomo e Dio, cioè: lealtà della creatura verso il Creatore!
Dal congresso è emerso che nella relazione degli Studenti Biblici tedeschi col governo del Terzo Reich non esistono contrasti, ma che, al contrario, le aspirazioni e i fini puramente religiosi e apolitici degli Studenti Biblici concordano pienamente con gli stessi fini del governo tedesco".
Per classificare queste espressioni non dev'essere trascurato quanto segue:
Il destinatario era il governo tedesco istituito legalmente pochi mesi prima.
Mai in nessun tempo i testimoni di Geova sono stati ostili ad alcuno stato e alla sua costituzione, ma si sono sempre mostrati 'cittadini pacifici e amanti dell'ordine', com'è stato enunciato nella parte introduttiva della petizione di Berlino.
Se al congresso di Berlino del 1933 sono state richiamate determinate affinità col governo tedesco o i principi proclamati dal partito, è stato solo per sottolineare esclusivamente determinati ideali etici e religiosi riconosciuti dalla maggior parte degli stati della terra. Le pubblicazioni Watch Tower di quel tempo provano che i testimoni di Geova approvavano "ideali" come giustizia o responsabilità verso Dio, ma mai l'ideologia del nazionalsocialismo. Nella "dichiarazione" si mette ripetutamente in risalto che soltanto Dio col suo Regno, e quindi senza alcuna potenza terrena, farà realizzare questi ideali. Vi si dichiara anche espressamente (con caratteri evidenziati in neretto):
"Un'attento studio dei nostri libri e di altra nostra letteratura verificherà che gli alti ideali perseguiti e divulgati dal governo nazionale sono divulgati, approvati e messi in particolare risalto anche nelle nostre pubblicazioni, nelle quali si trovano anche prove che Geova Dio farà sì che tutti coloro che amano la giustizia e che ubbidiscono a Lui come l'Onnipotente, realizzeranno questi alti ideali a tempo opportuno. Invece di minacciare i principi dell'attuale governo, la nostra letteratura e la nostra attività danno un grande sostegno a questi alti ideali. Per questo motivo, Satana, il nemico di tutti coloro che amano la giustizia, ha tentato di screditare la nostra attività in questa nazione perché fosse ostacolata....Nel corso di tutti questi anni (1902-1933) in cui si è svolta la nostra opera, dall'estesa distribuzione dei nostri libri e della nostra letteratura non è emerso un solo caso in cui la nostra attività o letteratura abbia in qualche modo rappresentato un pericolo per il governo o l'ordine pubblico e la sicurezza della nazione. ...La speranza del mondo è il Regno di Dio retto da Cristo, per il quale Gesù insegnò i suoi discepoli a pregare: 'Venga il tuo regno, si compia la tua volontà, come in cielo, anche sulla terra'. La potenza di Dio è suprema e non esiste potere capace di resistergli con successo. ...Avendo l'attuale governo professato i summenzionati alti ideali, è nostra convinzione che i capi politici non vogliano ostacolare deliberatamente il progresso della nostra opera di testimonianza per il Nome di Geova e del suo Regno. Se la nostra fosse solamente un'opera umana, sarà rovesciata. Ma se è un'opera divina ed è compiuta per suo volere, contrastare quest'opera vorrebbe significare combattere contro Dio. - Atti degli Apostoli 5:39" ("Dichiarazione", Volantino, penultima ed ultima pagina).
I "libri e la letteratura" come le "pubblicazioni" stampate dalla Filiale della Torre di Guardia di Magdeburgo sono disponibili ancora oggi per "un attento esame".
10.10 A quel tempo alcuni testimoni di Geova dubitavano che la "Dichiarazione" e la lettera d'accompagnamento di J.F. Rutherford, presidente della Watch Tower Society, fossero bene accette. Erano convinti che il testo era stato modificato dal direttore della filiale di Magdeburgo (lo ritenevano "fiacco"), il che riguardava in realtà solo due passaggi della "Dichiarazione". Altri erano delusi perché si aspettavano incoraggianti discorsi biblici, come accadeva solitamente in tutti i congressi dei testimoni di Geova, mentre quel raduno era avvenuto soltanto con formali premesse giuridiche. Quindi, per alcuni che avevano partecipato a quel congresso del 25 giugno 1933, quell'evento era rimasto solo un ricordo negativo, specialmente dopo che il direttore della Filiale di Magdeburgo si era dissociato nel 1935. Le loro impressioni e conclusioni soggettive furono riportate in seguito nell'Annuario dei testimoni di Geova 1974 (edizioni inglese e tedesca; 1975 edizione italiana). Queste divergenze interne alla comunità religiosa sono state poi strumentalizzate dai critici dei testimoni di Geova per diffamare l'intera organizzazione.
10.11 Durante il periodo di tempo compreso tra il 1933 e il 1945 nemmeno agli oppositori dei testimoni di Geova venne da pensare che la "Dichiarazione" del giugno 1933 avesse espresso approvazione al nazionalsocialismo o che fosse stata un tentativo d'ingraziarsi il favore del regime nazista. Nell'opera polemica Die Zeugen Jehovas. Die politischen Ziele der Internationalen Vereinigung Ernster Bibelforscher [I testimoni di Geova. I fini politici dell'Associazione Internazionale degli Studenti Biblici], pubblicata a Berlino nel 1936 da Dr. Hans Jonak von Freyenwald con l'imprimatur dell'ufficio vescovile di Vienna, la "Dichiarazione" del congresso dei testimoni di Geova di Berlino, in una lista di pubblicazioni della Watch Tower Society, è stata commentata nel modo seguente:
"'Dichiarazione', risoluzione adottata dagli Studenti Biblici a Berlino il 25 giugno 1933 contro i provvedimenti del governo tedesco. Distribuita in milioni di copie" (pag. 101).
11.0 Nessun antisemitismo
11.1 Nella lettera d'accompagnamento inviata al cancelliere del Reich gli Ebrei non sono menzionati nella loro generalità, ma vi si fa riferimento come a una precisa categoria, cioè i "finanzieri ebrei del mondo anglo-americano". Il termine "finanzieri ebrei", riportato in vocabolari tedeschi sin dal 19° secolo, non rientra qui nella terminologia nazista e non va assolutamente interpretato come antisemita. É provato che i testimoni di Geova erano estranei allo spirito antisemita e all'odio razziale, e che consideravano gli Ebrei "esseri umani di uguale alto valore". (L'Età d'Oro, 14 aprile 1930, pag. 124).
11.2 Secondo l'opinione dei testimoni di Geova, religione, politica e finanza (o commercio, in cui persone di origine ebrea hanno un ruolo dominante sul piano internazionale) cooperano strettamente a detrimento dei popoli. Criticando questa alleanza e prendendo le distanze dai magnati ebrei della finanza, i Testimoni intendevano provare l'infondatezza delle accuse dei nazisti, secondo cui sarebbero stati finanziati con denaro ebreo e pianificato un dominio mondiale sotto l'egemonia ebrea. Già fin dagli anni '20 gli Studenti Biblici che non avevano imprese commerciali dovettero difendersi da tali false accuse. Dopo la presa di potere di Hitler gli antisemiti e i nazisti incrementarono questi attacchi.
11.3 Nella summenzionata pubblicazione Die Zeugen Jehovas. Die politischen Ziele der Internationalen Vereinigung Ernster Bibelforscher [I testimoni di Geova. I fini politici dell'Associazione Internazionale degli Studenti Biblici], nel gennaio 1936, il Dr. Hans Jonak von Freyenwald scrisse quanto segue:
"Ma gli Studenti Biblici fanno di più, pretendendo la totale eliminazione delle attuali religioni cristiane e, al di là dell'ambito religioso, l'eliminazione di tutti gli stati cristiani perché sia instaurato al posto loro un governo mondiale teocratico sovrano a tutti i popoli e retto da soli appartenenti alla razza ebraica. Essi perseguono questo fine basandosi unicamente su presunte predizioni divine contenute nella Bibbia. ... Poiché gli Studenti Biblici sono innanzitutto, anzi esclusivamente, un movimento politico internazionale che usa le sue false dottrine per raggiungere il suo fine" (Pag. 5).
La polizia e i tribunali condivisero questo punto di vista sui testimoni di Geova, confondendo le loro aspettative di un regno celeste con quelle di affari terreni. Un giudice del Tribunale Regionale di Darmstadt, del quale si diceva che "grazie ai suoi molti anni d'esperienza maturata come giudice presidente del Tribunale Speciale di Darmstadt e agli approfonditi studi delle pubblicazioni dell' 'Associazione Internazionale degli Studenti Biblici', fosse un grande esperto delle false dottrine sovversive di questa associazione, fece un analogo commento sui testimoni di Geova (Studenti Biblici) nel suo rapporto su Konrad Franke del dicembre 1936:
"L'organizzazione [è stata] messa al bando e sciolta negli altri stati del Reich, essendo emerso con l'andare del tempo e in modo inequivocabile che dietro la maschera di religiosità degli Studenti Biblici si nasconde un'organizzazione giudaico-marxista, il cui fine essenziale è l'eliminazione di tutti gli stati sovrani e dei governi esistenti e l'instaurazione del Regno di Geova in cui gli Ebrei dovrebbero essere il popolo eletto di dominatori" (Archivio storico della Torre di Guardia, Ufficio della Polizia Segreta di Darmstadt, Diario n° I A. [Pag. n° 42], Denuncia contro Max Konrad Franke, [mancante]. Dicembre 1936, Fk.).
11.4 "La natura sovversiva dell'accolita mondiale di Ebrei è stata già smascherata in Germania poco dopo l'avvento dell'attuale potere politico", scrisse il Königsberger Zeitung [Giornale di Königsberg] dell'8 gennaio 1938 a proposito di un processo in corso contro uno Studente Biblico. I testimoni di Geova protestarono veementemente contro l'accusa che fossero sovversivi finanziati dal movimento mondiale rivoluzionario ebraico, vedendo in questo una ragione della loro persecuzione in Germania. Queste accuse si riflettevano nei titoli dei giornali dell'epoca:
"Il capo ebreo degli 'Studenti Biblici Internazionali'. Il misterioso 'giudice' Rutherford - Comunisti e negri guidati da Ebrei", Der Danziger Vorposten, [La Vedetta di Danzica] 18 luglio 1935.
"Manovali del giudaismo internazionale. 31 Studenti Biblici in tribunale", Nationalzeitung, [Giornale nazionale] 8 dicembre 1936.
"Mascalzoni nelle truppe coloniali Alljudas [del giudaismo universale]. I processi agli Studenti Biblici servono a proteggere il governo - Tribunale Speciale di Königsberg in sessione", Königsberger Zeitung, [Giornale di Königsberg] 8 gennaio 1938.
"I processi agli 'Studenti Biblici' conclusi ad Amburgo: Abraamo e Isacco come ministri nel Regno di Geova. L'infausta falsa dottrina glorifica il giudaismo - 187 imputati davanti al Tribunale Speciale - La clemenza non è più ammissibile", Hamburger Tageblatt, [Giornale di Amburgo] 14 maggio 1938.
"Gli 'Studenti Biblici' emissari del bolscevismo ebreo. Considerano il patriottismo 'un peccato contro Geova'", Westdeutscher Beobachter, [Osservatore tedesco-occidentale] 21 agosto 1938.
11.5 Le riviste di quel tempo provano che i testimoni di Geova consideravano gli Ebrei in modo imparziale e la loro persecuzione una "follia razzista" "inescusabile" (Consolazione [già L'Età d'Oro], Berna, 15 novembre 1938, pag. 12; 1 gennaio 1940, pag. 10). Nella documentazione filmata Saldi di fronte all'atto nazista lo storico Dr. Detlef Garbe dice:
"L'antisemitismo assume le caratteristiche del razzismo. I testimoni di Geova furono contrari a considerare gli Ebrei di valore inferiore a motivo della loro origine. Per loro ogni persona ha lo stesso valore".
11.6 Le osservazioni fatte dalla Società Torre di Guardia nel 1933 sugli Ebrei e lo sforzo di richiamare l'attenzione sull'attività religiosa e apolitica dei testimoni di Geova, la loro ubbidienza alle leggi (purché non violino comandi divini come "Non devi uccidere"), il loro amore per la giustizia e la pace, devono perciò essere considerati correttamente e capiti alla luce del loro contesto storico-sociale dell'epoca.
12.0 Riabilitazione delle vittime
12.1 La rivelazione del penoso ruolo svolto dal gruppo di vittime sotto il regime nazista induce logicamente gli ascoltatori a considerare i membri del gruppo con maggior rispetto e tolleranza. Questo tipo di riabilitazione, che comprende equamente Ebrei, Sinti e Rom, testimoni di Geova e altri gruppi di vittime, dev'essere accolta con spirito scevro di diffidenza e malanimo.
In passato, quando gli storici rifiutavano la storia orale ritenendola "non scientifica", molti testimoni di Geova sopravvissuti alla prigionia o ai campi di concentramento, erano contrari a raccontare le loro esperienze agli storici. A questo riguardo, circa Sinti, Rom e testimoni di Geova, Elisabeth Brümann-Güdther fa il seguente commento:
"Chiunque soffra ancora (o di nuovo) per i pregiudizi che gli sono costati la detenzione nei campi di concentramento sotto il Terzo Reich, è restio a esporsi in pubblico. Questo deve avvenire 'in modo corretto', com'è ovvio aspettarsi, per evitare di destare nuovi pregiudizi sul gruppo che la vittima rappresenta" (Ravensbrückerinnen, [Donne di Ravensbrück] 1995, pag. 22).
É stato un teologo a giungere alla conclusione che l'aver dato informazioni sulla mortale persecuzione abbia indotto a "vedere gli ostracizzati Studenti Biblici in una nuova luce". Questa affermazione fu fatta nel 1938. Dopo la pubblicazione del libro Kreuzzug gegen das Christentum. Moderne Christenverfolgung. Eine Dokumentation [Crociata contro il cristianesimo. Persecuzione moderna dei cristiani. Una documentazione], col quale la filiale svizzera della Società Torre di Guardia aveva dato prove documentate all'opinione pubblica sulla persecuzione dei testimoni di Geova sotto il regime nazista, il teologo svizzero Theophile Bruppacher scrisse in una recensione:
"Onore a chi lo merita! Il futuro storico della chiesa dovrà ammettere un giorno che non le grandi chiese, ma questi membri di una setta derisa e diffamata, sono stati i soli ad affrontare la furia del demone nazista e a resistergli con la fede. Essi soffrono e sanguinano perché, come testimoni di Geova e aspiranti al Regno di Cristo, hanno rifiutato di rendere onore idolatrico a Hitler, alla croce uncinata, di fare il saluto tedesco e di sottostare all'imposizione del voto politico".
Bruppacher conclude dicendo:
"Chiunque accetti onestamente queste testimonianze scritte, vedrà i diffamati Studenti Biblici in una nuova luce. Non si affretterà a giudicarli con uno spirito di autocompiacimento, ma vorrà che la sua stessa chiesa avesse l'ardore della loro accattivante semplicità". (Wochenzeitung Der Aufbau, [Rivista settimanale L'Edificazione] Zurigo, 19 agosto 1938; il neretto è aggiunto)
Se oggi molti testimoni di Geova sperano che la loro comunità religiosa - per dire come Bruppacher - "sia vista in una nuova luce" dopo la presentazione della documentazione filmata Saldi di fronte all'attacco nazista, non è per strumentalizzare la storia a scopi missionari. Bruppacher scrisse: "Onore a chi lo merita!" Nel nostro tempo è importante più che mai capire e rispettare chi è di opinioni diverse.
12.2 Molti commenti di politici e di altre persone in vista nel mondo politico rivelano tolleranza e comprensione delle questioni riguardanti i testimoni di Geova. Il Ministro dell'Istruzione, della Gioventù e dello Sport della Regione Brandenburg, in occasione della première mondiale del Memoriale di Ravensbrück tenuta il 6 novembre 1996, espresse i seguenti commenti introduttivi:
"É giusto e importante che oggi commemoriamo l'esemplare saldezza d'animo dei testimoni di Geova, perché allora era giusto disobbedire a questo ingiusto sistema in tutti i casi. Questo vale più che mai, anche se avessimo motivi personali di non condividere le convinzioni dei testimoni di Geova".
Il professor Dr. Jürgen Dittberner, attualmente direttore della Fondazione dei Memoriali di Brandenburg, disse in occasione della suddetta première mondiale:
"Noi teniamo in alto onore la memoria di queste persone che non hanno tradito la loro fede e che per essa hanno sofferto fino all'estremo sacrificio della loro vita".
In questa occasione il Primo Ministro della Regione Brandenburg scrisse alla Società Torre di Guardia:
"Con la presente desidero assicurarVi... che provo grande ammirazione per i testimoni di Geova che hanno resistito coraggiosamente ai nazionalsocialisti e assistito con spirito di abnegazione anche altri prigionieri. Il Governo della Regione Brandenburg ha interesse a divulgare in modo accurato ampie informazioni sulla persecuzione subita dai testimoni di Geova nei campi di concentramento. ...La Vostra documentazione filmata è un importante passo avanti nel campo dell'informazione dell'opinione pubblica sul ruolo interpretato dalla Vostra Comunità religiosa sotto il regime nazista".
13.0 Positive prese di posizione di osservatori esterni
13.1 Dal 6 novembre 1996, data dell'avvenuta première mondiale al Memoriale di Ravensbrück, alla quale sono intervenuti molti testimoni oculari sopravvissuti e rappresentanti di Memoriali e Ministeri, è stato espresso apprezzamento alla documentazione filmata Saldi di fronte all'attacco nazista da parte di storici e rappresentanti della vita politica in occasione di manifestazioni tenute in numerose località della Germania. É sbagliato definire "controversa" la documentazione filmata sulla base di una critica tendenziosa e parziale. Il Dr. William L. Shulman del Holocaust Resource Center, Queensborough Community College (USA) ha commentato la documentazione in modo lusinghiero:
"Questo eccellente film sul coraggioso ruolo svolto dai testimoni di Geova nella loro protesta contro il regime nazista, costata il grande sacrificio, spesso delle loro vite, merita di essere collocata in ogni videocollezione" (Newsletter, Association of Holocaust Organizations [Notiziario, Associazione delle Organizzazioni dell'Olocausto, di cui fan parte 60 istituti di ricerca sull'Olocausto], novembre 1996).
13.2 La rivista Geschichte mit Pfiff/Journal Geschichte [Storia con scaltrezza...Giornale Storia] (pubblicata a Norimberga, Capo redattore Dr. Franz Metzger) del luglio 1997, riportava nella rubrica "Nuovi libri/video" (il neretto è aggiunto):
"Una documentazione filmata dei testimoni di Geova, offerta anche gratuitamente, può essere interpretata solo come un mezzo di propaganda missionaria? Ebbene, la sostanza del messaggio non va ignorata, ma è presentata nell'aspetto di un contributo storicamente ineccepibile ad un aspetto della storia dello stato nazista, che ha destato a malapena qualche attenzione: gli 'Studenti Biblici', com'erano chiamati a quel tempo i testimoni di Geova, stavano in cima alla 'lista nera' dei nazisti, dato che avevano palesato un totale rifiuto dell'ideologa nazista. Furono fra i primi ad essere inclusi nelle folte schiere di deportati che affollavano i campi di concentramento, nei quali ebbero 'l'onore' di ricevere il distintivo d'identificazione del triangolo viola, e dai quali solo raramente uscirono, sebbene avessero potuto riottenere la libertà firmando un documento d'abiura. La loro situazione si aggravò ancor di più quando scoppiò la guerra, perché il rifiuto del servizio militare comportava la corte marziale. Dei 6.000 Studenti Biblici detenuti oltre 2.000 non sopravvissero al Reich nazista... Essi erano un gruppo relativamente piccolo fra le vittime del regime; ma dal contenuto di questa documentazione si evince che anche essi sono degni di essere onorati per la loro resistenza non violenta". (pag. 38)
14.0 Sommario
14.1 La documentazione filmata I testimoni di Geova, saldi di fronte all'attacco nazista colma una lacuna della storia sulla persecuzione subita da una minoranza religiosa sotto il regime nazista.
Le obiezioni qui contenute, che sono state fatte alla documentazione da 'religiosi' e da altri critici miranti al discredito, si rivelano invece false e inattendibili, come ad esempio quelle sulla Risoluzione del congresso di Berlino del 1933. É auspicabile che docenti, insegnanti e politici, nel confronto ideologico fra le diverse comunità religiose, non assumano una presa di posizione unilaterale, ma che si formino un concetto scevro di pregiudizi sui fatti storici.
Il film, basato sulle rivelazioni di storici e testimoni sopravvissuti, può essere raccomandato ad uso didattico in istituti di educazione e memoriali della Germania, sia in versione completa (78 min.), che in sequenze o in versione ridotta (28 min.). Proiezioni della documentazione filmata sono già in corso in molte località della Germania, negli Stati Uniti d'America, in Gran Bretagna e in Russia.
Letteratura sul tema "Testimoni di Geova" (Selezione)
Marley Cole: Jehovas Zeugen. Die Neue-Welt-Gesellschaft. Geschichte und Organisation einer Religionsbewegung. [Testimoni di Geova. La Società del Nuovo Mondo. Storia e Organizzazione di un movimento religioso]. Francoforte sul Meno, 1956.
Michael H. Kater: "Die Ernsten Bibelforscher im Dritten Reich", [Gli Studenti Biblici sotto il Terzo Reich], pagg. 181-218. In; Viertelsjahreshefte für Zeitgeschichte, [Fascicoli trimestrali di storia contemporanea] Stoccarda, II Fascicolo/Aprile 1969.
Detlef Garbe: Zwischen Widerstand und Martyrium. Die Zeugen Jehovas im "Dritten Reich". [Tra Martirio e Resistenza. I testimoni di Geova sotto il "Terzo Reich"] Studien zur Zeitgeschichte [Studi di storia contemporanea]. Volume 42. Pubblicato da Institut für Zeitgeschichte, [Istituto di Storia Contemporanea] Monaco di Baviera, 1994.
Lexikon der Hamburger Religionsgemeinschaften. Religionsvielfalt in der Stadt von A-Z. [Lessico delle Comunità religiose di Amburgo. Pluralità religiosa nella città dalla A alla Z] Pubblicato da "Arbeitsstelle Kirche und Stadt", Seminar für Praktische Theologie, der Universität der Freien und Hansestadt Hamburg. ["Posto di lavoro chiesa e città", Seminario di teologia pratica dell'Università della libera città anseatica Amburgo] Wolfgang Grünberg, Dennis L. Slabaugh, Ralf Meister-Karanikas. Amburgo, 1994, Lemma "Testimoni di Geova", pagg. 112-115.
Hermann Ruttmann: Vielfalt der Religionen am Beispiel der Glaubensgemeinschaften im Landkreis Marburg-Biedenkopf. [Pluralità religiosa sul modello delle comunità religiose nel distretto Marburg-Biedenkopf] Pubblicato da Religionswissenschaftlichen Medien- und Informationsdienstes e. V. REMID, [Servizio di informazioni e mass-media delle scienze religiose, Società registrata REMID] Marburg, 1995, Capitolo "Die Versammlungen der Zeugen Jehovas" [Le congregazioni dei testimoni di Geova] pagg. 106-109.
Ravensbrückerinnen, [Donne di Ravensbrück] Schriftenreihe der Stiftung Brandenburgische Gedenkstätten, [Archivio della Fondazione Memoriali di Brandenburg] Volume 4. Berlino, 1995, Capitolo "27 Biografie [Gertrud Pötzinger, nata Mende]", pagg. 60-63.
Francis L. Carsten: Widerstand gegen Hitler. Die deutschen Arbeiter und die Nazis. [Resistenza contro Hitler. I lavoratori tedeschi e i nazisti] Francoforte sul Meno, 1996, Capitolo "Die Zeugen Jehovas" [I testimoni di Geova] pagg. 166-176.
Kirsten John: "Mein Vater wird gesucht ..." Häftlinge des Konzentrationslagers in Wewelsburg. Historische Schriften des Kreismuseums Wewelsburg, ["Cercando mio padre ..." Detenuti del campo di concentramento di Wewelsburg. Documenti storici del Museo distrettuale di Wewelsburg] Volume 2. Münster, 1996. (I capitoli III e IV contengono biografie e rivelazioni dettagliate su testimoni di Geova da detenuti).
Copyright © Luglio 1997, Prima edizione (riveduta il 15 luglio 1997) [aggiornata a Gennaio 1998 ]
Johannes S. Wrobel, Archivio Storico Watch Tower, 65617 Selters/Taunus, Germania.
Questa riproduzione [in tedesco] è
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La traduzione in italiano è stata redatta per la Redazione Triangolo Viola.
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