Triangolo Viola - Il sito

Articolo da "Giornale di Brescia "
19 Aprile 2001

Convegno dei Testimoni di Geova sui lager nazisti l'Olocausto Viola

http://www.giornaledibrescia.it/giornale/2001/04/19/08,CRONACA/T8.html

Convegno dei Testimoni di Geova sui lager nazisti
L’Olocausto viola

    

La inumana efficienza dei lager nazisti prevedeva che sulle casacche a righe dei deportati campeggiasse un simbolo per ogni categoria di perseguitati: la stella gialla degli ebrei, il triangolo rosso dei detenuti politici, quello rosa degli omosessuali e il marrone degli zingari. Accanto a tutti questi c’era il triangolo viola dei Testimoni di Geova. Per ricordare un volto dell’Olocausto spesso poco conosciuto la congregazione bresciana dei Testimoni di Geova - con il patrocinio del Comune cittadino - ha promosso per sabato 21 un convegno che intende essere «culturale e storico, e non avere alcun carattere dottrinale o confessionale». I lavori verranno ospitati a partire dalle 16 nell’auditorium provinciale di via Balestrieri. Dopo il saluto delle autorità, e una introduzione su «Ragioni e dimensioni della persecuzione nazista dei Testimoni di Geova» verrà proiettato un film-documentario intitolato «I Testimoni di Geova, saldi di fronte all’attacco nazista». Il video - che contiene la testimonianza di ex deportati e di dieci storici - è già stato proiettato in Comuni, università e scuole italiane. Oltre che alla Camera dei deputati. Scrivono i promotori: «Quando i nazisti salirono al potere nel 1933 i poco più di 20.000 Testimoni tedeschi furono immediatamente presi di mira quali nemici dello Stato. Quasi 10.000 di loro furono imprigionati nei lager, dove 2.000 furono torturati, decapitati o condannati alle camere a gas». «Per alcuni dei deportati nei lager - scrivono i Testimoni di Geova - le ragioni di sterminio erano di ordine etnico come per gli ebrei o gli zingari. Per altri di ordine ideologico, come per i detenuti politici. Per un’unica categoria le ragioni erano di ordine religioso. Era questo a rendere così peculiare la loro presenza all’interno del sistema concentrazionario. Ai "triangoli viola" sarebbe bastato firmare una lettera di abiura alla fede per essere liberati, cosa che nella stragrande maggioranza essi non fecero».


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Articolo da "Brescia Oggi" 21 Aprile 2001
Testimoni di Geova nell'Olocausto. 
un documentario.

http://www.bresciaoggi.it/storico/20010421/cronaca/03aa.htm

Sabato 21 Aprile 2001
Oggi alle ore 16 in via Balestrieri
Testimoni di Geova nell’Olocausto Un documentario
L’olocausto e il coraggio dei Testimoni di Geova rivivono a Brescia nella proiezione di un documentario proposta per questo pomeriggio - alle ore 16 nell’auditorium del Calini 2 in via Balestrieri - con il patrocinio del Comune e della Provincia di Brescia, alla presenza delle autorità locali, di esperti in materia ed ex internati. Il titolo scelto per l’appuntamento è «La Leonessa ricorda il coraggio». Un raggio di luce sta squarciando la coltre soffocante che avvolte la memoria sull’Olocausto. Che l’Olocausto riposti la mente all’eccidio degli ebrei è un fatto noto ed esecrato in tutto il mondo in oltre 50 anni dall’ultima guerra. Che decine di migliaia di persone non ebree finirono nei campi di sterminio, tra cui una minoranza religiosa nota come Testimoni di Geova, è un aspetto su cui gli storici stanno rivolgendo la loro attenzione con particolare interesse.
Già nel 1994 con il libro «I Bibelforscher e il Nazismo (1933-1945). I dimenticati dalla storia», S. Fraggard e L. Tristan resero pubblici documenti e testimonianze dei Testimoni di Geova. Rifiutandosi di imbracciare le armi, di salutare «Heil Hitler» e la bandiera nazista, furono minacciati, torturati e uccisi nei campi di sterminio e nel 1933 l’intera organizzazione venne messa al bando.
Allo scopo di rendere di pubblico dominio quegli orrori e di mantenere viva nella mente dei più giovani la testimonianza di un evento così grave, è stata avviata una campagna a livello nazionale e locale per la proiezione della videocassetta «I Testimoni di Geova saldi di fronte all’attacco nazista», nella quale dieci storici europei e nordamericani e 20 testimoni sopravvissuti narrano insieme una storia di coraggio e trionfo che non può essere taciuta.
I Testimoni di Geova «parlarono chiaro fin dall’inizio», dice la professoressa Christi King, vicedirettore della Staffordshire University. «L’obiettivo era quello di annientare questo gruppo religioso», spiega il dott. Detlef Garbe, direttore del Museo del campo di concentramento di Neuengamme.
Ma perché tanto accanimento? Perché i testimoni - si legge in una nota degli organizzatori - rimasero saldi nelle loro convinzioni religiose, neutrali. Rifiutandosi di sostenere lo sforzo bellico di Hitler, levarono intrepidamente la voce contro la crudeltà del nazismo. Non erano costretti a soffrire e morire! Potevano scegliere: bastava firmare un documento in cui rinnegavano la fede e potevano tornare in libertà. Ma scelsero piuttosto di diventare martiri, oltre che vittime dell’odio razzista contro ebrei, slavi, zingari, omosessuali e altri, per i quali la morte era inevitabile, senza via d’uscita.
La videocassetta è già stata presentata a Roma nel novembre 1999 ad una platea di parlamentari. Mentre prosegue il tour di proiezioni negli atenei e nei numerosi istituti scolastici delle città italiane e nelle sedi delle amministrazioni locali, i testimoni di Geova della provincia di Brescia sono felici di mostrarne il prezioso contenuto nelle sedi comunali e all’interno delle scuole medie e superiori bresciane, con la convinzione - conclude la nota - «della stessa attenta accoglienza riservata altrove».

 
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