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I testimoni di Geova furono vittime di atroci persecuzioni
Il Giorno 11 marzo 2001
ediz. Sondrio

Fonte http://ilgiorno.monrif.net/chan/72/3:1924127:/2001/03/11

I testimoni di Geova furono vittime di atroci persecuzioni

SONDRIO — «La persecuzione nazista dei testimoni di Geova», questo l'argomento dell'incontro, che si è tenuto venerdì sera all'auditorium Torelli. Il tema della serata è stato incentrato su un fatto storico, per lo più sconosciuto e quasi mai citato nei libri di scuola. I testimoni di Geova, in tedesco i Bibelforscher (gli studenti della Bibbia), sono stati perseguitati per motivazioni esclusivamente religiose, a differenza delle altre categorie che la macchina nazista voleva sopprimere. Per meglio spiegare la loro storia all'interno dello sviluppo del partito nazionalsocialista in Germania nel 1933 e della loro sorte è stato proiettato il filmato, «I testimoni di Geova: saldi di fronte all'attacco nazista», che ha dimostrato come essi rimasero sempre al di fuori delle questioni politiche e delle guerre e di come fin dall'ascesa di Hitler al potere avessero denunciato i mali di questo potere, diventando le prime vittime della repressione: fin dal 1934 si ebbero loro deportazioni nei campi di concentramento, si distinguevano dagli altri prigionieri per il triangolo viola, mentre molti altri furono imprigionati e 260 furono i testimoni condannati alla pena capitale. Dalle testimonianze dei sopravvissuti a queste barbarie si vede la fermezza della loro fede, salda anche di fronte all'unica possibilità di salvezza offerta: l'abiura. Dopo la proiezione il signor Pio Songini ha raccontato la sua storia durante gli anni trascorsi nei lager nazisti. Catturato dalle SS nel 1943 è stato internato in diversi campi prima di essere mandato, insieme ad un gruppo di altri italiani, in un campo per condannati politici, scoprendo la realtà dei campi di sterminio. Al termine lo storico giornalista Franco Monteforte ha spiegato: «Nel 1933 c'erano 25mila testimoni di Geova in Germania, un nucleo molto esiguo rispetto alle altre chiese presenti, ma che aveva uno sviluppo molto forte. Il governo nazista li temeva formalmente perché si rifiutavano di fare il saluto nazista e di prestare il servizio militare. In realtà con il loro comportamento essi incarnavano tutto ciò che i nazisti odiavano». Dopo l'intervento di Monteforte ha parlato il dottor Guido Zoia, storico scrittore, e infine la dottoressa Fausta Messa, che ha incentrato il suo intervento sulla situazione dei testimoni in Valtellina durante il fascismo. 
di Alessandra Osti 


La storia del culto in Valtellina
Il Giorno 11 marzo 2001
ediz. Sondrio

Fonte http://ilgiorno.monrif.net/chan/72/3:1924128:/2001/03/11

La storia del culto in Valtellina

SONDRIO — Non solo i testimoni di Geova originari della Germania sono stati perseguitati, imprigionati, uccisi perchè difendevano la loro fede contro la Germania nazista, ma anche coloro che praticavano questa dottrina in Italia: dei 150 presenti sul territorio 83 furono quelli mandati al confino mentre 2 vennero deportati nel campo di concentramento di Dachau. Anche in Valtellina si è sviluppato, dopo la prima Guerra Mondiale, questo culto, originario degli Stati Uniti ed introdotto da due contadini che per alcuni anni si erano trasferiti in America per lavoro. La dottrina che essi portarono attecchì facilmente poichè parlava di uguaglianza tra i ricchi e i poveri, di giustizia, ed era antimilitarista. 
Durante i primi anni del fascismo questo piccolo nucleo di testimoni, formato per lo più da contadini e che aveva la sua sede a Castione, fu tenuto sotto controllo dalla questura di Sondrio. 
A quanto è risultato da un primo censimento, effettuato nel 1931 in provincia di Sondrio, non è stata riscontrata la presenza di alcun testimone mentre nel 1936, dopo solo cinque anni, essi erano presenti in Valle, anche se spesso indicati con nomi differenti, come ad esempio evangelici o quaccheri. 
Durante il ventennio i testimoni di Geova hanno rappresentato un'aspetto importante dell'antifascismo. 
È del 1939, allo scoppio delle ostilità, la grande retata che ha portato all'arresto di queste persone, che si rifiutavano di imbracciare le armi e si dimostravano contro la guerra. 
La dottoressa Fausta Messa, direttrice dell'Istituto per la storia del Movimento di Liberazione, ha spiegato, nel corso della conferenza «La persecuzione nazista dei testimoni di Geova»: «Parlando della persecuzione nazista contro i testimoni di Geova, secondo me, è adatto il termine Olocausto, mentre gli ebrei adoperano il termine Scioà (sterminio). I testimoni sono state vittime consenzienti di fronte all'attacco nazista e anche se abiurando avrebbero potuto salvarsi, sono stati pochissimi i casi in cui ciò è avvenuto». 
A.O. 

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