Triangolo Viola - Il sito

5 Febbraio 2002
Università degli Studi di Milano
Una giornata di studi su una pagina di storia poco conosciuta


GLI OLOCAUSTI DIMENTICATI
Durante il regime nazista, con gli ebrei, subirono una triste sorte, zingari, apolidi, omosessuali, testimoni di Geova e asociali

 La Storia

  MILANO - Si è tenuto il 5 febbraio scorso presso l’Università degli Studi di Milano, un incontro dal tema: <<Gli Olocausti dimenticati>>. Una giornata di studi per approfondire la persecuzione nazista delle minoranze. All’incontro, patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Milano e dall’Istituto di studi storici G. Salvemini di Torino, hanno partecipato due docenti di Storia Contemporanea dell’Università degli Studi di Milano, il prof. Alfredo Canavero e il prof. Ivano Granata. Tra i relatori c’erano anche il prof. Claudio Vercelli, storico e ricercatore dell’Istituto di studi storici Salvemini di Torino e il prof. Renato De Santis ministro di culto dei testimoni di Geova.  

MILANO - Si è tenuto il 5 febbraio scorso presso l’Università degli Studi di Milano, un incontro dal tema: <<Gli Olocausti dimenticati>>. Una giornata di studi per approfondire la persecuzione nazista delle minoranze. 

All’incontro, patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Milano e dall’Istituto di studi storici G. Salvemini di Torino, hanno partecipato due docenti di Storia Contemporanea dell’Università degli Studi di Milano, il prof. Alfredo Canavero e il prof. Ivano Granata. Tra i relatori c’erano anche il prof. Claudio Vercelli, storico e ricercatore dell’Istituto di studi storici Salvemini di Torino e il prof. Renato De Santis ministro di culto dei testimoni di Geova.  

Visualizza il programma relatori.  

"Venivano considerati esseri subumani, categorie da sterminare, razze da dimenticare"

GLI INTERVENTI - Ad introdurre il programma sugli Olocausti dimenticati è stato il prof. Canavero che di fronte a un centinaio di persone ha illustrato le varie categorie perseguitate dai nazisti e di cui poco si conosce: zingari, omosessuali, asociali,  testimoni di Geova e malati di mente. Per Canavero, gli omosessuali e gli zingari venivano considerati dai nazisti, esseri subumani. Per i nazisti, gli omosessuali erano dei malati da curare. “Sono agghiaccianti le testimonianze di esperimenti che i medici nazisti hanno lasciato nei campi di concentramento”, ha riferito Canavero. Il prof. Granata, nel suo intervento, ha tentato di comparare le leggi razziali tedesche e quelle razziali fasciste. Nel suo intervento Granata ha sostenuto che “Il razzismo esiste anche nelle democrazie” “Nelle democrazie, col tempo il razzismo viene risolto, mentre nelle ideologie degli Stati totalizzanti ne diventa parte di esso” “Nell’ottica del nazismo, anche i pacifisti, come i testimoni di Geova, furono considerati uomini di serie B e quindi nemici dello Stato tedesco”.  Il prof. Vercelli, ha identificato nelle persecuzioni contro i Testimoni di Geova, la matrice di un’avversione non solo religiosa ma anche morale. Il pacifismo propugnato da questi ultimi, l’indisponibilità a compiere atti di idolatria nei confronti di Hitler, la fermezza nel proprio credo e la saldezza dei propri convincimenti etici erano ragioni sufficienti, per condannare alla marginalità sociale ed in seguito alla deportazione quanti non facessero atto di abiura. Furono ben pochi a firmare. Vercelli ha inoltre sottolineato come nell’opera di repressione della Congregazione si sia attivamente impegnato anche il regime fascista di Mussolini che nel 1939, dopo un’ondata di arresti di massa, avvenuti anche con il concorso delle autorità ecclesiali, aveva di fatto ridotto al silenzio tale minoranza religiosa.

IL DOCUMENTARIO SALDI - Durante l’incontro è stato proiettato il documentario I Testimoni di Geova, Saldi di fronte al nemico nazista, un video che ripercorre le varie tappe che portarono i testimoni di Geova a scontrarsi con il regime nazista. Realizzato in collaborazione con il Museo dell’Olocausto di Washington, dal 1996 ad oggi è stato visto da due milioni di persone. L’incontro si è concluso con la lettura di un telegramma di saluto da parte del Presidente della Repubblica.                     

LA DEPORTAZIONE DEI TESTIMONI DI GEOVA - Le vicende dei Bibelforscher – o Studenti Biblici, come erano allora chiamati i testimoni di Geova – spuntavano qua e là nelle memorie dei sopravvissuti dei campi. Oggi, invece, anche in seguito a una nuova prospettiva storica maturata tra gli stessi Testimoni, cominciano ad esserci studi scientifici sulle vicende dei Bibelforscher. Erano poco più di 20.000 i Testimoni in Germania, quando i nazisti andarono al potere nel ’33. Essi furono immediatamente presi di mira per il loro rifiuto di sostenere l’ideologia nazista imperniata sull’odio. 

Quasi 10.000 Testimoni tedeschi infine avrebbero sofferto nelle prigioni o nei campi nazisti, dove 2.000 di loro trovarono la morte. Scrupolosi nell’osservare le leggi, i Testimoni non prendevano parte alle questioni politiche e soprattutto alle guerre. Dal loro credo religioso discendevano una serie di comportamenti quotidiani che si scontravano con l’ideologia totalizzante del nazismo: il rifiuto di imbracciare le armi innanzi tutto e di lavorare per l’industria bellica, il rifiuto di idolatrare il führer (il saluto “Heil Hitler!”) o la svastica, il rifiuto di aderire al partito nazista, nonché l’imparzialità con cui diffondevano il messaggio evangelico non facendo distinzioni tra etnie, razze, ecc. Quella dei Testimoni fu la prima associazione religiosa ad essere proscritta nella Germania nazista già nella primavera del ’33; tra i primi internati nei campi c’erano i testimoni di Geova.

I comportamenti che scaturivano dal proprio credo religioso erano seguiti dai Testimoni con coerenza e scrupolo, come hanno messo in luce anche diversi studiosi. Wolfgang Sofsky, sociologo tedesco, ha fatto notare: “Le SS attribuivano a questi detenuti [testimoni di Geova] un’influenza maggiore di quella che in realtà avevano. Per molti anni essi vennero perseguitati assai duramente a causa del loro coerente atteggiamento di resistenza passiva: per rompere la loro solidarietà si decise di sparpagliarli in blocchi diversi, ma poi si dovette fare marcia indietro quando ci si accorse del pericolo rappresentato dal loro attivismo 'missionario' all’interno delle camerate . . . la resistenza passiva dei testimoni di Geova era rivolta soltanto contro quegli ordini che erano inconciliabili con le loro concezioni religiose”. Per uscire dai campi di concentramento o di prigione ai Testimoni internati sarebbe stato sufficiente firmare un’abiura (non a caso uno strumento tipico della repressione religiosa).

Lo ricorda anche Margarete Buber-Neumann nelle sue memorie, spiegando come in questo senso le sue compagne di prigionia (lei era capoblocco delle Testimoni di Ravensbrück) fossero delle “prigioniere volontarie”. Nel suo libro Prigioniera di Stalin e Hitler si legge: "Le Testimoni di Geova si potevano ritenere delle 'prigioniere volontarie'. Infatti per essere immediatamente rilasciate sarebbe stato sufficiente presentarsi dalla capo-sorvegliante e firmare una dichiarazione con la quale abiuravano la loro fede". L'abiura era un dattiloscritto, leggermente diverso da campo a campo.

La dichiarazione era di questo tenore: “Ho lasciato completamente l’organizzazione [degli Studenti Biblici o testimoni di Geova] e mi sono liberato nel modo più assoluto dei [suoi] insegnamenti . . .  Con la presente assicuro che mai più prenderò parte all’attività . . . degli Studenti Biblici. Denuncerò immediatamente chiunque mi avvicini con l’insegnamento degli Studenti Biblici o riveli in qualche modo di farne parte. Consegnerò immediatamente al più vicino posto di polizia tutte le pubblicazioni degli Studenti Biblici che dovessero essere inviate al mio indirizzo. In futuro stimerò le leggi dello Stato, specie in caso di guerra difenderò, armi alla mano, la madrepatria e mi unirò in tutto e per tutto alla collettività”. Accontentandosi di una semplice firma su un foglio di carta, i nazisti riconoscevano implicitamente il rigore morale e la coerenza dei testimoni di Geova. Sapevano di dover combattere con loro una battaglia per il dominio dello spirito. Se fossero riusciti a infrangere l’integrità e la coerenza del singolo Testimone inducendolo a firmare l’abiura, ne avrebbero fiaccato la spiritualità. Era una lotta di religione.

Dal 1933 Bibbie e pubblicazioni bibliche vennero confiscate ai Testimoni e date alle fiamme. Singoli Testimoni furono picchiati e arrestati perché assistevano a riunioni di culto. Si moltiplicarono i licenziamenti di Testimoni che lavoravano nella pubblica amministrazione, nella scuola o in altri impieghi. I loro figli vennero espulsi da scuola. Centinaia di genitori si videro privati della potestà quando i figli furono avviati a centri di rieducazione nazista. Nel 1936 la Gestapo formò un’unità speciale per dare la caccia ai Testimoni che si ostinavano a sfidare il bando nazista e continuavano ad osservare clandestinamente i precetti della loro fede. Nel 1938 erano già circa 6.000 Testimoni imprigionati o internati per la loro fede, con la loro riconoscibile uniforme completata dal triangolo viola.

Sin dall’inizio i testimoni di Geova denunciarono al mondo, attraverso i propri periodici, quanto stava accadendo. Nella rivista l’Età d’Oro comparvero addirittura gli schemi dei campi di concentramento. La denuncia fu totale! Attraverso una “Risoluzione” fu effettuata una dura protesta contro la barbarie nazista. Successivamente, tramite una “Lettera aperta” distribuita in tutta la Germania, resero noti al popolo tedesco molti particolari della crudeltà nazista. La reazione, ovviamente, non si fece attendere. Molti di loro morirono di stenti, altri dopo essere stati torturati dalle SS che volevano i nominativi di loro confratelli e, a partire dal settembre 1939, circa 300 testimoni furono condannati da tribunali militari quali obiettori di coscienza e giustiziati.

Anzi, il primo obiettore di coscienza tedesco della II guerra mondiale ad essere passato per le armi fu proprio un testimone di Geova: August Dickmann. Fu fucilato il 15 settembre 1939 nel campo di concentramento di Sachsenhausen, per ordine di Heinrich Himmler, capo delle SS.

 

LA STORIA

1933

In Germania vivono circa 600.000 ebrei . Ci sono anche 25.000 testimoni di Geova.

30 gennaio:  Il presidente Paul von Hindenburg nomina Adolf Hitler cancelliere del Reich.

27 febbraio:  Incendio del Reichstag; i nazisti danno la colpa ai comunisti.

28 febbraio:  Varato un decreto di emergenza “per la protezione del popolo e dello Stato”.

20 marzo:  Istituito il campo di concentramento di Dachau.

23 marzo:  Legge dei pieni poteri (Ermächtigungsgesetz).

1° aprile:  Inizia il boicottaggio nazionale degli ebrei sostenuto dal governo delle attività economiche e professionali. Vietata in Germania tutta la letteratura religiosa stampata dai testimoni di Geova.

7 aprile:  Esclusione dei “non ariani” dagli impieghi pubblici.

24 giugno:  La polizia prussiana mette al bando le attività e l’organizzazione dei testimoni di Geova.

25 giugno:  Inviata a Hitler la “Dichiarazione” (Erklärung) che illustra la apoliticità dei Testimoni e rivendica il loro diritto di insegnare la Bibbia al popolo tedesco. Ne vengono distribuite due milioni di copie. Alcuni Testimoni vengono arrestati e internati in campi di lavoro e di concentramento.

14 luglio:  La “legge per la prevenzione della discendenza affetta da malattie ereditarie” autorizza la sterilizzazione forzata degli individui che i nazisti considerano biologicamente inferiori. Verranno sterilizzate dalle 300.000 alle 400.000 persone.

16 agosto:  Cinque mesi dopo l’apertura del campo di Dachau la rivista L’Età d’Oro (ora Svegliatevi!) menziona l’esistenza dei campi di concentramento.

1934

7 ottobre:  I testimoni di Geova di 50 nazioni, Germania inclusa, inviano a Hitler telegrammi di protesta.

1935

1° aprile:  Testimoni di Geova dipendenti pubblici vengono licenziati e arrestati in tutta la Germania. Vengono loro revocati i benefici pensionistici e previdenziali. Essere sposati con un testimone di Geova diventa motivo valido di divorzio. I figli dei Testimoni vengono espulsi dalle scuole. Alcuni vengono sottratti ai genitori Testimoni e rinchiusi in riformatori nazisti.

15 settembre:  Al raduno del partito nazista a Norimberga vengono proclamate le leggi razziali e sulla cittadinanza, che escludono legalmente gli ebrei dalla società tedesca. Leggi successive limitano rigidamente i matrimoni “non ariani”.

1936

Istituito il campo di concentramento di Sachsenhausen.

12 luglio:  Rom e sinti (“zingari”) tedeschi vengono arrestati e deportati nel campo di concentramento di Dachau.

1-16 agosto:  A Berlino si tengono le Olimpiadi estive. Le scritte antiebraiche vengono rimosse per tutta la durata dei giochi.

1937

Istituito il campo di concentramento di Buchenwald; a quanto risulta, viene usato per la prima volta il triangolo viola per identificare i detenuti Testimoni; nelle prigioni e nei campi ci sono 6.000 Testimoni.

1938

13 marzo:  Annessione dell’Austria alla Germania

2 ottobre:  Il presidente della Watch Tower Society, Joseph F. Rutherford, denuncia la persecuzione nazista degli ebrei: il discorso viene trasmesso in diretta da 60 stazioni radio.

1939

15 marzo: Invasa la Cecoslovacchia.

1° settembre:  L’esercito tedesco invade la Polonia. Dopo l’invasione, tre milioni di ebrei polacchi vengono rinchiusi in circa 400 nuovi ghetti, dove decine di migliaia di loro muoiono per fame, sovraffollamento, freddo e malattie.

Ottobre:  Hitler autorizza le pratiche di “eutanasia” per sopprimere i pazienti "inguaribili” e i disabili. Verranno uccise circa 275.000 persone.

1940 – 46

Alla Conferenza di Wannsee i gerarchi nazisti pianificano la cosiddetta soluzione finale, lo sterminio di tutti gli ebrei in Europa. Oltre 437.000 ebrei ungheresi vengono deportati ad Auschwitz per essere uccisi nelle camere a gas. Resa della Germania e fine della guerra in Europa. Inizia il processo di Norimberga per i crimini di guerra.

 

Informazioni: Relazioni Pubbliche Testimoni di Geova Lombardia     tel. 02 2570029  -   347/1251848   tdglombardia@virgilio.it

 

Vedi anche: La natura dell'oppressione nazista e fascista contro i testimoni di Geova in Italia e Germania e la loro deportazione. Claudio Vercelli. Febbraio 2002

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